Peter aveva discusso con Tony. Non discutevano spesso, ma quando lo facevano litigavano, e Tony non lo faceva parlare finquando non diceva completamente la sua.
"Ho discusso con, Tony." Disse Peter al suo migliore amico al telefono. "Come mai?" Chiese l'altro.
Peter ripensò alla loro discussione."Dove sei stato quella notte, Peter?" La voce di Tony era ferma ed esigeva una risposta ad ogni costo. Peter non riusciva a guardarlo negli occhi. "È evidente che non eri da MJ come avevi detto, quindi dov'eri? Tu non capisci la gravità della cosa, poteva succederti qualunque cosa, ed io non sapendo dove ti trovavi non sarei potuto venire in tuo sorcoso. Come credi possa fidarmi nuovamente di te se mi dici le bugie?"
Tony è sempre stato un po' fissato nel voler proteggere Peter ad ogni costo. Non voleva che neanche un pelo fosse torto al ragazzo. Era molto protettivo, ed era molto deluso in quel momento. Peter non credeva di averlo mai visto così deluso come in quel momento. "Da un amico." Rispose cercando di tenere lo sguardo sull'uomo. "Da un amico? E perché non me l'hai detto quella sera? Chi è questo amico misterioso. Non è sicuramente Ned o non avresti mentito." Era troppo intelligente, e Peter non sapeva come uscirne pulito.
"L'ho conosciuto da poco." Peter non l'avrebbe mai dovuto dire. "L'hai conosciuto da poco?" L'uomo sbottò. "Sei così incosciente! Tu resti per una notte da una persona che conosci da poco e menti sulla tua posizione? Chi è questo ragazzo?" Chiese impaziente. Aveva le braccia incrociate al petto e guardava Peter con quello sguardo severo, che faceva sentire Peter come se fosse schiacciato da qualche maceria.
Peter ingoiò. "Si chiama Wade." Disse semplicemente sperando che Tony non avesse fatto altre domande sulla sua persona. "Wade come?" Chiese. Peter era fottuto. Lo è stato sin dal principio. Avrebbe dovuto immaginarsi che un giorno il suo tutore legale l'avrebbe scoperto, che Tony non era stupido ne ingenuo. Era intelligente e astuto.
"Peter, non abbiamo tutto il giorno." Disse guardando l'orologio. Erano nel laboratorio di Stark, la c'era tranquillità. Tony lo aveva chiamato mentre stava facendo una piccola pausa dal lavoro."Wade Wilson." Arrossì il ragazzo. Si aspettava qualunque reazione da parte di Tony. Lo avrebbe ucciso, o messo in castigo, o avrebbe ucciso Deadpool. Qualunque reazione si aspettava, non era una reazione piacevole.
Tony sembrò pensieroso. "Aspetta un attimo. Non è la prima volta che sento questo nome..." si girò verso il computer super ultra estremamente elettronico e disse "Edith mostrami la schedina personale di Wade Wilson." Peter voleva sotterrassi, non aveva immaginato che Tony avrebbe esagerato, e lo avrebbe anche cercato. "Subito." Rispose l'AI.
Neanche 2 minuti dopo, Edith mostra la schedina si Wade Wilson e inizia a parlare; "Wade Winston Wilson. Un uomo canadese di quanrant'anni. È stato cacciato dall'esercito per subordinazione ed è diventato un mercenario. Wade Winston Wilson aveva una grave forma di cancro, e quando oramai aveva raggiunto lo stadio terminale gli viene offerto un trattamento speciale, viene sottoposto ad un esperimento che lo fece diventare un mutante. Un mutante immortale con il fattore di rigenerazione simile a quello di Woleverine. Wade Wilson aveva una fidanzata di nome Vanessa Carlysle che è morta per colpa di un arma da fuoco. Wade Winston Wilson frequenta spesso il locale Sister Margaret's. Il nome del anti-eroe è Deadpool." Quando Edith finii il suo bel discorsetto su Deadpool, Tony si girò verso di Peter con la bocca aperta. Peter si sentiva così a disagio che sperava di scomparire in qualche modo.
Non sapeva che Wade avesse una fidanzata morta, cavolo non glielo aveva mai detto. In un certo senso si sentiva tradito perché lui a Wade aveva raccontato tutto. Peter tornò dinuovo in sé e guardò in faccia Tony sperando di trovare la forza per affrontarlo. Oramai non aveva comunque altra scelta. "Tu... tu vai in giro con Deadpool? Quel mercenario, fuori legge, che non vuole entrare a far parte degli X-man?" Chiese come se la cosa non fosse ovvia. Peter non rispose, ma secondo lui il suo viso e il suo linguaggio corporeo stavano parlando per lui. Tony era ancora più incazzato di prima. "Io... non... non ci posso credere! Cosa ho fatto di sbagliato? Peter, credevo di averti dato tutto? Di averti permesso un sacco di cose sia da adolescente normale che da Spider-man... perché stai con le persone di cui non dovresti neanche fidarti?" Gli chiese. "Tony, è complicato... è semplicemente successo." Cercò di giustificarsi, ma Tony gli mise l'indice davanti alla faccia indicadogli di stare zitto.
La sua espressione che prima era più che altro sciock adesso era pura incazzatura e severità. "Tu non lo vedrai più. Non posso fidarmi di lui, e tu non dovresti neanche. Eravate amici be' adesso non lo siete più. Confischerò la tua tuta da Spider-man finché non capisco di potermi fidare nuovamente di te. Nel frattempo cercherai di risistemare la tua relazione con la tua fidanzata, ci siamo capiti?" Chiese retorico. Peter stava per aprire bocca, ma poi Tony lo interruppe nuovamente. "E cosa hai fatto quella notte da Wade Wilson?"
Peter arrossì dalla punta dei piedi fino alle punte dell'orecchie. Tony sgranò gli occhi, e impallidii. "Non... non mi dire che avete fatto quello che sto pensando?" Chiese cercando conferma. Peter abbassò lo sguardo. "Peter, hai detto che eravate solo amici! Continui a darmi motivi per non fidarmi di te! Lui è troppo vecchio per te, e non dimenticare che lui è un fuori legge, Peter. Noi siamo con la legge. Noi salviamo gli umani, qualunque cosa egli faccia. Lui invece se ne sbatte degli esseri umani, e uccide per soldi. Non funzionerebbe, non potrà mai funzionare." Quelle parole fecero attorcigliare lo stomaco di Peter. Dopotutto avevano un fondo di verità. Ma Peter non poteva più fare a meno di Wade, e non avrebbe permesso a Tony di portarglielo via.
Aveva perso già MJ, e non avrebbe perso per alcun motivo Wade. "No." Rispose semplicemente Peter anche lui adesso aveva una fiamma in sé. "No cosa, Peter?" Chiese Tony che stava per tornare al lavoro.
"Non smetterò di vedere Wade, e non cederò la mia tuta." Tony sbuffò esasperato."Sei un bambino. Non sai ancora quello che è giusto o meno, quindi fatti guidare da me che ho esperienza e so quello che ti dico. Hai solamente diociott'anni hai tutta la vita davanti, lui è troppo vecchio e troppo sanguinario per te, fidati." Cercò di restare calmo Tony. "Sono maggiorenne, ho il diritto di scegliere con chi stare e con chi meno. E tu non sei mio padre non puoi togliermi nulla, e non puoi dirmi ciò che devo fare o meno!" Sbottò Peter.
Tony si bloccò per un attimo. Il suo sguardo imperscrutabile. Era ferito da ciò che aveva detto Peter, lo aveva sempre trattato come un figlio e si sentii rinnegato. "Non sono tuo padre, giusto? Dimmi dov'è tuo padre? Chi ti ha dato qualunque cosa tu volessi? Chi ti ha dimostrato affetto quando ne avevi bisogno? Chi ti ha portato a letto quando era stanco e addolorato? Chi ti ha leccato le ferite e viziato impedenti di fare cazzate per tutta la vita? Non venire a dire a me che non sono tuo padre, Peter. A me non importa, se voglio ti tolgo la tuta, e se voglio ti impedisco di vedere quel mercenario. Sono Tony Stark non ho bisogno di essere tuo padre per impedirti qualcosa." Peter non lo aveva mai visto così arrabbiato nei suo confronti. La tensione era così affilata tra loro che Peter doveva stare attento a non tagliarsi.
"A me lui piace..." singhiozzò Peter, con le labbra tremanti tra i denti e gli occhi arrossati. Tony prese un respiro profondo, era stanco di tutta quella situazione e discussione. "Peter, lo capisco. Ma sai che voglio solo il tuo bene, e credimi lui non ti fa bene. Tu non vedi chi hai davanti perché sei accecato dall'amore, ma quando l'infatuazione sarà andata via vedrai che mi ringrazierai." Poggiò la sua mano confortevole sulla spalla di Peter in segno paterno.
Peter alzò lo sguardo sull'uomo. Amore? Chi aveva mai parlato di amore? Peter era innamorato di Wade? Impossibile... impossibile... impossibile... Peter si ripeteva sempre con meno credibilità. Poi alla fine gli si sgranarono gli occhi. Era fottutamente innamorato di Wade fottutissimo Wilson? "Ti prego, Tony... tu non lo conosci non sai com'è..." Disse Peter. Tony si allontanò dal ragazzo in modo freddo e distaccato. "Vai in camera tua, Peter." Ordinò.Peter tornò al presente al telefono con il suo amico. "Niente di che. Devo andare. Ci sentiamo, Ned!" Attaccò di furio e di fretta il cellulare. Indossò la tuta di Spider-man che Tony gli voleva sequestrare, e uscii fuori dalla finestra grazie alle sue ragnatele.
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What If... I love Deadpool? (Spideypool)
FanficPeter Parker dopo la morte della zia era rimasto completamente da solo. Se non fosse stato per Tony l'unica figura paterna e mentore non fosse diventato ufficialmente il suo tutore legale. Adesso aveva due fantasici genitori e una sorellina. Dopo qu...