Aggiornato.
Bradley's P.O.V.
Non pensavo che Mary si sentisse così, che si sentisse rifiutata.
Mi alzo ed entro in camera sua, perché la porta era aperta. È seduta sul pavimento con le gambe portate al petto. Ha le cuffiette, come ogni volta che è triste. Le lacrime scorrono sul suo bel viso.
Appena mi vede si toglie le cuffiette e ferma la musica proveniente dal suo cellulare.
- Vai via. – mormora fra le lacrime.
- No, non me ne vado. – e mi siedo accanto a lei, al contrario di ciò che vuole lei.
Mi chiede cosa voglio, ma io ho una sola domanda in mente: - Perché ti sei sentita rifiutata quando non ho ricambiato?
Il suo sguardo è rivolto verso il basso come se fosse in imbarazzo, ma io la incito a parlare e prima di sospirare mi spiega.
- Mi sono sentita rifiutata perché non avendo tu ricambiato ho capito di essermi illusa, di essermi spinta troppo in alto.
- In che senso? Non capisco.
- Cazzo, Brad, tu sei la perfezione! Ogni ragazza vorrebbe averti al suo fianco … Essere stata rifiutata ha significato che sono stata così stupida da credere che un ragazzo bello come te potesse essere interessato a me.
- Io non sono la perfezione, Mary, quella sei tu.
Le giro il viso verso di me per guardarla negli occhi. Le prendo la mano e faccio incastrare le nostre dita. Forse questo è il momento adatto. Non sapevo che per lei fossi la perfezione. Forse le piaccio davvero? Devo baciarla ora per farle capire ciò che provo per lei. Mi avvicino lentamente e lentamente le bacio le labbra, per restituire il bacio che non ho ricambiato. In palestra non era tutto risolto, non era stato risolto nulla.
- Questo è per stuzzicarmi?
- Noi ci stuzzichiamo sempre, ricordalo, ma no, non in questo caso.
Lei non piange più, anzi, ora ridiamo insieme. Purtroppo non è ancora il momento per confessarle tutto, quindi dovrò rinviare ancora.
- Senti, come devo vestirmi per l’arrivo dei tuoi?
Si allontana da me per prendere una vecchia salopette di jeans e una maglia consumata.
- Come ti pare, non c’è un vestito adatto.
- Metterò le Converse, così non ti supero d’altezza.
- Spiritosa.
- Bene, Bradley, ora esci dalla camera, perché devo cambiarmi.
- Ci siamo appena baciati!
- Che vuol dire? Non ti autorizza a vedermi nuda. Vai, su.
In realtà una volta l’ho già vista nuda, sbirciando dalla porta che aveva lasciato socchiusa: così ho scritto On the floor.
Sono ancora fermo, in attesa che si spogli, mentre lei sbuffa e mi prega di uscire, finché non si sofferma un attimo per riflettere.
- Se ti lasciassi vedere, la smetteresti di sbirciare dalla serratura? Sai, ho finito la carta.
- Ma io non sbircio! – mi osserva con uno sguardo di rimprovero e alla fine ammetto il mio crimine, guardando a testa bassa.
- Bene, non dirlo in giro però, chiaro?
Annuisco in silenzio.
Si toglie il foulard e lo poggia sulla sua scrivania bianca, poi pian piano si sfila la maglietta che getta sul letto coperto dal telo di plastica, mostrando un magnifico reggiseno di pizzo rosa. Comincio a balbettare cose insensate davanti alla sua bellezza. Forse nuda è ancora più bella. L’unica cosa che riesco a chiederle è quale taglia porti e mi risponde una terza. Pensavo fossero più grandi in realtà ma va bene.
Mary mi intima di uscire e arrendendomi esco dalla stanza: l’immagine di Mary senza la maglietta è impressa nella mia mente. Era davvero bella ... Torno in cucina e gli altri hanno finito di mangiare.
- Allora? – chiede Tris.
- Tutto a posto, abbiamo chiarito.
- Meno male. – sì, Tris, non lo diresti se sapessi come è finita.Mary's P.O.V.
È calata la sera e tutti abbiamo già mangiato.
Vado in salone per vedere la TV X Factor USA, uno dei miei programmi preferiti anche se preferisco quello UK. Simon Cowell è il mio giudice preferito, è sempre il più sincero e se ne intende. Ho sempre sognato di partecipare al programma e di far parte degli artisti della SYCO Music come le Little Mix o gli One Direction.
In salone trovo Brad seduto sul divano, così lo sorprendo da dietro lasciandogli un bacino nell’incavo del collo.
- Ciao, Mary. – mi saluta.
- Come mi hai riconosciuta?
- Dal profumo del tuo shampoo.
- E di che profuma il mio shampoo?
- Vaniglia.
Arrossisco, ma lui non se ne accorge.
- Promosso, Simpson.
Mi siedo sopra e sue gambe rannicchiandomi, facendolo anche ridere.
- Comoda?
- Molto.
Vedo che ha in mano il blocco su cui scrive i suoi testi. Sorrido sapendo che sta scrivendo, ma quando me la lascia leggere sono davvero stupefatta dalla bellezza del testo
- Puoi cantarmela?
- Certo.
Si mette dritto sullo schienale della poltrona per farmi sedere meglio. Avvicina le sue labbra al mio orecchio e percepisco il suo calore mentre inizia a cantare.
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Make me crazy [b.w.s.] (IN REVISIONE)
FanfictionUna volta la tua vita era semplice: gli amici, due fratelli, i genitori, la scuola, i ragazzi... Poi, d'un tratto, ti ritrovi a vivere con tuo fratello maggiore , i suoi due migliori amici, la tua migliore amica e il ragazzo che ami: sembra diverten...