Pronta ad affrontare tutto

97 11 1
                                    

Era una giornata come tante altre, quando Faster entrò nel bunker con uno di quei sorrisi che preannunciavano sempre qualche nuova idea folle. Lo conoscevamo tutti troppo bene, e il solo vederlo in quello stato mi fece alzare lo sguardo dal libro che stavo leggendo.

-"Sapete cosa ci manca, ragazzi?"
esordì, appoggiandosi al tavolo della cucina dove Erin e Caph stavano discutendo di qualche progetto. Tutti lo guardarono, aspettando la sua prossima mossa.

-"Un rave!"
annunciò trionfante, come se avesse appena scoperto la soluzione a tutti i problemi del mondo.

Erin scoppiò a ridere, mentre Caph alzava un sopracciglio con un'espressione che oscillava tra lo scettico e il divertito. Jackson, seduto accanto a me sul divano, sollevò lo sguardo dallo schermo del suo telefono, fissando Faster con una leggera curiosità. Io, invece, mi limitai a sorridere debolmente.
L'idea di andare a un rave non mi entusiasmava particolarmente, soprattutto per quello che stavo passando ultimamente, ma cercai di non dare troppa importanza a quella sensazione di disagio che sentivo crescere dentro di me.

-"Dai, ragazzi, sarà divertente!"
insistette Faster, vedendo la reazione un po' tiepida del gruppo.
-"Musica a tutto volume, luci, gente che balla fino all'alba... insomma, la serata perfetta!"

Huda, che era arrivata poco prima, si accodò immediatamente all'entusiasmo di Faster.

-"Io ci sto! È un sacco di tempo che non vado a un rave. Dai, Nicole, vieni anche tu! Sarà fantastico!"

Mi sentii tutti gli occhi addosso, e una parte di me voleva solo dire di no, restare a casa e starmene tranquilla. Ma un'altra parte, quella che non voleva deludere i miei amici, mi spinse a fare un sorriso e a dire,

-Va bene, vengo anch'io.

Jackson mi guardò per un istante, come se avesse intuito che non ero del tutto convinta, ma non disse nulla. Si limitò ad annuire, come a voler rispettare la mia decisione.

Io e Jack ci preparammo insieme a casa mia, mi vestii semplicemente, ma la parte più impegnativa furono trucco e capelli, che decisi di legare in una coda alta con varie trecce e dei piccoli accessori tra di loro.
Indossai un jeans lungo con degli stivaletti ed un top nero intrecciato sopra.

-"Sei sicura di volerci andare Nicole?"
Disse Jack con uno sguardo abbastanza preoccupato per me.

-Tranquillo, non voglio dare problemi agli altri...

-"Va bene ma io ti starò sempre accanto d'accordo?"

-Me la caverò.

Il rave si teneva in una vecchia fabbrica abbandonata, poco fuori città. Quando arrivammo, la musica si sentiva già da lontano, un ritmo martellante che faceva vibrare l'aria. Le luci stroboscopiche illuminavano l'ingresso, e una folla di persone si accalcava all'interno, ballando e ridendo come se il mondo fuori non esistesse più.

Appena entrati, l'energia della festa ci travolse. Faster era già nel suo elemento, lanciandosi tra la folla con una risata, mentre Huda e Sissi si unirono a lui senza pensarci due volte. Anche Erin e Caph, di solito più riservati, sembravano pronti a lasciarsi andare. Solo Jackson e io restammo un po' indietro, osservando la scena con calma.

-"Sei sicura di stare bene?"
mi chiese Jackson, con la sua solita premura.

Annuii, anche se dentro di me sentivo che qualcosa non andava. Il ritmo incessante della musica, le luci accecanti, la folla che si muoveva freneticamente intorno a me... tutto cominciava a diventare opprimente. Ma non volevo sembrare debole, non volevo essere quella che rovinava la serata a tutti.

-Certo, sto bene.
mentii, cercando di convincere me stessa più che lui.

Jackson non sembrava del tutto convinto, ma decise di non insistere.
-"Va bene, ma se hai bisogno di uscire un attimo o di prendere una pausa, fammelo sapere."

Gli sorrisi, grata per la sua comprensione. Cercai di immergermi nell'atmosfera della festa, ballando un po' con Huda e Sissi, e tentando di seguire il ritmo della musica. Ma più cercavo di rilassarmi, più sentivo quella sensazione di disagio crescere dentro di me.

