Capitolo 29

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Pov Jessica

"Mount everest" Labrinth

Appena siamo rientrate in sala, la prima persona che mi è venuta incontro, è stato Henry.

<<Jess, dove eravate andate?>>
<<non preoccuparti Henry, eravamo a fare un giro>> rispondo io.
<<tu, piuttosto, dov'eri?>> chiesi, nonostante lo sapessi.
<<dovevo parlare con mio padre, ma ora sono tutto per te>> mi disse indicando il tavolo alle sue spalle, come per invitarmi a sedere.

Non appena seduta, mi resi conto che davanti a me era seduta Emma, con accanto Lucy. Accanto a me, invece, erano seduti Jasmine e Thomas.

Nel tavolo dietro al nostro, invece, vi erano seduti i genitori di Henry e Thomas.

Tra gli uomini eleganti che erano seduti a quel tavolo, riconobbi Steven, il ragazzo che continua a tormentare Emma che, proprio in quel momento, ci stava fissando.

<<Jess>> mi chiamò Jasmine, tirandomi anche un colpetto al braccio.
<<dimmi>>
<<non ce la faccio più>> mi confessò
<<non ce la fai più, a fare cosa?>> chiesi io, avendo, però, già intuito cosa intendesse.
<<a tenere nascosto il nostro vero nome, o meglio il primo, e tutto il resto che ti riguarda>> disse lei a voce più bassa.
<<va bene, allora lo diremo appena finirà questa cavolo di cena>> dissi io e poi mi zittii, perchè notai che Henry mi guardava di sottecchi come per capire di cosa stavamo parlando io e Jasmine.

Ancora non ci credo.
Alla fine di questa cena diremo tutta la verità ai nostri ragazzi.
Speriamo solo non succeda nulla di grave e che la prendano bene.

<<Jess>> mi chiamò Henry
<<cosa?>> dissi io girandomi nella sua direzione
<<come va?>> mi chiese.
Ora cosa gli dico?
Una bugia o che sono agitata per quello che gli diremo più tardi?
Meglio la bugia.
<<non potrebbe andare meglio>> risposi
<<sono felice che tu oggi sia qui, con me >> disse lui con tono dolce.
Come ho fatto a nascondergli la verità per tutto questo tempo?
E se non accettasse quello che sono veramente?
Non si tratta solo di un nome. Si tratta di me stessa. Della mia vita, di quello che sono.
Di quello che sono per davvero. Di quello che sarò.

A fermare la raffica di pensieri ansiosi che stava iniziando a popolare la mia testa, fu l'arrivo del primo piatto.

Un piatto di pasta alle vongole.

Chissà quanti chili prenderò a questa cena di ricconi.
Sono Tessa Jessica Barkinson e farò quello che ho sempre fatto.
Dopo la cena andrò in bagno e vomitare tutto questo cibo, così non prenderò molti chili e rimarrò perfetta, ed Henry non si allontanerà da me, se accetterà la verità.

Prendo la forchetta, una delle tre, e inizio ad arrotolare gli spaghetti, con un po' di terrore, avvicino la forchetta alla bocca e poi gli spaghetti scendono giù, per poi arrivare al mio stomaco.

Inizio a fare la stessa cosa un paio di volte, e poi, quando ho finito il piatto, inizio a fare calcoli.

Chissà quanti chili prenderò.

Questa è la frase che, ormai, diventerà protagonista della mia vita.

***

Amore è la risposta - Lethal Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora