Capitolo otto

49 5 4
                                    

CALEB

La testa mi gira, sono ancora sbronzo. E sono un coglione. Forse assomiglio a mio padre più di quanto io sia mai disposto ad ammettere. Mi guardo intorno in questa stanza sconosciuta e anche piuttosto anonima: una scrivania con una libreria accanto, un piccolo armadio a due ante e il letto singolo in ferro battuto su cui sono sdraiato. Provo ad alzarmi, il cerchio alla testa si intensifica e sono costretto a stare seduto qualche secondo per evitare di finire a terra.
Piano piano gli avvenimenti che mi hanno portato a risvegliarmi qui si accavallano nella mia mente sotto forma di immagini sfocate, simili a un lontano ricordo dai bordi frastagliati.
Dopo essere uscito dalla casa di mio padre ho camminato un'ora intera prima di arrivare al pub. Ho bevuto una quantità indicibile di whisky sotto l'occhio attento di Nora, che non si è azzardata a chiedermi nulla, solo a servirmi, e ho spento il telefono quando le chiamate e i messaggi di Martha e Connor iniziavano a essere insistenti. Quando non sono più stato in grado di alzare il braccio per portarmi l'ennesimo bicchiere alle labbra, allora Nora mi ha alzato di peso, caricato in macchina e portato a casa sua. Ricordo di esserle caduto addosso, spero di non averle fatto male.
Mi passo una mano sul volto. Ero stato bravo negli ultimi giorni: certo, li avevo passati a vomitare, sudare e soffrire, ma ne stavo uscendo. La presenza di Martha aveva reso tutto molto più doloroso, ma bene o male me la stavo cavando. Ora, il morso del pentimento mi prende il petto, e non serve a niente ripetermi che la prossima volta andrà meglio. Sono un cazzo di tossico alcolizzato - cosa cambierà mai? -, e non andrà mai meglio. L'unica differenza è che ora lo ammetto.
Cristo, quanto la odio. La odio e la amo contemporaneamente, se può essere possibile. Dicono che il confine tra amore e odio sia molto labile, ma dopo ieri posso affermare con certezza che nel mio caso non esiste alcun confine. Tutto è mescolato, tutto vortica nelle stesse acque ma a una densità diversa, così da non doversi mai davvero amalgamare. E arriva a ondate, prima l'uno e poi l'altro, e io ci affogo dentro, perché se c'è una cosa che non ho mai imparato a fare con Martha, è nuotare nei miei sentimenti per lei.
Mi ha sbattuto in faccia il fatto che mi voleva ma che alla fine ha scelto mio fratello per una cazzo di scena che aveva visto e frainteso, e credo che non la perdonerò mai. Ma non ho smesso nemmeno di amarla, perché non riesco a vivere in una versione di mondo in cui Martha non si è presa il mio cuore. E ora che l'effetto dell'alcol è svanito sanguino, sento tutto all'ennesima potenza: l'amore, la nausea, il disgusto, l'odio, la paura, la rabbia. Tutto è confuso dentro di me, è difficile raccogliere, analizzare e dividere in compartimenti stagni. Non lo so come si fa, nessuno me l'ha mai insegnato.
Un rumore di passi dietro di me mi salva da me stesso e dai miei pensieri. Mi volto in direzione della porta e Nora mi sta guardando. Ha un vassoio in mano.

«Come stai?» mi domanda.

«Come se fossi resuscitato contro la mia volontà,» gracchio. Provo ad alzarmi ma la testa gira ancora troppo veloce. Le tempie cominciano a pulsarmi. «Che ore sono?»

«Le undici,» risponde, appoggiando il vassoio sulla scrivania. «Di mattina,» specifica poi. «Hai dormito quindici ore. Ti ho portato caffè nero, uova e pane tostato.»

Cazzo. Connor avrà chiamato la polizia a quest'ora e mi avranno dato per disperso.

Nora mi passa la tazza di caffè e mi dà le spalle. I suoi capelli ricci sono raccolti in una crocchia disordinata che lascia scoperta la scritta tatuata dietro la nuca olivastra. Full of Joy. Ma io so che per Joy lei intende sua madre. Sembra indugiare sul vassoio, poi ci ripensa e si volta nuovamente verso di me. Solo allora noto gli occhi cerchiati, sembra che abbia pianto.

«Ho scritto a tuo fratello, gli ho detto che eri qui e che stavi bene, ma credo che tu debba chiamarlo.»

Annuisco debolmente.
«Grazie,» mormoro. «Di tutto, davvero.»

Totally worth itDove le storie prendono vita. Scoprilo ora