Capitolo 1

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Mi svegliai, con una faccia di merda. Gia avrei saputo quello che mi sarà accaduto.

Quel posto che non avrei dimenticato, sarebbe diventato un mio ricordo.

Addio Australia.
Non un addio semplice da dire, ma manco facile da lasciare.

Questo paese, é l'unico motivo per cui vivo; perché qui ce tutto. I miei amici, la scuola, questa villa, la mia gioia.

In questo momento, se non esistevo, non starei in qui.
Ora è arrivato il momento di lasciarlo, beh come se fosse facile.

Mamma: amore, mi dispiace tanto. Ma lo faccio per te.
Io: questo lo so benissimo. Ma propio là, dovevamo andare?
Mamma: si. Un posto cosí lontano. Anche a me mancherà l'Australia, ma come ti faccio a mantenere? Tranquilla Elettra, andrà tutto bene.
Io: questo lo so. Ma non mi da fastidio che vada in un posto lontano. E che non rivedrò piú lei.
Mamma: chi lei?
Io: la mia vita.
Mamma: scusa. Adesso vatti a vestre. Sú.

Andai in camera mia e mi vestii.
Andai in bagno per lavarmi e poi scesi giú per andare a fare colazione.

Ma poi mia madre mi disse che la colazione la faremo in un bar.

Erano solo le 6:30 del mattino.

Prendemmo le valigie, ci avviammo in macchina e partimmo.

*****

Arrivati al bar piú vicino, ci fermammo, scendemmo e ci avviammo al bar. Presi un cornetto al cioccolato e un cappuccino. Mia madre un cornetto al cioccolato anche lei, e un caffé normale.
Finito di fare colazione, presi il cellulare e vidi che erano solo le 6:50.

Arrivati alla macchina, sallimmo e mia madre iniziò a guidare. Non ci credo, ci stiamo avviando all'areoporto. Solo adesso posso dire addio.
Mi addormentai, avevo molto sonno.

*****

Mia madre mi svegliò e mi disse che siamo arrivati all'areporto. Erano le 9:00 e noi dovemmo partire alle 9:15. Prendemmo le valigie e ci avviammo dentro all'aereoporto.

Odio quel posto. Tanta gente, pianti e dolori. Quando a un certo punto, un fleashbeak mi prese tutta la testa. Il fleashbeak era quello di mio padre. Quando ero piccola mi abbracciava sempre e mi riempiva di coccole. Quelle carezze che non smettevano di farmi sorridere. Grazie a lui la mia vita era fantastica.

Fino a quando lui non fece un incidente con la macchina. Avevo solo 8 anni quando è morto. Ora ne ho 15. Wow, sono passati 6 anni da quando é morto.

Una lacrima mi scese. Ma subito me l'asciugai. Erano le 9:15 e in quel momento avevano chiamato il nostro aereo.

Facemmo vedere i biglietti e poi ci avviammo al nostro destino.

#spazioautrice.
Ciao ragazze. Io sono l'autrice di "Non lasciarmi andare" non lo potuto continuare e non mi piaceva tanto la storia.
Alla prossima.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 11, 2015 ⏰

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