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8 anni prima - baracche sul fiume 

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8 anni prima - baracche sul fiume 

«Samantha». Mia madre entra in camera e la porta cigola sui cardini. Questa baracca potrebbe presto crollarci in testa. «C'è tuo padre». 

Non è mio padre. Viene quando gli pare, non lo vedo per mesi, e si porta sempre dietro roba che fa stare male mamma. La costringe a prenderla e la picchia. Un giorno lo ucciderò con le mie mani. Siamo state due giorni ad aiutare una donna a partorire suo figlio. Sono stremata e non ho ancora capito se il rito della nascita sia un grandissimo schifo o la più grande meraviglia dell'umanità. Sono troppo stanca per pensarci. 

«Ti ha portato un regalo». Lei si avvicina con il suo profumo alla rosa e cerca il mio sguardo sfuggente. Ha gli occhi chiarissimi e i capelli rosso fuoco, non ho preso niente da lei; somiglio a lui, purtroppo. Sono uguale all'uomo che l'ha messa incinta. Quello che lei non smette di amare malgrado tutto il male che le fa. Identica a Frog. 

Alla fine appoggia sulla scrivania un rossetto rosso acceso. Lo osservo senza toccarlo.
«Lui c'è?» chiedo.
«Evan?»
Annuisco piano. Il ragazzo allampanato, dallo sguardo scuro è l'unica nota positiva dell'arrivo di Frog. Mi tratta come se fossi già grande, anche se ho solo dieci anni e lui ne ha cinque più di me; non mi manda via come se fossi ancora una bambina. 

Quando c'è lui, Frog non mi tocca. 

«È fuori che ti aspetta».

La guardo uscire dalla stanza, poi apro il rossetto e lo svito fino a farlo uscire del tutto. Lo premo contro la scrivania forte, fino a consumarlo e spappolarlo contro l'impasto di legno del ripiano. Osservo per qualche minuti la macchia rossa che ha lasciato prima di pulirla con la manica del maglione. Alla fine getto il contenitore vuoto dalla finestra.
Corro fuori da Evan. È l'unico con cui mi sento davvero al sicuro in questi momenti. Se i suoi occhi neri si fermano su di me, so di essere protetta. 

Lo trovo appoggiato al grosso tronco di un Frassino che allunga i rami fino alle nostre finestre. «Questo è tuo?» domanda, appena mi vede. Tra le dita stringe l'involucro del rossetto. 

«No» rispondo. 

Lui lo apre senza parlare e fa uscire l'ultimo pezzo rimasto, mi si avvicina e mi afferra per una spalla. «Ferma» ordina.
Passa il rossetto sulle mie labbra e sorride. C'è un lampo magnetico e dannato nello sguardo che mi rivolge. «Sei bellissima con questo, Sammy».

Dentro casa mia madre piange e urla a Frog: «Non voglio più questa roba. Mi stordisce. Sto male per giorni. Ti rendi conto che ho una bambina a cui pensare?»

Il rumore di uno schiaffo risuona attraverso la finestra aperta. Vetri si infrangono al suolo. 

«Devo rientrare» gli dico e mi volto. 

Lui mi ferma. «Ti farai picchiare».

«È mia madre...»

Scuote la testa piano e mi sorride triste. «Non servirà a niente entrare là dentro, Sammy. Frog prende quello che vuole, quando vuole. La vita è così, bimba, ma io ti proteggerò sempre. Diventeremo forti insieme. Vedrai».

FALL IN WITH YOU (FIWY 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora