Joshua's pov
La mattina dopo
Non avevo dormito per niente, non facevo altro che pensare a ieri sera,
al suo viso appena mi ha visto,
hai nostri sguardi che si sono incontrati per pochi secondi
e il fatto che poco dopo io sia uscito da quel bar con quella ragazza,
con cui non avrei mai fatto nulla...
<ma lei non lo avrebbe mai saputo, doveva pensare che io avevo saltato quelle ripetizioni perché non mi importava di lei e della scuola, deve pensare che non voglio averci nulla a che fare>.
Quel giorno sarei rimasto in camera,
tra sigarette,
alcol e musica ad alto volume, per cercare di non pensare a nulla,
sentivo mia madre di sotto che mi chiedeva cosa stavo facendo,
i vicini che forse si domandavano chi era il matto nel weekend a tutte le ore, sentiva musica a tutto volume
e mia sorella che bussava alla porta per chiedermi se era tutto ok, ed io mi limitavo a dire
"si, sto solo ascoltando della musica, come sempre tranquilla",
ma in realtà ero nel buio più totale,
non facevo altro che pensare alla mia vecchia vita,
a quanto ero felice ed ora invece sono perso..
non faccio altro che pensare a lei,
a come sarà domani quando saremo faccia a faccia..
infondo ho deluso le sue aspettative, lei si aspettava tanto da uno che in realtà non vale niente, pieno di problemi,
ed in questo momento è chiuso nella sua camera,
cadendo nel precipizio più totale.
Dopo canti a squarciagola, sigarette, incazzature e tante bottiglie di alcol sul pavimento,
stanco mi addormentai non pensando a cosa dirle, quando l'avrei rivista.
Il giorno dopo
Ero in ritardo, mi alzo dal letto,
per arrivare alla mia cabina armadio ci metto un po' di tempo, inciampicavo su ogni bottiglia lasciata li la sera prima,
sento le urla di mia madre di sotto
"Josh, datti una mossa, è tardi",
mi vesto velocemente e scendo, lasciando la camera nel disastro più totale
<infondo la mia mente si sente così, confusa>
"io vado ma', a dopo" ,
dopodiché esco.
Dopo tutto quello che ho fatto ieri come avrei fatto a non essere in ritardo,
sfreccio per le strade verso le università con Send me an Angel degli Scorpions di sottofondo, una delle canzoni che in questo momento sto amando,
alzo il volume e mi faccio trasportare dalla musica fin quando arrivo al parcheggio.
Entro e per i corridoi già non c'era più nessuno,
a parte una ragazza che stava correndo doveva essere in ritardo anche lei,
<menomale non sono l'unico> ,
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PENSANDO A NOI
RomantizmLei si chiama Elisabeth Hale, se dovremmo descriverla con tre aggettivi sarebbero: coraggio, dolcezza e purezza. Portava con sé un passato orribile dietro, proprio per questo dopo i 18 anni trascorsi nelle scuole italiane, decide di cambiare aria...