Terzo giorno

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Ero in uno strano luogo, a me familiare che però non ero in grado di riconoscere. Ero vestita con un abito lungho molto elegante. Era tutto buio. Ad un certo punto vidi una luce, la seguii e trovai un ragazzo vestito con lo smoking di spalle che stava bevendo vodka lemon. Gli toccai la spalla per farlo voltare e con grande sorpresa mi ritrovai il ragazzo conosciuto l'altro giorno, moro e con gli occhi marroni. Era Logan. Quando mi vide sfoderò un sorrisone che io timidamente ricambiai. "Ti stavo aspettando. Vieni con me." mi prese per il braccio "Hey aspetta, dove stiamo andando?" "Vedrai!" Lo seguii titubante nella sua limousine e neanche dopo un secondo l'autista si fermò poichè eravamo arrivati. Scesi dalla macchina inciampando, dopo essermi accorta di avere i tacchi. Mi prese per mano ed entrammo in un edificio enorme, pieno di ragazzi vestiti eleganti come noi che stavano ballando. Ero al settimo cielo. Finalmente anche io ero riuscita ad andare al ballo delle scuole americane tanto sognato! Felicissima accettai di ballare e cominciammo con un lento. Era tutto bellissimo, sembrava di essere in una serie tv come pretty little liars. Mi raccontò della sua vita e della sua famiglia quando ad un certo punto incrociammo gli sguardi. Non riuscivo ad abbassare lo sguardo, era così bello! Iniziò piano piano ad avvicinarsi verso il mio viso, sentivo il suo respiro sulla mia pelle e il suo profumo che mi faceva impazzire. Chiusi gli occhi.
"Svegliaaaa" urlò Costanza lanciandomi cuscinate addosso "oh Logan quanto sei bello ohohoh" iniziò a urlare con la sua voce stridula. "Parlavo nel sonno?" chiesi ancora intontita "già".
Quella fu la prima volta che sognai Logan Henderson. Trascorsi la mattinata a fantasticare su cosa sarebbe successo se Costanza non mi avesse svegliato. "Comunque secondo me dovresti scrivergli. Ho visto che ti guardava..." mi disse usando gli occhiali da sole come un cerchietto per capelli "Ma a me non piace! L'ho solo sognato." "Sì. Va beh... Comunque dovresti farlo" continuai a pensare al consiglio della mia amica. Lei in molte occasioni mi aveva aiutato a essere meno timida e a fare la cosa giusta quindi presi 'coraggio' e le chiesi: "Secondo te cosa dovrei scrivergli?"
"Lo sapevo che ti piace!" le lanciai la borsa sul culo.
"Smettila! Fai poco la stupida, sono seria!"
"Scrivigli semplicemente 'Ciao tutto bene?'"
"Ma magari non si ricorda neanche di me e di come mi chiamo" ammisi con amarezza.
"Tu fallo e vedi come va. Poi tu ti comporti di conseguenza. Ti ricordi cosa ti eri ripromessa quando siamo partite?". Come dimenticarselo: mentre stavamo aspettando l'aereo promisi a me stessa che avrei fatto le cose più stupide e idiote possibili, dovevo lasciarmi andare tutto alle spalle. Ne avevo bisogno dopo quello che era successo quest'anno. Non era stato per niente un periodo facile della mia vita né per quanto riguarda la scuola, né per quanto riguarda l'amore o la famiglia. I miei genitori avevano deciso di divorziare dopo 12 anni di separazione e, anche se può sembrare strano, io soffrivo per questo, perché era come rivivere il momento in cui si erano lasciati. Inoltre avevo incontrato un ragazzo con cui sono stata per 6 mesi, fino a quando, un giorno, smise di voler uscire con me, mi evitava, non rispondeva alle chiamate... Dopo un mese trascorso a farmi domande su come era potuto succedere, decisi di prendere la mia vespa e di andare a casa sua per chiarire. Suonai al campanello con determinazione, nascondendomi dalla telecamera, in modo che, non vedendo chi fossi, non potesse evitarmi. Aprì il portone, salii velocemente le scale fino al secondo piano e non appena entrai vidi una ragazza abbracciata ad Andrea che rideva allegramente con lui. Appena li vidi presi il suo amato portachiavi con un orsacchiotto di vetro dalla consolle di fianco e lo spaccai sul pavimento affinché capisse che avevo visto tutto. Dopodiché sbattei con forza la porta e scesi le scale velocemente e con la stessa rapidità mi infilai il casco e corsi via piangendo. Quella fu l'ultima volta che lo vidi. Non ero ancora riuscita a dimenticarlo e per questo io e Costanza avevamo deciso di venire qua a Miami. Feci un respiro profondo, scrissi velocemente il messaggio che la mia amica mi aveva consigliato e andammo a prenderci un drink nel bar della spiaggia. Ad un certo punto sentii il suono del cellulare che stava ad indicare che mi era arrivato un messaggio, così guardai le notifiche dal blocca schermo e con grande sorpresa vidi che Logan mi aveva risposto.
* "Hey ciao :) sono Rebecca, quella che l'altra notte ha dormito sul tuo divano... Come stai?"
"Heyy benissimo. Voi ve la state spassando? Per caso avete cambiato idea e volete venire in studio? ;)" *

Una notte piena di stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora