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Perché,
piccola stella,
non risplendi come dovresti?





























HERACLES


Sono ossessionato.
Lei è diventata la mia droga, il mio passatempo preferito.
E so che può sembrare strano, avendola vista solo poche volte, ma quel suo modo di ingannarmi mi ha affascinato. Non dovrebbe, tuttavia il suo potere mi ha letteralmente ammaliato. Io non sto bene, lo so.
Ora mi trovo al bar dove mi ha lasciato e il cameriere mi ha appena portato dello spumante. Avrà più o meno la mia età e sembra abbia dei razzi sotto i piedi per quanto è veloce. Scruto i volti della gente seduta ai tavoli, poi scorgo una figura slanciata e avvolta nella divisa del locale. Il tubino verde pastello avvolge le sue curve in modo perfetto, lasciandole scoperte le gambe lunghe, mentre i suoi capelli lunghi e ricci dal colore chiaro ricoprono la schiena scoperta. Quando si volta, sono fiero di averla riconosciuta. Faccio sempre fatica a identificare le persone da lontano, ma lei... è una calamita per me. I suoi occhi lilla sono come delle ametiste illuminate dal sole e lo zucchero filato che ha al posto delle guance mi fa venire ancora più voglia di mangiarle.
Alcestis è l'unica donna al mondo che è riuscita a sottomettere uno come me con la sua sola presenza.

«Guarda un po' chi si rivede» mi risveglio dallo stato di trance quando mi ritrovo il suo corpo sensuale davanti.
Le faccio l'occhiolino e spero di vedere quel suo sorrisetto mozzafiato.

«Non pensavo lavorassi qui»

«E io non pensavo lo frequentassi»
Il sorrisetto.

«Sei bella» lei alza gli occhi al cielo e mi lancia un'occhiataccia che mi fa venire la pelle d'oca.

«Heracles, come puoi volermi ancora dopo averti trattato di merda? Sei pazzo, lo sai?»

«Si, sono pazzo. Di te»

«Dio mio, quanto sei scontato con queste battutine da tredicenni morti di figa»

«Era per fare colpo su di te. Cambierò tattica allora» mi scolo tutto lo champagne all'interno del bicchiere, mentre osservo il suo viso contrariato.

«Vai a casa. Per favore» mi prende il bicchiere dalla mano e cerca di andare via ma la fermo bloccandola per il polso.

«Mi stai pregando di andarmene via Onyx

«Ehi, tutto bene? Sei venuto qui e sei quasi ubriaco, è successo qualcosa?»
Perchè ogni volta che bevo un po' troppo, tutti mi fanno queste domande del cazzo? Non posso esagerare un po' qualche volta? Non ce la faccio più.

«Perchè mi chiedete sempre come sto quando bevo? Cazzo, non sono mica dipendente dall'alcol» alzo la mano verso il cameriere per chiedere altro champagne e si avvicina verso di me, ma Alcestis lo ferma con un segno della mano.

«Cameron, stai fermo. Scusami, ma lo accompagnerò a casa. Non sta bene»

«Sei sicura Alcestis?»

«Sicurissima. Adesso paga e andiamo via. Scusa ancora per lasciarti qui da solo a occuparti di tutti i clienti, mi farò perdonare»

«Figurati» il ragazzo, che da quello che ho capito si chiama Cameron, se ne va e Alcestis mi prende il portafogli, lascia i soldi sul tavolo e mi trascina fuori dal bar. Le prendo la mano e la faccio girare verso di me. Quante volte ho sognato di fare una cosa del genere, ho sempre desiderato farlo con la donna che amo. E io sono pazzo di lei, è la mia droga.

«Potevi dirmi semplicemente che volevi stare con me invece di fare tutta questa scena. Le tue mani sono il mio sogno più grande. Così delicate e morbide... saranno la mia condanna»

Promise-noi e nessun altroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora