Vidi immediatamente Calum, Lux, Louise e Jim materializzarsi davanti a me. Grazie al cielo.
"Tea, ma dove diamine eri finita?!" Mi chiese Calum, con un tono abbastanza arrabbiato.
Poi, però, si accorse che ero avvinghiata al corpo di Michael, e la sua espressione cambiò. Lo squadrò dalla testa ai piedi, soffermandosi particolarmente sui suoi capelli colorati.
"Uhm, tu devi essere Michael." Disse, rivolto al ragazzo che stavo ancora stringendo.
Michael annuì, tendendogli la mano.
"Ciao, ragazzi. Sì, sono Michael, piacere. E... Voi?" Chiese, al suo solito, molto timidamente.Louise si fece avanti, dopo avermi salutata, seguita da Jim, e si presentarono a Michael. Louise mi rivolse un'occhiatina ambigua, ed io per tutta risposta girai gli occhi al cielo.
"Piacere, io sono Calum, il migliore amico di Tea. Mi ha parlato di te." Disse Calum, avvicinando la sua mano a quella di Michael.
Lui la strinse, abbozzando un sorrisetto, e rispose: "Spero bene, a questo punto! Anche lei mi ha parlato di te." Era tremendamente in imbarazzo.
Calum ridacchiò, e si grattò la testa. Solo a quel punto mi accorsi che stava stringendo la mano di Lux.
La guardai furtivamente, e lei alzò le sopracciglia, come per sottintendere un "non ora, Tea."Ridacchiai, e lei si presentò a Michael, con tanta gioia negli occhi. Sapevo cosa stava pensando. Pensava che finalmente avrebbe conosciuto il famoso Michael. Stronzetta.
Per ammorbidire la tensione, battei le mani e dissi: "Okay, allora... Andiamo in pista?"
Louise annuì contenta. Lei amava ballare. Anche gli altri alla fine acconsentirono, e ci ritrovammo tutti mescolati in pista a ballare con mosse causali.
Io non ballavo mai, e onestamente, non sapevo come comportarmi. Almeno avevo smesso di pensare al mio enorme sbaglio riguardo Ashton.---
Dopo un'ora di permanenza in pista, iniziai a stancarmi, e trascinai Michael al piano bar. Di nuovo, avevamo perso tutti quanti, che si erano sparsi in mezzo alla sala per ballare anche insieme a sconosciuti.
Io e Michael ci sedemmo su due sgabelli alti. Volevo chiedere qualcosa da bere, ma non sapevo sinceramente cosa.
Michael mi chiese: "Vuoi qualcosa?"
"Mmh, credo che prenderò una birra. Tu cosa prendi?" Risposi, anche se le idee erano ancora poco chiare.
"Ne prendo una anch'io." Disse, ordinando le due birre al barista. Poi si girò di nuovo verso di me, chiedendo: "Tea, cosa avevi poco fa?"
Deglutii. In realtà, non ero del tutto cline a parlargliene. Dovevo?
"È che... Tu sai chi è Ashton?""No." Rispose, alzando le spalle.
"Ashton è... È il ragazzo di Jea, Michael..." Mi portai le mani davanti alla faccia, scuotendo la testa. "Oddio, Michael, scusa davvero. Non volevo. Non lo sapevo. Non lo avevo visto."
"Stai tranquilla." Mi rassicurò. "Non è successo nulla. Ti ha detto qualcosa in particolare?"
"No. Non mi ha riconosciuta, credo. Ho paura che possa dire qualcosa, o non lo so... Perdonami, Michael."
"Non ti posso perdonare," continuò Michael, "per qualcosa che non hai fatto. È tutto okay, non preoccuparti. E comunque... Ho riflettuto molto su tutto quello che mi hai detto."
"Quando?" Gli chiesi, molto più sollevata rispetto a prima. Avevo paura di aver combinato un disastro.
"Quando abbiamo parlato di Jea, quando mi dicevi di dimenticarla. E di andare avanti. Sai com'è... Old scars, future hearts."
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Three || Michael Clifford
Подростковая литератураConta solo fino a tre. Tutto questo finirà presto. "Benvenuta all'inferno, Tea, ti sarà impossibile uscirne." Credits ©besidelvke all rights reserved. 12/06/2015: #55 in TeenFiction.