8.from now on it's war

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"Tante volte uno deve lottare così duramente per la vita che non ha tempo di viverla

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"Tante volte uno deve lottare così duramente per la vita che non ha tempo di viverla. Bukowski"



Vincent

Faccio rientro nel tempio con l'intento di fumarmi una canna in santa pace. Magari nel ripostiglio, li non dovrei avere problemi.

Mi faccio spazio in mezzo alla navata, sperando di riuscire a passare tra la massa di corpi che ballano a ritmo di musica. Sono tutti ubriachi qui, e nessuno sembra essersi accorto della mia presenza.

Nel mentre ripenso a mia sorella e alla nostra discussione, noi litighiamo praticamente sempre, non siamo mai andati d'accordo, ma di solito la fiammella si accende per via di stupidaggini, ma questa volta non è così, sarà difficile da digerire per entrambi.
Di solito non parliamo mai di mamma e papà, ma oggi abbiamo lasciato spazio alle parole, e abbiamo detto ciò che pensavamo, anche se non saremo mai d'accordo sono felice di essermi tolto questo peso.

Io non voglio seguire la vita che hanno scelto per me i miei genitori, mia sorella si. Siamo gemelli eppure così diversi, stiamo meglio separati, e per quanto le voglia bene riesco a sentirmi il vero Vince quando lei non c'è. E sono sicura che per lei sia lo stesso.

Noi non ci completiamo, non sentiamo il bisogno di cercarci quando ne abbiamo bisogno, non affiderei mai la mia vita a lei, e lei mai a me. Forse sto esagerando ma sento che io e mia sorella non saremmo mai come Alan Devis e la sua sorellina. Loro sembrano così legati e un pò li ho invidiati, sarà per questo che li odio tanto, loro anno un bel rapporto, avevano dei genitori che li amavano e che li accudivano ma io no. I loro saranno anche morti, ma almeno hanno ricevuto un pò del loro affetto. Io sono sempre rimasto a mani vuote, malgrado la loro presenza e la loro dedizione nel crescermi, non ho mai ricevuto amore, l'unica cosa che gli importava era che avessero un erede degno del loro nome, che sapesse riconoscere le varie posate a tavole, che avesse gusti sofisticati nel vino, che avesse buoni voti, e un buon comportamento. E sono diventato esattamente come volevano, solo che questo non sono io.

Forse a Maya riesce bene questo ruolo, a lei piace essere una Verand, ma io ? Non avete idea di quante volte io abbia desiderato la vita di qualcun altro.

Qualcuno che non avesse genitori anaffettivi, che non facesse parte di una famiglia con un lungo lignaggio, e che non portasse il peso di dover essere continuamente perfetto in tutto ciò che fa. Dei...

Non voglio più pensarci. Svolto l'angolo finendo addosso a qualcuno. Mia sorella. Sbuffo sonoramente.

<< Perché non sei con le tue amiche?>> la interrogo studiando la sua espressione, sembra preoccupata.

Non risponde alla mia domanda ignorandomi del tutto. Prova anche a sorpassarmi ma io la blocco con il mio corpo.

<< Cosa succede che hai combinato sta volta? Fai sempre quella faccia dopo che hai fatto qualcosa e te ne sei pentita, ti conosco >> la invito ad aprire bocca con lo sguardo, lei esita un pò prima di schiudere le labbra e parlare.

𝐅𝐀𝐓𝐄 (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora