Capitolo 51-Paris

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Narra Ruggero

Per il viaggio mi sono portato un po' di libri e mi ero scaricato qualche film per far passare le quindici ore in fretta.

Parlando con Agus, presto arriva il nostro turno per i controlli.

Faccio passare prima Agus e poi tocca a me.

Karol è già passata da una decina di minuti: una volta arrivati all'aeroporto ci siamo divisi, infatti lei ora sta così avanti rispetto a me perché si è unita a Valentina.

Ci ritroviamo solo dopo mezz'ora, quando stiamo facendo la fila nel corridoio che porta direttamente fuori.

Nonostante i nostri sguardi continuano ad incrociarsi, non ci scambiamo una parola.

Lei è vicinissima a me, solo un po' più avanti ma decide di non rivolgermi la parola ed io faccio lo stesso.

Una volta sull'aereo la perdo di vista ed intanto cerco il mio posto.

Una volta trovato, poso le valigie il più vicino possibile e vado verso la mia fila.

Una volta lì noto subito lei: Karol è seduta vicino al finestrino e sta guardando fuori.

"Ciao." Le dico.

Non mi risponde, non si gira neanche.

Confuso, mi siedo sul sedile che affaccia al corridoio lasciando un posto vuoto tra di noi senza dirle più niente: infondo, anche se maleducato, il suo comportamento è giusto rispetto alla situazione in cui ci troviamo.

Cerco di distrarmi tirando fuori il mio libro ma il mio sguardo continua a cadere su di lei: anche se cerco di impedirmelo, non riesco a non guardarla.

Quando noto però che si sta per girare costringo me stesso a girarmi dall'altra parte e concentrarmi nel mio libro, che fino ad ora non avevo aperto.

"Oh, ciao!" esclama, sorpresa.

Mi giro verso di lei e la guardo mentre si toglie una cuffia: ecco perché non mi aveva risposto, probabilmente, a causa della musica non mi aveva proprio sentito.

"Quindi saremo vicini per tutto il viaggio." Continua lei.

"Pare."

Un silenzio imbarazzante comincia a farsi sentire tra di noi, che ci guardiamo senza dire una parola per diversi minuti, per fortuna arriva Katja, che finalmente spezza il silenzio esclamando, sinceramente felice:

"Che fortuna! Sedici ore di viaggio con i Ruggarol! Quando lo racconterò a Maxi, morirà di invidia... mi posso sedere al mio posto o preferite stare vicini?"

Abbozza un sorriso che si spegne subito quando Karol le risponde:

"Siedi pure al centro."

Durante tutto il viaggio, Katja cerca di farci interagire, di aprire una conversazione tra di noi, ma entrambi ci rifiutiamo di stare al suo gioco.

Una volta scesi dall'aereo ed usciti dall'aeroporto corriamo verso il pulmino che ci porterà al nostro hotel.

Dopo il primo "Bonjour" della settima, mentre ci avviciniamo sempre di più ai nostri alloggi, Martín passa a tutti noi un quadernetto e ci espone il programma di questi giorni: il primo impegno della settimana sarà un intervista nel pomeriggio.

In una decina di minuti, il pulmino ci ferma davanti all'hotel, dove tante, tantissime persone, ci accolgono tra applausi, grida emozionate, foto e autografi... l'affetto che i fan ci regalano è la cosa più bella del nostro lavoro ed è quello di cui sono più grato in assoluto.

Tra sogno e realtà - Ruggarol historyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora