u n d i c i

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Erano passate due settimane dalla rottura tra me e Luke. Non potevo dire che mi fosse completamente passata. Volevo qualche tipo di conclusione. Volevo sapere perché Luke mi aveva baciata, e perché mi aveva lasciata. Avevo bisogno di una conclusione, poi avrei potuto passarci sopra.

Passai quelle due settimane ignorando Luke. Luke ignorò me. Luke ignorò tutti. Ignorava gli insegnanti, i suoi amici, le ragazze, anche i cani per strada. Continuavamo a sederci vicini durante inglese, e a lavorare insieme a biologia. Ma tutto qua. Non gli davo passaggi a casa, non gli parlavo.

Ma, esattamente due settimane dopo la rottura, qualcosa scattò dentro Luke, come se fosse stanco di provare a nascondere di essere triste. Stanco di provare a ignorarmi. Mentre entravo a scuola, Luke mi si affiancò.

"Che stai facendo?" gli chiesi duramente.

"Cammino con te." affermò Luke tranquillamente, guardando per terra.

"Ascolta Luke, so che tu sai di aver mandato tutto a puttane. Sono completamente consapevole del fatto che sei arrabbiato con te stesso, e che sei arrabbiato con il mondo, ma ti aspettavi davvero che ti avrei perdonato dopo aver passato una notte a piangere perché il mio primo ragazzo mi ha scaricata tramite un messaggio per nessuna ragione?" ruotai gli occhi, aprendo il mio armadietto.

"Me lo aspettavo." si imbronciò Luke, e posò lo sguardo per terra.

"Penso che tu debba accettare il fatto che ora, vedo la nostra relazione passata come un niente. Non è importante e non era niente. Non tornerò con te, perché hai rovinato tutto il primo giorno che ci siamo incontrati, e poi ancora. Eri una distrazione Luke. Tutto qui, hai preso la snob che vuole sempre primeggiare e le hai mostrato come fosse avere un ragazzo, e non studiare, e fregarsene della scuola. E' stato bello, sì, ma non è quello che sono Luke. Non sono una troia che bacia ragazzi, o ha fidanzati. Sono una snob seria che studia e legge, e mi importa della scuola. Non m'importa quello che dici Luke, ho chiuso." dissi duramente, prendendo i libri dall'armadietto e chiudendo. Camminai via da Luke, e mi sedetti al mio posto ad inglese. Luke non si fece vedere ad inglese quel giorno, né a biologia.

Mentre uscivo da scuola quel giorno, i pettegolezzi erano impazziti, non le solite risatine, ma gruppi di ragazze vicine che sussurravano e sogghignavano e spettegolavano. Gruppi di ragazzi correvano fuori da scuola, urlandosi qualcosa, guardandomi mentre mi passavano accanto. Aggrottai le sopracciglia e seguii veloce i ragazzi.

"E' colpa tua, testa ti cazzo! Sei tu che me l'hai fatto fare!" sentii urlare una voce familiare. Era quella di Luke. Corsi davanti alla folla. Luke aveva bloccato un ragazzo contro il muro. Il ragazzo comunque non sembrava terrorizzato.

"Non so chi ti credi di essere, Calum. Non mi guarda neanche negli occhi ora!" Luke spinse il ragazzo contro il muro.

"Amico, non è colpa mia." il ragazzo, chiamato Calum, alzò le mani. Sentii qualcuno correre dietro di me. Mi voltai e trovai Ashton, le braccia incrociate sul petto.

"E' per te?" chiese Ashton.

"Sì, probabilmente." alzai le spalle.

"Sembri abbastanza tranquilla a riguardo." puntualizzò Ashton.

"Sì, non è più un mio problema." risi, voltandomi. Ashton mi tirò contro il suo petto, stringendomi. Non ero sicura se stesse cercando di confortarmi, tenermi lontana dalla discussione, o flirtare. Era probabilmente un misto di tutte e tre, e non m'importava.

"Sembra che ti abbia già dimenticato, amico. Guardale." Calum alla fine spinse via Luke mi indicò. Luke guardò la folla intorno finché i suoi occhi non arrivarono su di me e sul ragazzo dietro di me. Luke grugnì e camminò verso di noi. Non ero preoccupata, perché sapevo che Luke non mi avrebbe fatto del male, ma avrebbe potuto farlo ad Ashton.