Le luci sembravano diventare sempre più intense, il rumore assordante, e la folla intorno a me sembrava stringersi sempre di più. Cominciai a respirare più rapidamente, cercando di calmarmi, ma il panico stava già prendendo il sopravvento.
Il mio cuore batteva all'impazzata, e la testa iniziava a girarmi.
Tutto intorno a me sembrava muoversi troppo velocemente, e io mi sentivo come se stessi per essere schiacciata da tutto quel caos.

Improvvisamente, capii che non ce la facevo più.

Mi fermai, cercando di concentrarmi su qualcosa di fisso, ma la sensazione di soffocamento diventava sempre più forte.
Ero intrappolata in un vortice di panico, incapace di uscirne.

Sentii una mano calda sulla mia spalla, e mi girai di scatto. Era Jackson, il suo volto preoccupato a pochi centimetri dal mio.
-"Nicole, stai bene?"
La sua voce era calma, ma il suo sguardo rivelava che aveva capito esattamente cosa stava succedendo.

Scossi la testa, incapace di parlare. Le lacrime iniziarono a riempirmi gli occhi, e cercai disperatamente di trattenere il pianto.

Jackson non esitò un attimo. Mi prese per mano e mi guidò fuori dalla folla, lontano dal rumore assordante e dalle luci accecanti. Mi portò fuori dalla fabbrica, dove l'aria era fresca e il silenzio quasi irreale rispetto al caos che avevamo appena lasciato. Mi fece sedere su una panchina, e si sedette accanto a me, senza mai lasciarmi la mano.

Respirai profondamente, cercando di calmarmi, mentre Jackson rimaneva lì accanto a me, silenzioso ma presente. Sentivo la sua mano forte e sicura stringere la mia, come un'ancora a cui aggrapparmi mentre cercavo di riportare sotto controllo il mio corpo e la mia mente.

Dopo alcuni minuti, il panico iniziò a svanire, lasciando solo una sensazione di stanchezza profonda. Mi sentii svuotata, come se avessi corso per chilometri senza mai fermarmi.

Jackson mi guardò, i suoi occhi pieni di preoccupazione.
-"Nicole, mi dispiace tanto. Non avrei dovuto portarti qui."

Scossi la testa, sentendomi in colpa.
-Non è colpa tua, Jack. È solo... è successo e basta. Non so cosa mi stia succedendo.

Lui mi accarezzò il viso con una dolcezza infinita. -"Non devi spiegarmi niente. L'importante è che tu stia meglio adesso. Andiamo a casa, okay?"

Annuì, grata per la sua comprensione. Non avevo più energie per discutere o per cercare di dimostrare qualcosa. Tutto ciò che volevo era tornare in un posto sicuro, lontano da quel caos.

Jackson mi aiutò ad alzarmi e, tenendomi stretta a lui, ci dirigemmo verso la macchina. Il viaggio verso casa fu tranquillo, con la musica della radio a volume basso e la mano di Jackson che ogni tanto si posava sulla mia per rassicurarmi.

Quando arrivammo a casa di Jack, ero esausta. Jackson mi portò direttamente in camera sua, dove mi fece sedere sul letto.
Si accovacciò davanti a me, osservandomi con quella sua espressione premurosa che mi faceva sentire così al sicuro.

-"Vuoi che resti con te stanotte? Posso dormire sul divano se vuoi."
mi chiese, come se avesse paura di pressarmi troppo.

Annuì senza esitare. Non volevo essere sola, non quella notte. Lui sorrise leggermente, poi si sedette accanto a me sul letto, tirandomi a sé in un abbraccio delicato. Sentii la sua presenza calma e rassicurante, e lentamente cominciai a rilassarmi.

Ci sdraiammo insieme, lui con un braccio intorno a me, e io con la testa appoggiata sul suo petto. Sentivo il suo cuore battere regolare sotto la mia guancia, e quella sensazione mi tranquillizzava.
Era come se, ascoltando quel ritmo costante, potessi finalmente calmare i miei pensieri e trovare un po' di pace.

-Grazie, Jack...
mormorai, mentre il sonno cominciava a prendere il sopravvento.

-"Lieto di averti accanto"
rispose lui, la sua voce era come un sussurro nella quiete della stanza.

Mentre il buio della notte mi avvolgeva, mi resi conto di quanto fossi fortunata ad avere Jackson al mio fianco. Non sapevo cosa il futuro avrebbe riservato, né se sarei riuscita a superare completamente quei momenti di panico e ansia.
Ma una cosa era certa:
con lui accanto, mi sentivo
pronta ad affrontare tutto.

Con quella consapevolezza, mi addormentai, stretta  a lui, sapendo che, qualunque cosa fosse successa, non ero più sola.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 04 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

HI JXN ||Jackson Bnkr44Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora