Capitolo Nono

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"Gioco di mani, gioco da villani." Disse Deadpool continuando a toccarsi il naso sanguinante coperto dalla sua maschera. "Sei l'ultimo che può usare questo modo di dire." Rispose il ragazzo allontanandosi il più possibile da Deadpool. "Allora, ascoltami. Tu non sai chi sono, va bene? Io non so chi sei... cosa che è più che vera. Tu mi conosci solo da Spider-man non conosci il me Peter Parker." Gli disse Peter nel panico più totale. Mr Stark non doveva venire a sapere della merda che aveva creato.
Nessuno doveva scoprire che Deadpool conosceva la sua vera identità.

"Calmati, Bimbo." Gli disse Deadpool posandogli una mano sulla spalla. "Non dirò a nessuno chi sei." Rispose e poi mormorò "Come se avessi comunque qualcuno a cui dirlo." Peter lo guardò perplesso. "Cos'hai detto?"

"Nulla!" Rispose tornando in sé. "Io fingerò... no on è vero non sono bravo a fingere.... comunque non dirò a nessuno che Peter Parker e Spider-man." Ecco che un altro colpo arrivò senza preavviso sta volta però aveva tirato un calcio alle sue parti bassi.

Deadpool cade per terra, con le mani tra le gambe dicendo con una piccola voce "ouch." Il tutto in slowmotion.

"Ti ho detto di chiudere la bocca, Pool." Disse serio Peter. "Pool? Siamo già in confidenza? Bene a saperlo." Disse ancora con quella voce quasi stridula.
"Tu mi dai dei nomignoli che neanche la mia fidanzata mi da, ed io non posso chiamarti Pool?" Chiese Peter incrociando le braccia al petto guardando un Deadpool aggrovigliato a sé stesso per terra. "Certo che puoi chiamarmi così, baby." Rispose cercando di rialzarsi. "Non so quando le mie palle inizieranno a rifunzionare, sperando che funzioneranno dinuovo. Ci sei andato pesante, tesoro."

Peter lo guardò con un sopracciglio alzato e le guance arrossate. "Comunque ci sono rimasto male, baby. Non mi hai più chiamato." Disse offeso.
"Adesso che so che sei Spider-man, la cosa mi ferisce ancora di più." Disse onestamente. Peter arrossì ancora di più, e voleva dargli un altro calcio nelle palle, ma ha avuto pietà per il più vecchio.

"Io..." Peter distolse lo sguardo. "Io... ti ho scritto. Non ti sono arrivati." Ammise Peter evitando a tutti i costi lo sguardo del più grande. Adesso quello confuso era Deadpool. Lo guardava senza perderlo di vista neanche per un secondo. Poi ad un tratto iniziò a toccarsi su tutto il corpo. "No... non... per favore..." disse Peter coprendosi gli occhi con le mani. "Cosa cazzo pensi stia facendo?" Gli chiese Deadpoool continuando a palparsi da tutte le parti. "Non lo so... e non credo volerlo sapere, ma finiscila subito." Chiese il ragazzo rosso dalla testa ai piedi.

"Sei carinissimo quando arrossisci." Disse l'uomo smettendo immediatamente quello che stava facendo. "Arrossisci così anche con la tua fidanzatina?" Gli chiese. Un tasto dolente che Peter non voleva toccare... almeno non ancora.
Wade notò come la mascella del più giovane si strinse, e come le sue spalle si fossero tese.
Allora decise di cambiare discorso. "Ho perso il telefono." Ridacchiò. "Devo comprarne uno nuovo, ti assicuro che quando ne avrò uno nuovo ti darò il mio numero... anzi, sai che ti dico. Sarai l'unico ad avere il mio numero."
Peter lo guardò in modo imperscrutabile.

I due lasciarono quel posto isolato e si recarono dinuovo sulla strada popolata. "Allora tu sei anche il bimbo di Stark, anche tu gli lecchi il culo come il resto degli Avengers?" Gli chiese curioso. "Io non... non lecchiamo il culo a Mr Stark." Rispose Peter stizzito. Deadpool abbassò lo sguardo su di lui. "Se lo dici tu, bimbetto." Alzando le spalle indifferente.

"Quindi dove stai?" Gli occhi di Peter si sgranarono per tutta quella confidenza che si era preso il più vecchio. Non poteva crederci che quell'uomo gli avesse chiesto dove stasse. Cioé anche se glielo dicesse, cosa avrebbe fatto con quella informazione? Il cervello di Peter iniziò a urlare allarme rosso come capitava spesso succedere. Ancora doveva imparare a dividere l'allarme rosso di Peter dai sensi di ragno, perché entrambi lo mandavano talmente in palla che non capiva più niente.

"Non ti ho chiesto quante volte al giorno di masturbi, ho solamente fatto una domanda." Peter non credeva avesse molto senso quello che aveva appena detto Deadpool, ma non ci fece caso e disse "Sto a villa Stark." Prese un respiro profondo.

Deadpool smise di camminare. "Cazzo stai in quella villa megagigante, con Mr sono il più intelligente del mondo, faccio il culo a tutti i cattivi Deadpool compreso." Aveva le mani sulle guance e gli occhi sgranati. "Non credo abbia mai detto una cosa simi-" Peter fù interrotto dal più vecchio. "Non cambia un cazzo. Tu stai a casa di quel riccone!" Disse per chissà quale motivo entusiasta.

"Quindi sei suo figlio? No, non ha senso..." iniziò a riflettere Deadpool. "Avete due cognomi diversi." Tornò a guardare il più piccolo. "Mi ha adottato." Disse Peter imbarazzato, distogliendo lo sguardo da Deadpool. "COSA STRACAZZO!" Urlò saltellando come un bambino a cui gli è appensta stata regalata la caramella più buona al mondo. "Vivi il sogno di tutti, ragazzino." Disse Deadpool.

Peter non era molto d'accordo. A lui mancava la sua vecchia vita, sua zia. Vivere con sua zia era perfetto per lui. Forse non sputava soldi da ogni poro, e non poteva permettersi tutto quello che voleva, ma stava con May, gli bastava.

Deadpool notò il cambiamento che ha avuto lo sguardo e gli occhi di Peter. Subito gli si avvicinò e gli posò le mani sulle spalle abbassandosi alla sua altezza. "Ehi, tutto okay?" Gli chiese. Peter lo abbracciò per la seconda volta.

Il cuore di Deapdool smise di battere per qualche secondo per poi tornare a battere più forte del dovuto. Sentire il corpo del più piccolo schiacciato contro il suo faceva fluire più sangue del dovuto.
E non voleva guardare verso il basso, perché se il sangue aveva già iniziato a fare il suo corso, vedere le guance arrossate del più piccolo lo avrebbe fatto diventare direttamente duro.

No, non poteva permettersi di diventare duro, non mentre indossava uno spandex che avrebbe mostrato il tutto, e non mentre era schiacciato contro il più piccolo.

Peter era completamente rosso in volto, ma come aveva immaginato aveva trovato un po' di conforto tra le braccia del più vecchio. Cazzo, non era per niente giusto.

"Stai... bene?" Gli chiese Wade, cercando di mantenere la sua voce ferma. Peter si staccò da lui prima che la situazione si facesse troppo imbarazzante e poi annuii leggermente. "Ehi, piccolo, con me puoi parlare." Gli disse Deadpool guardandolo intensamente.

Deadpool stava solamente cercando di pensare al brutto faccione di Weasel, sperando che il flusso di sangue si fermasse prima da farlo indurire completamente, ma era difficile pensare al brutto faccione di Weasel se davanti aveva il bellissimo faccino di Peter completamente rosso.
Deadpool si ritrovò a pensare quanto sarebbe arrossito sotto di lui, mentre lo prendeva e sudava come un... basta WADE! si rimproverò.

"Ehi, mi hai sentito?" Gli chiese Peter portandolo dinuovo alla realtà. Deadpool annui senza aver capito un cazzo in realtà. "Allora ciao, ci vediamo sta sera." Gli disse Peter salutandolo con un gesto della mano e incamminandosi.

Spazio autrice:
Ciao sclera amici, sono tornata!
Molti di voi mi conoscono per altre ff (spero).
Sono tornata con delle idee ben chiare su cosa ho intenzione di scrivere, e come far svolgere questa ff. spero che vi stia piacendo, perché io mi sto divertendo a scriverla.
Oggi vi lascio con questa bellissima foto di Deadpool.

(Io innamorata persa di lui)

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(Io innamorata persa di lui)

What If... I love Deadpool? (Spideypool)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora