Basic Human Kindness

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Note del capitolo
Euphemia Potter sarà sempre il mio cuore e la mia anima.
James inizia l'attenta danza tra i fratelli Black.


Quando Sirius tornò in salotto, Regulus era saldamente sepolto nel suo libro. Fissò il romanzo, senza vedere le parole, e nemmeno le pagine. Tutto il suo corpo era in fiamme ed era impotente a fermarlo. Questo era follo. Lui era folle.

"Ehi ragazzi, che ne dite di fare un paio di giri intorno al campo di Quidditch?" suggerì Sirius, appoggiando l'anca sullo stipite della porta.

Regulus scosse la testa, "Sono piuttosto stanco, in realtà."

Potter fece un cenno a Sirius, "Sì, ma dammi un minuto. Il mio stomaco è ancora pieno per la cena, piuttosto la tengo dentro."

"Corretto" concordò Sirius, attraversando la stanza a grandi passi. Si lasciò cadere sul divano accanto a Regulus e studiò il libro che aveva in mano, "Di cosa si tratta?"

"Non ne ho idea," ammise Regulus, scuotendo la testa. Sirius sbuffò una risata, "Sei a metà strada!"

"Non posso nemmeno dirvi dove è ambientato. Ho letto una frase ed è sparita prima che io possa arrivare a quella successiva", sbuffò Regulus. "Oggi mi sono solo distratto."

"Comprensibile, Reggie" disse Sirius solennemente. "So che le vacanze sono dure, soprattutto in un posto nuovo, ma ti adatterai. Non preoccuparti." Allungò la mano per stringere la spalla di Regulus.

Le sopracciglia di Potter si alzarono e un lento sorriso scivolò sulle sue labbra, il bastardo. Sicuramente non credeva a una parola di Regulus che gli aveva detto. Regulus fece un cenno a Sirius e guardò Potter accigliato. Quando Potter alzò lo sguardo verso di lui e colse lo sguardo, scoppiò in una risata silenziosa.

Sirius si spostò sul divano e gli diede una gomitata sul fianco, "Cosa ti è preso?"

 "Niente" esclamò Potter, scuotendo la testa. "Ho solo pensato a qualcosa di divertente."

"Va bene, vai avanti. Condividi con la classe," pungolò Sirius, sedendosi sul bordo del divano.

Potter si schiarì la gola e si sedette contro i cuscini, passandosi una mano tra i riccioli. I suoi occhi si aggiravano per la stanza mentre si sforzava di trovare qualcosa di divertente da dire a Sirius. Regulus lasciò che la sua espressione si svuotasse e lo guardò in attesa. Meritava sicuramente di annaspare qui.

"Sai come Peter è sgattaiolato fuori dalla mia stanza a metà conversazione ieri? Mi è venuto in mente che doveva essere Wormtail,» disse infine Potter, lanciando un'occhiata a Regulus.

Sirius seguì il suo sguardo mentre un lento sorriso si diffondeva sul suo viso, "Davvero?"

Potter annuì, con un sorriso ironico che gli scivolava sulle labbra, "Quindi stavo solo immaginando Regulus che vedeva un topo marrone alla sua porta e si faceva prendere dal panico."

Una fragorosa risata sfuggì a Sirius, che sembrò spaventarlo tanto quanto Regulus. Suo fratello agitava le mani davanti al viso mentre cercava di calmarsi. Inarcando un sopracciglio verso Potter, Regulus gli lanciò un'occhiata indifferente. Gli occhi di Potter si spalancarono e scrollò le spalle impotente.

"Hai strillato? Dimmi che hai strillato!" Chiese Sirius, indicando Regulus.

"Non credi che l'avresti sentito se l'avessi fatto?" Fece notare Regulus, tornando al suo romanzo.

Sirius saltò in piedi dal divano e si lasciò cadere sul divano accanto a Regulus, "Va bene, cosa hai fatto?"

"Ho cercato di prenderlo, all'inizio," disse Regulus impassibile.

The Sun & Wayward Stars [Traduzione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora