SONO AGGRAPPATA A TE

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"Mi sembra solo di capire che tutto quello che ho fatto mi ha portato a te e a me che comunque scappo perché son debole di cuore. Sono aggrappata a te, il tempo scorre sui miei fianchi, io vado di fretta anche quando mi manchi perché sono aggrappata a te"

"E la mia anima, il mio calore umano, li ho messi in frigo in un bicchiere di vetro di fianco al basilico per non lasciare che il mio restare in bilico potesse mettere a rischio tutto quello che ho dentro. Quindi lasciami pure questo è il mio corpo freddo, è solo un mezzo per sentire dolore, per poter correre via dalla confusione in tempo. Quindi lasciami andare che tanto è inutile star qui a chiedersi scusa per poi fare le fusa come i gatti ruffiani, come gli animali che solo per fame si avvicinano a te. Per non morire di fame, io mi avvicino a te. Ringhiando come un cane, mi avvicino a te e poi mi lascio andare e resto aggrappata a te. Io, io, io sono aggrappata a te"

 "Marghe". Passi veloci. Fuori dallo stadio. Parcheggio. "Marghe, per favore, fermati". Margherita non ascolta. Cerca di non farlo. "Vuoi dirmi cosa succede? Perché sei andata via? Io ero preoccupato per te, non sapevo dove fossi finita e adesso...Margherita, adesso dove stai andando? Margherita prova a spiegarmi, ti prego". Margherita sente di crollare, di cadere, di sprofondare. Perde l'equilibrio. Non ha le forze. Le forze di andare avanti. Le forze di lasciare indietro Matteo. Si ferma posando la mano sul muro alla sua destra. Matteo si precipita velocemente da lei. Le posa una mano sulla schiena. La sorregge. Margherita è aggrappata a lui. Con le braccia. Con l'amore. "Stai bene, Margherita?". Fa un leggero cenno con il capo. "Mi gira soltanto la testa". Mani sul volto. Matteo la sente scivolare fra le sue dita. Matteo la ha fra le mani. Eppure sente di non poterla afferrare. Nulla fra i palmi. Respiro mancato. Matteo trattiene i suoi pensieri. Li rilascia in un sospiro. Pensieri negli spazi vuoti. Pensieri che superano il viso di Margherita. "Hai avuto un altro attacco di panico, Margherita?". Matteo l'ha capito. Conosce quello sguardo, quel volto, quella sensazione. Stringere qualcosa che è in pezzi. Stringere qualcosa che è già volato via. Margherita si sottrae al suo contatto, alle sue mani, al suo sguardo. Per Matteo è come se non ci fosse stato, l'aveva già vista sfuggire via. Il cuore salta battiti. Il cuore scarabocchia nei margini. "Ho avuto paura, Matteo, ho avuta paura, ho avuto paura". Continua a ripeterlo. Occhi persi. Occhi vuoti. Occhi smarriti. Matteo la stringe in un abbraccio. "Va tutto bene adesso, io sono qui, sono qui con te". "Non andrà mai bene, Matteo, con me non andrà mai bene". Matteo scuote la testa allontanandosi. Occhi negli occhi. "Perché? Marghe, perché dici questo?". Margherita è stanca. Chiude gli occhi. Percepisce l'aria investire il suo corpo. "È troppo stretta per due". Margherita è aggrappata a lui. Con le braccia. Con l'amore. "Di che parli?". Margherita lo guarda, lo vede. Matteo la guarda, non la vede. "La mia gabbia, Matteo, è troppo stretta per due". Mani fra i capelli. Margherita vorrebbe andare via. Ma non può. Non può lasciarlo lì. È aggrappata a lui. Con l'amore. "Io sono innamorato di te, Margherita". Matteo non vuole perderla. Matteo tenta di trattenerla. Silenzio. Margherita spegne le emozioni. "Che amore è, Matteo? Che amore è se io non ho nulla da darti? Che amore è se fa così male?". Carta che si accartoccia. Mano al cuore. Matteo la afferra. "Il nostro amore, Margherita, è il nostro amore". Fronte a fronte. Respiri su pelle. Occhi socchiusi. "Il nostro amore?". Matteo annuisce avvicinandosi alle labbra di Margherita. "Io non vado da nessuna parte, Margherita, l'ho promesso al tuo cuore". Sussurra stringendo anche l'altra mano di Margherita. Margherita dal battito accelerato. Dal respiro affannato. Margherita è aggrappata a lui. Alle sue mani. Al suo respiro. Alle sue labbra. Matteo le accarezza il volto. Le lascia un bacio a fior di labbra. Margherita riapre gli occhi. "Io non sopporterei di perderti, Teo, non posso permettermelo, io... io sono aggrappata a te". Lascia le sue mani. Le posa sulla sua schiena. Margherita è aggrappata a lui. Alle sue spalle senza pudore. "Non lo sopporterei nemmeno io, non sopporto vederti scappare". "Mi dispiace". "Va bene, adesso siamo qui, va tutto bene". Matteo accarezza i capelli di Margherita. Respira il suo odore. Matteo è aggrappato a lei. Anche se Margherita non sembra accorgersene. Matteo non fa avvertire la sua stretta. Non fa percepire il bisogno che ne abbia. Si aggrappa al suo respiro. Ai suoi occhi bassi.  "Quando Andrea si è presentato io...io mi sono sentita improvvisamente fuori luogo, la mente continuava a ripetermi che non fossi fatta per questo e allora...allora ho pensato che non fossi fatta nemmeno per te, che...che se reagirò sempre in questo modo io forse non dovrei starti accanto. Questo è il tuo mondo, Matteo, e io non riesco ad entrarci". Matteo è aggrappato a lei. Alle sue labbra. Alle sue parole. Alle sue paure. "Ci riproveremo quando ti sentirai pronta, mh?". Margherita annuisce appena. Bacio. Un secondo. "Ti riaccompagno a casa?". Mano nella mano. "Si, io...grazie Matteo". "Mi ringrazi perché ti sto riaccompagnando a casa?". Matteo fa un sorriso alla Margherita Ferrari. Un sorriso con un solo angolo della bocca all'in sù. Le apre la porteria. Sale anche lui. "No, io immagino, immagino che sia per il modo in cui mi sorreggi, in cui accarezzi i miei capelli, in cui rallenti il mio respiro affannato". Matteo si ferma a guardarla. Matteo scopre Margherita e scopre l'amore. Matteo vede Margherita e vede l'amore. Matteo non sa che dire. Nessuna risposta può pareggiare le parole di Margherita. Parole così esatte. Parole così delicate. Parole al loro posto. Silenzio. Silenzio che li avvolge. Silenzio di sorrisi. Silenzio di battiti. Silenzio di Margherita e Matteo. Casa. Matteo scende per accompagnarla fino alla porta. "Ci vediamo domani?". Domanda ai suoi occhi. I suoi occhi verdi. "Resta". Margherita è aggrappata a lui. Con le braccia. Con l'amore. Matteo è aggrappata a lei. Con tutte le forze che ha.

Sorrisi||Matteo PessinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora