Sarah's pov:
Quello che sta succedendo è così folle che non riesco a essere lucida, non mi sono mai sentita così viva e allo stesso tempo così priva di controllo. Dopo tutto quello che abbiamo passato finalmente Angela riesce a vedermi come qualcosa di più che una semplice amica o addirittura una sorellina. Settimane intere a pensare solo ed esclusivamente a lei, mi chiedevo in continuazione se Angela, un giorno, sarebbe riuscita a guardarmi con occhi diversi e finalmente è successo. È rimasta con me, ha preparato una cena solo per farmi stare meglio, ha preferito snobbare tutti i nostri amici pur di non lasciarmi sola, poi è venuta a cercarmi e successivamente a coccolarmi.
Il nostro rapporto sembra finalmente pronto per fare il passo successivo, la guardo negli occhi e sento che il suo sguardo è cambiato, c'è della passione, del desiderio, è la mia occasione per farle capire il mio interesse verso di lei. Angela sembra trattenuta, non capisco cosa la fermi dal saltarmi addosso sinceramente. Aspetto questo momento da troppo tempo, ogni secondo in cui lei non è mia sento come se il cuore provasse a uscire dal petto. La spingo al limite, deve ammettere di provare qualcosa per me o almeno dimostrarmelo con i fatti, questo stallo non può andare ancora avanti. Sono pronta ad andarmene se continua così.
All'improvviso qualcosa dentro Angela si smuove e si attiva per far si che succeda qualcosa di concreto finalmente. Mi prende per mano e mi trascina dietro a un muro nascosto, io non riesco a non ridere per il modo goffo in cui cerca di fare tutto in segreto.
Ci siamo. Io e Angela. Le metto le braccia attorno al collo, mentre lei mi stringe forte i fianchi e con forza lascia la mia schiena sbattere contro il muro, ma non tanto che io mi faccia male. Ha il totale controllo della situazione. La distanza fra di noi è nulla ora, sento il suo corpo contro il mio e il suo respiro affannato sul collo, insieme al mio battito irregolare. "Baciami" le sussurro all'orecchio ansimando, non riesco più a controllarmi, la mia è quasi una supplica a questo punto. Questa attesa mi sta uccidendo. Angela mi sposta i capelli dalla faccia, i nostri occhi si incrociano per pochi secondi, sono completamente incantata da lei, da ogni cosa che la riguarda. Mi sfiora le labbra con le sue, sento i battiti del mio cuore accelerare, ora è diventato un bisogno e sto aspettando che lei si senta finalmente pronta per fiondarsi su di me. Io lo sono da un'eternità.
Il tempo si ferma, non sento niente attorno a me, tranne Angela. È letteralmente così vicina che sto impazzendo. La mia pazienza è finita. "Dovrai farti perdonare" le sussurro prima di prendere l'iniziativa, afferro il volto Angela con entrambe le mani e la spingo con forza verso di me stampandole un lungo bacio, senza controllo, tanto che finiamo davvero contro il muro. Lei si stacca, ma non è finita, anzi è appena iniziato. Si fionda nuovamente sulle mie labbra e questa volta il bacio è molto più passionale, profondo, sentito, intimo.
Sento le sue mani sui miei fianchi con presa decisa, le mie braccia sono attorno al suo collo, intrecciate ai suoi capelli. Il bacio è dolce, avvolgente, trascinante, così ogni tanto le mordo il labbro, avvicinandola ancora di più a me. Sembra un sogno, davvero non sono sicura sia reale, è tutto troppo perfetto.
"Sarah?? Dove sei?" all'improvviso esce nel giardino sul retro Marisol, io e Lil ci stacchiamo subito. Sono appoggiata al muro proprio accanto ad Angela, aspettiamo che Mari se ne vada, non posso sbucare fuori come se nulla fosse, andrò a cercarla dopo. "No Sofi, Sarah non è qui, boh proviamo nella stanza di Lil. Giovi mi ha detto che erano insieme prima" a sentire queste parole ridacchio un po' e Angela mi tappa la bocca con la mano. Dopo aver controllato che se ne siano andate toglie la mano e io la guardo infastidita, "oh dai non mettere il broncio, non dovevano sentirci" si giustifica, "beh dovrai farti perdonare... ancora" la stuzzico un po' sperando nella sua reazione. Mi bacia di nuovo, ma questa volta non dà il tempo alla passione di accendersi, dopo pochi secondi si stacca da me, "dobbiamo tornare dagli altri" mi sussurra sulle labbra, lasciandomi insoddisfatta e smarrita.