Il resto della folla si allontanò leggermente da noi. Ashton non spostò le braccia da me.

"Mi hai già dimenticato?" Luke mi guardò negli occhi arrabbiato.

"Che importa?" sogghignai, provando ad avvicinarmi ancora di più ad Ashton.

"Spero tu non stia usando il piccolo batterista per dimenticarmi." Luke rise. Era impazzito, di sicuro. Luke era impazzito.

Ashton si imbronciò al nomignolo che gli era stato dato e si tolse gli occhiali, mettendoli nello zaino. Risi vedendo Ashton cercare di sembrare più duro di quanto non fosse.

"Non c'è niente tra me e Ash. Non sarei mai sconsiderata nei confronti dei sentimenti di altre persoe." fissai Luke tristemente. A questo, Luke guardò in basso e sospirò.

"Ho fatto davvero un casino, Beth." mormorò, tentando chiaramente di trattenere le lacrime.

Guardai Ashton, che stava fissando Luke comprensivo. La folla si era zittita, guardando solo me e Luke. Calum si stava passando una mano sul viso, seduto per terra. Michael guardava male Luke. Luke era davanti a me, e stava probabilmente avendo un crollo mentale.

"Perché non ve ne andate tutti a fanculo?" urlò Luke. La maggior parte delle persone si allontanò, lasciando solo qualche spettatore.

Luke sospirò. "Vaffanculo." urlò ancora. Eravamo solo io, Ashton, Luke, Michael e Calum.

"Avevi ragione riguardo a quello che hai detto il primo giorno che ci siamo incontrati." mormorò Luke.

"Cosa?" chiesi, seriamente confusa.

"Sono Hemmings - il puttaniere. Ho provato davvero a nasconderlo. Non volevo esserlo ancora, e tu mi hai mandato fuori pista, non potevo sopportarlo." Luke si sfregò la nuca.

Mi allontanai da Ashton e afferrai il polso di Luke, tirandolo con me.

"Non so che cosa io ti ho fatto, Luke. Non so di cosa stai parlando. Non so se il tuo essere solitario era il tuo piano per evitare di essere ancora un puttaniere. Ma, se non l'avessi notato, non lo eri neanche quando stavi con me. Vorrei solo che ci avessi pensato prima." sospirai, lasciando cadere qualche lacrima. Luke le asciugò inconsciamente dalle mie guance.

"Vorrei averlo fatto." anche Luke lasciò cadere alcune lacrime. Non capivo perché fosse così sconvolto dalla situazione. Siamo stati insieme un mese e mezzo.

"Mi dispiace Luke, ma non posso perdonarti." strinsi forte il suo polso.

"Beth, hai mai sentito parlare di amore a prima vista?" chiese Luke.

"Certo." risposi, il cuore che martellava.

"Beth, io-"

"Luke-"

"Beth, mi sono innamorato di te la prima volta che ti ho vista. Ho visto dal modo in cui mi hai guardato che eri una bella persona, e che eri così vulnerabile. Non avrei dovuto mandare a puttane tutto." continuò lui senza sosta.

"Luke.." la mia voce si affievolì.

"Ti prego, Beth." Luke posò le mani sul mio viso.

"Mi dispiace." scossi la testa. "Hai deciso di lasciarmi, per la tua identità, non penso di poterti perdonare per questo.

"Beth, per favore." mi pregò.

"Mi dispiace." sospirai, e mi voltai per tornare da Ashton.

Mi girai e vidi Luke fissare il vuoto davanti a sé. Rilasciò un sospiro triste e abbassò la testa.

Ashton mi avvolse in un abbraccio. Calum andò da Luke, e Michael rimase fermo dove si trovava prima.

"Mi ama." piansi contro Ashton.

"Eri l'unica persona che non lo sapeva." disse Ashton dolcemente.

"Sono una stronza." gemetti.

"No, eri solo ignara." ridacchiò piano Ashton, e mi allontanò da Luke.

Forse essere una stronza ed essere ignara erano due fatti collegati.

O magari ero solo una stronza.

Heyhey:))

Volevo ringraziarvi per i voti e i commenti, siete tanto dolcine.

Ho deciso di aggiornare di nuovo oggi, anche se non hanno letto in molti l'ultimo capitolo.

Grazie davvero, un abbraccio!

mr. punk rock - l.h. au (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora