Capitolo Undicesimo

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Wade avrebbe voluto fermare Peter, ma il suo corpo non rispondeva più ai suoi comandi. Quindi Peter riuscii a togliergli la maschera.

Wade si aspettava qualunque reazione.
Lo avrebbe schifato, odiato, per quanto brutto fosse sotto la tuta. Avrebbe vomitato vedendo quella pelle rovinata e disgustosa. Solamente Vanessa lo amava veramente. Solamente Vanessa lo accettava per quello che era. Si girò di lato aspettandosi un rifiuto. Si aspettava di venir spinto, e vedere il più piccolo scappare da lui come se fosse un mostro.

Ma quello che fece il più piccolo lo scioccò.
Gli afferrò le guance, tastando la sua pelle che sembrava cruda, e lo avvicinò a sé.

Peter girò il volto di Wade verso di sé e lo guardò intensamente negli occhi. Era diverso guardarsi in quel modo senza le maschere e mostrare i loro veri occhi, i loro veri sguardi.

"Perché non mi guardi?" Gli chiese il più piccolo cercando lo sguardo del più grande. Wade era insicuro, e anche se non lo dava a vedere si odiava. Si disgustava. "Sono... orribile." Disse Wade continuando a scappare dallo sguardo del più piccolo. "Cosa?" Chiese Peter e poi iniziò ad accarezzare la sua schifosa pelle. "No." Rispose. E finalmente il più grande riuscii a guardarlo. Peter gli sorrise. "Sei diverso da come ti avevo immaginato, ma questo... non ti rende orribile." Rispose avvicinandosi pericolosamente al viso del più vecchio.

Deadpool non riuscii più a respirare normalmente, il cuore gli pulsava come poche volte è successo. Il suo corpo schiacciava quello del più piccolo, e quel contatto mandava scosse su tutto il suo corpo.

Peter non si sentiva meglio, il suo sangue gli pulsava nelle orecchie, e aveva iniziato a sudare sotto il suo spandex, mentre il suo viso si accaldava, e il suo cuore batteva fin troppo veloce per essere normale.

"Che stai facendo, Spidey?" Gli sussurrò sulle labbra Wade. "Quello che mi fa svegliare bagnato la mattina." Ammisse un Peter strafatto e lo baciò.

Le loro labbra si schiantarono una contro l'altra. Ogni cosa al difuori di loro era cessato di esistere. Per Peter esistevano solo quelle labbra dalla consistenza strana che non riusciva a descrivere.
Mentre Wade assaporava come le labbra di Peter come se fosse la cosa più buona che avesse mai assaggiato.

Peter schiuse le labbra aspettando che Wade approfondisse il bacio, e Wade non se lo fece ripetere due volte prima di ficcare la sua lingua nella bocca del più giovane. Nell'aria c'era solo il rumore di schiocchi, gemiti soffocati, e i respiri affannati.

Wade non poteva credere di star baciando il più piccolo, era come se un suo sogno proibito si stesse realizzando. "Cazzo, baby, vacci piano." Ridacchiò Pool cercando di riprendere aria dopo un lungo bacio, ma Peter non sembrava della stessa idea.
Le loro fronti appoggiate una sull'altra. "Come ti chiami?" Gli chiese poi Peter. "Wade." Rispose Wade e poi riportò le sue labbra su quelle già gonfie del più piccolo.

Questa volta si scambiarono un bacio più famelico, più appassionato, più bagnato. Le loro lingue si intrecciavano e legevano assaporandosi come se fosse il dolce più buono del mondo. I loro corpi l'uno contro l'altro, entrambi duri nel punto più delicato del corpo. Le loro durezze che si schiacciavano avvicenda, facendo desiderare al più piccolo più contatto. Le braccia di Peter intorno alle spalle di Wade, mentre Wade teneva le sue mani sul pavimento per non schiacciare Peter con tutto il suo peso. Peter iniziò a muovere il bacino verso l'alto scontrando i loro bacini.

Deadpool che gli gemette in bocca per il gesto inaspettato, lo fermò immediatamente posandogli una mano sul fianco. Non voleva affrettare le cose per quanto eccitato fosse, e non voleva approfittarsi di Peter più di quando avesse già fatto.

Questa consapevolezza gli fece riconquistare la lucidità. Si scostò subito da sopra di Peter, annullando il bacio profondo che avevano scambiato. Sentiva ancora il sapore del più piccolo nella sua bocca. Il più piccolo sembrò infastidito dal distacco. Deadpool indossò nuovamente la maschera. "Dovresti andare a casa, Spidey."

Peter lo guardò perplesso. "Perché?" Gli chiese quasi arrabbiato. "Perché ti sei staccato?" Gli chiese.

Deadpool si alzò in piedi e disse "perché domani quando sarai sobrio te ne pentirai, e mi odierai per non averti fermato prima che succedesse tutto questo..." disse alzando una mano facendola scorrere tra di loro. "Non è vero!" Disse Peter avvicinandosi dinuovo al più grande. "Baby, smettila. Lo sai benissimo." disse Wade allontanandosi da lui.

"Non ti piace come bacio?" Gli chiese di soppiatto Peter. "Cosa? No! Non è questo." Gli disse Deadpool perplesso. "Te l'ho detto, ti sto solamente proteggendo dal tuo te lucido. Quello che odierà me, e tutto quello che è successo poco fa." Deadpool tornò a porgergli la maschera.

Peter sta volta la indossò senza fare storie. "Ti ho baciato io, non potrei mai odiarti." Affermò
Spider-man. "Dimmelo quando sarai sobrio, e mi incolperai per averti fatto fumare, e sballare." Detto ciò Deadpool si avvicinò al più piccolo e gli sussurrò. "È stato comunque uno dei miglior baci della mia vita, grazie Ragnetto." Gli baciò la guancia da sopra la maschera e poi si buttò giù dal tetto.

Peter restò lì. Si buttò indietro dinuovo sul pavimento del tetto, e guardò le stelle. Era completamente fottuto, perché fatto o no, non poteva cambiare il fatto che quel bacio così bagnato e appassionato lo aveva steso facendogli provare un miscuglio di sentimenti e cose che non avrebbe dovuto provare.
Non verso un altro uomo, e non da chiunque altro dato che era fidanzato.

MJ non doveva scoprirlo. E lui doveva prendersi una pausa, riflettere e dimenticare. Soprattutto dimenticare. Era sbagliato. Essere eccitato per colpa di un altro uomo era sbagliato. Lui era sbagliato.
Era il peggior fidanzato di sempre, Zia May sarebbe stata delusa da lui.

What If... I love Deadpool? (Spideypool)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora