Tento di prendere un po' di carta igienica dal rotolo posato sul lavandino, ma devo comunque alzarmi dalla tazza con il culo a mezz'aria. Un auricolare mi scivola fuori da un orecchio e rischio di cadere in avanti. Lo lascio penzolare su una spalla e mi alzo, senza curarmi delle gocce di pipì che potrebbero scivolarmi tra le gambe.
Stendo il braccio verso il lavandino, ma è ancora troppo lontano dalla mia portata. Mi sposto con qualche passo in avanti, rimanendo piegata sulle ginocchia; prendo la carta, mi pulisco, e tiro su mutandine e pantaloni.
Mentre mi lavo le mani, mi viene in mente che ho incastrato mezza sigaretta nell'angolo della tasca posteriore, e controllo che non si sia spezzata. L'accendo e prendo qualche tiro a occhi chiusi.
Potevo almeno nascere alta e con le braccia di un giocatore dell'ENBA, e invece, i tatuaggi che hanno preso il posto della mia pelle le rendono ancora più gracili.
Non ricordo neanche quando ho iniziato a tatuarmi. Non so se i miei genitori erano d'accordo che mi tatuassi. Neanche se lo erano dei miei Piercing al naso e dei numerosi fori alle cartilagini delle orecchie. Il mio stile è gotico, vivo perennemente per il nero. Anche i miei capelli.
È stato un miracolo essere stata accettata in questa biblioteca pubblica di Souk Creek nel New Jersey. La cittadina è ben concentrata e collegata alle altre zone periferiche, quindi non ho avuto problemi con le iscrizione al liceo di Ruby e Daniel, i mei fratelli. Il nostro tutore legale mi ha sempre spiegato che dopo l'incidente nessuno di noi ricordava nulla di quello che facevamo prima. Soltanto Blake ricorda ha avuto dei flashback inquietanti e caotici che ha riportato alla luce durante la terapia dallo strizzacervelli. Tutt'ora non vuole parlarmene. Lui non sa spiegarmi cosa ha visto esattamente.
Mi raccontò di quelle immagini che hanno iniziato a fluire durante l'ipnosi. Ha pianto come un bambino davanti al Dottor McDowell, si è messo le mani strette ai due lati della testa e infine ha iniziato a urlare in preda a delle convulsioni. Il nostro tutore ha stoppato all'istante tutte le nostre sedute, e sono grata a Dio che Ruby e Daniel non ricordino nulla, che non abbiano riportato nessun tipo di trauma cranico e psicologico.
Nessuno di noi ricorda i nostri momenti felici con mamma e papà, ma abbiamo delle loro foto che ci hanno consegnato prima di finire in una casa famiglia. Gli unici ricordi che ho di me, di quel periodo, risalgono a nove anni fa.
Avevo un giro di ragazzi al liceo, devoto alle band Heavy Metal del passato. Non li ho mai considerati veri amici, perché all'epoca ero stupida e, per una dose di Eroina iniettata, avrei fatto follie. Trafficavamo tra i banchi di scuola dei temperamatite pieni di anfetamine, compresse di Rinatanil, poi siamo passati all'Ossicodone. Aprivo compresse di Targin e Naloxone che la direttrice della casa famiglia nascondeva tra i suoi medicinali, e li sniffavo nei bagni della scuola. Erik ara il mio ragazzo del liceo, quello che ricorderai per sempre. Mi promise che un giorno o l'altro, saremmo scappati via insieme. Strafatti e felici. Io l'avrei fatto. Avrei lasciato i miei fratelli in altre strutture della contea del New Jersey per scappare insieme a lui.
Ero debole e stupida, innamorata della Droga e di Erik. Mi fidavo facilmente di chi mi prometteva una prospettiva lontana, stuzzicando la morte a ogni passo di vita.
Il preside ci scoprì al terzo anno e siamo stati espulsi. Erik si vendicò, sequestrando il poveretto nel suo Minivan, provocandogli delle gravi contusioni alle ossa del cranio con un piede di porco. Adesso è ancora in galera. Fino a qualche mese fa mi scriveva dalla prigione statale del New Jersey. Ho bruciato tutte le sue lettere insieme alla vecchia Joni.
Il nostro tutore legale mi ha ripulita, mi ha ricongiunta ai miei fratelli, a patto che non cerchi di scoprire la sua vera identità. Ci paga l'affitto, l'assicurazione medica, e si occupa delle spese scolastiche di Ruby e Daniel. Il suo avvocato, Marshall, è l'unico punto di riferimento che abbiamo. Il nostro mezzo di comunicazione per interloquire con il nostro tutore legale. Sei anni fa, una settimana prima di Natale, si è presentato nel nostro appartamento con un grosso pino addobbato, alto fino al soffitto.
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Darkened
Romance*Thriller - Romance- "Una fiammella, Joni. Non sei altro che una fiammella." La vita da nullafacente di James Doman è giunta al suo epilogo. Svogliato e festaiolo, viene messo alla porta dalla sua famiglia quando una delle sue "scappatelle" si pres...