Lucernario cerebrale

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Le colline sono seni
che la terra spudorata
lascia sfiorare con lo sguardo. 

Ma io,
genuflesso all'altare dei rimorsi,
rimiro le paure allacciarsi le scarpe
e corrermi incontro. 

Ho raccolto l'inerzia di tutte le discese
per scalare i tuoi pensieri,
posato orchidee di topazio
sull'uscio di ogni tuo domani,
rimosso le barriere architettoniche
che impedivano alla bocca di raggiungere
la tua fiducia. 

E ti ho dato la mia parola.

Che tu irriverente,
come il vento quando corruga la fronte delle onde,
hai sublimato in irreparabile domanda.

Un punto interrogativo che picchietta,
a dirotto,
sul lucernario cerebrale da cui ti scopro ancora
mia intramontabile stella.

Pensieri disallineati di una mente stanca e diversamente creativaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora