"Come è andata a lavoro?"
Evelyn storse il naso a quella domanda. La nonna sapeva che odiava lavorare al museo. Le altre magazziniere la ignoravano e la prendevano in giro per chissà quale ragione. Ma nonna Grace sperava sempre che la situazione migliorasse.
"Come al solito. Ho dovuto fare l'inventario."
Disse la ragazza mentre saliva le scale verso la sua camera.
"Quel gatto è ancora lì."
Evelyn si fermò e tornò giù velocemente, affacciandosi alla finestra della cucina.
"Non è possibile! Ma non ha un padrone?"
Fuori dalla finestra c'era un grosso gatto marroncino con un ciuffo di peli neri sulla fronte, occhi verde acqua e un collare con un ciondolo rosso che la osservava sotto la fermata dell'autobus, al riparo dalla pioggia. Erano tre giorni che quel gatto la seguiva. Al museo, al supermercato, al parco...ovunque!
Evelyn sbuffò e scrollò le spalle, decidendo di non pensarci troppo per il momento.
"Forse dovresti dargli da mangiare."
Disse nonna Grace con il suo solito sorriso pacato.
Evelyn si voltò verso di lei e l'odore di cioccolato la investì. La nonna possedeva una piccola pasticceria, "Madame Chocolat", dove Evelyn era cresciuta da quando i suoi genitori erano partiti per l'estero e non erano più tornati. La pasticceria era situata sotto il loro appartamento e Evelyn e la nonna passavano la maggior parte del loro tempo lì, ergo anche Evelyn aveva un leggero odore di cioccolato intorno.
Evelyn ignorò il consiglio della nonna. L'ultima cosa che voleva era farsi amico un gatto con la professione dello stalking. Andò in camera sua, sprofondò nel letto e prese un libro a caso dal cassetto del comodino. Si stancò quasi subito di leggere e tornò di sotto. Aiutò la nonna a cucinare e fecero cena insieme come sempre, mentre la pioggia picchiettava il vetro della finestra. Sempre più forte. D'un tratto le persiane sbatterono violentemente, facendo sobbalzare Evelyn.
"Dev'essere un uragano."
Commentò nonna Grace mentre sparecchiava. Evelyn guardò fuori dalla finestra. La pioggia e il vento impedivano di vedere qualunque cosa. Le persiane sbatterono di nuovo. All'improvviso la casa cominciò a tremare. Soprammobili, piatti e quadri caddero e si frantumarono in mille pezzi. A Evelyn sembrò perfino che qualcuno stesse bussando alla porta. Il caos era insopportabile. Nonna Grace disse qualcosa, ma Evelyn non riuscì a sentirla. Poi capì. Qualcuno stava davvero bussando alla porta. Evelyn si aggrappò alla maniglia, cercando di non cadere, e aprì la porta. Una persona entrò di corsa e richiuse la porta altrettanto velocemente, premendoci la schiena. Era una ragazza fradicia, con lunghi capelli marroncini e un ciuffo nero sulla frangetta, occhi azzurro cielo e una collana con un ciondolo rosso rubino. Quando parlò, la sua voce era affannata e aveva un accento nordeuropeo.
"Ce ne hai messo di tempo. Sono stata lì fuori per almeno tre giorni!"
STAI LEGGENDO
Under The Rain
FantasyEvelyn lavora in un museo, vive con la nonna e conduce una vita accettabile. Ma questo fragile equilibrio rischia di collassare il giorno in cui un gatto randagio inizia a seguirla sotto la pioggia.