𝐢𝐢 . ❝ 𝐓𝐢𝐭𝐚𝐧 𝐨𝐟 𝐓𝐡𝐨𝐫𝐧𝐬 𝐚𝐧𝐝 𝐀𝐫𝐫𝐨𝐰𝐬 ❞

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Ogni giorno che passava, l'Unità Guerrieri veniva sottoposta ad un nuovo allenamento per valutarne il potenziale

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Ogni giorno che passava, l'Unità Guerrieri veniva sottoposta ad un nuovo allenamento per valutarne il potenziale. Ed in seguito ad ogni allenamento c'era un nuovo vincitore, un candidato che si stava avvicinando sempre di più al risultato di ottenere uno degli otto giganti. Quattro posti erano già stati presi.

Quel giorno era in corso una prova di combattimento corpo a corpo, una prova in cui Sarah eccelleva. Schivava rapidamente i colpi del suo avversario, dando ulteriori colpi rapidi e forti nei punti giusti e riuscendo persino ad immobilizzarlo. Alla fine, però, fu Annie a vincere, dopo aver steso con un potente calcio il proprio avversario in pochi secondi prima che Sarah avesse finito.

<< Annie Leonhart passa! >>

Rimanevano solo tre posti.

Nel percorso ad ostacoli Sarah fallì terribilmente, non essendo abbastanza veloce per poter arrivare in fondo al percorso senza bloccarsi in alcuni punti. Non la sorprese che Porco Galliard fosse riuscito a guadagnarsi un posto, vincendo la prova.

<< Porco Galliard passa! >>

Solo due posti rimanevano.

Sarah era consapevole che i suoi genitori fossero enormemente frustrati a causa di quella situazione: ogni volta che non riusciva a passare una prova sentiva sempre più vicino il "Paradiso". Suo padre, Wolfgang, non le aveva ancora rivolto parola da quel giorno: tornava sempre tardi la sera, non cenando insieme alla moglie e alla figlia e preferendo farlo fuori assieme ai propri colleghi di lavoro. Aveva fallito e perso la speranza, accettando il proprio destino.

Dopo il percorso ad ostacoli ci fu la prova con l'arma da fuoco, in cui veniva messa alla prova la precisione e la mira con il fucile. Sul terreno polveroso, Sarah giaceva a pancia in giù, insieme agli altri suoi compagni. Il proprio fucile era appoggiato su un cumulo di terra di fronte a lei, appena abbastanza da essere nella sua linea di mira, mentre chiudeva un occhio. Era concentrata sul bersaglio che aveva avanti a sé, puntando la spessa lastra di legno appoggiata contro un muro di terra.

Alcune gocce sottili di sudore si accumulavano sulla sua fronte, a causa del calore del sole e della sua stessa ansia. I suoi denti mordevano il labbro inferiore mentre le dita si chiudevano attorno al grilletto del fucile. Tutto ciò che Sarah riusciva a sentire era il battito del suo cuore prima di premere il grilletto.

<< Fuoco! >> ordinò Magath.

Tre colpi consecutivi risuonarono dal fucile, ognuno dei quali le fece fischiare le orecchie a causa del suono troppo forte. Sarah aprì entrambi gli occhi per guardare il risultato di ciò che aveva fatto. Ogni proiettile da lei sparato aveva centrato il bersaglio, lasciando dietro di sé tre fori nella lastra di legno. Ma era la posizione di quei tre colpi che attirò l'attenzione di Magath: erano tutti allineati sulla lastra.

Magath osservò il bersaglio colpito con un binocolo di metallo e dopo un minuto di intensa ispezione silenziosa si chinò per far alzare in piedi la bambina dai capelli ramati, legati in una treccia. Sarah si alzò frettolosamente, rimanendo rigidamente dritta.

❝ 𝓪 𝓭𝓲𝓼𝓽𝓪𝓷𝓽 𝓭𝓻𝓮𝓪𝓶 ❞ | 𝐩𝐨𝐫𝐜𝐨 𝐠𝐚𝐥𝐥𝐢𝐚𝐫𝐝Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora