"Manu?"
"Dimmi, stellì"
"Tra quanto dovrebbe passare a prenderci Matteo?"
"Tra 'na ventina de minuti me sa."
"Allora è meglio se ci iniziamo a preparare" disse Simone senza però alzarsi veramente dal divano dove stavano guardando un film abbracciati, piuttosto intensificando la presa sul busto di Manuel che rise all'azione dell'amico, lasciandogli un piccolo bacio sui capelli seguito da una pacca ed una spinta per farlo sbrigare.
"Te conviene anda', Simò, che se poi ritardemo chi c'ha voglia de sentirli a quelli, Matteo in primis."
E con uno sbuffo Simone decise che, si, sarebbe stato meglio far presto, o li avrebbero lasciati a casa. Anche se la cosa non sarebbe dispiaciuta né all'uno, né a all'altro, che passavano più che volentieri il tempo insieme.
"Ao 'n bacetto prima de andare no?"
"Te lo meriti?" gli domandò Simone anche se stava già tornando indietro, verso il divano dove Manuel era ancora seduto, sporgedosi per lasciargli un piccolo bacio sull'angolo della bocca.
"Sempre."
Tra di loro c'era sempre stata una chimica ed un'intimità tale da farli sembrare, agli occhi di tutti, più che amici, ma non si sono mai realmente preoccupati di questa cosa dal momento che sono cresciuti insieme e si sono sempre stati accanto e supportati.
Manuel c'era stato per Simone nei momenti più difficili, ha percepito le sue emozioni anche quando Simone stesso non riusciva a comprenderle, lo ha aiutato a superare la notizia di suo fratello, Jacopo, e non ha mai pensato di lasciarlo da solo neanche per un millesimo di secondo, così come Simone non avrebbe fatto con lui.Si sono aiutati tanto e sentono di avere un legame così profondo che nulla potrebbe realmente spezzare il filo che li lega. Che poi il filo sia rosso, a noi non è dato saperlo, per ora.
***
"Regà v'avviso," è così che li accoglie Matteo, in macchina "se ce lasciate soli sta sera pe' sbaciucchiavve, nun avete 'n passaggio pe' 'l ritorno."
"Ciao anche a te, Mattè, te vojo bene e anche io so' felice de vederte," sentenziò Manuel, facendo ridere tutto l'abitacolo.
"Nun è de noi che te devi preoccupa' comunque, piuttosto preoccupate de te stesso che 'a volta scorsa nun capivi nemmeno dove stavamo, da quanto eri andato."
"Staremo a vede', Manuè."
Il locale in cui andarono era sempre lo stesso, un posto piccolo pieno di luci blu e viola che conoscevano da tantissimo tempo e a cui andavano quasi ogni fine settimana per non pensare alla vita reale ed a tutti gli impegni che dopo la maturità si sono ritrovati ad avere, tra cui la scelta dell'università.
Andarono a sedersi nello stesso posto in cui si sedettero la prima volta ed iniziarono a parlare della qualsiasi, fino a quando le ragazze non decisero di andare in pista per ballare un po'.
"Voi volete anda' o stamo qua?" chiese Matteo nonostante sapesse che di lì a poco i due si sarebbero chiusi nella loro piccola bolla fatta di 'bacini e coccole'. Un classico.
E infatti:
"Credo che stamo qua, se sta mejo, vero Simò?"
"Mhmh" rispose Simone che già si trovava in una specie di confusione causata dai drink e dalla vicinanza di Manuel.
"Te che fai Mattè?"
"Ve vedo che ve state pe' rinchiude' ne 'a vostra bolla, mejo che me vado a cerca' qualcuno. E nun date spettacolo, cojoni" l'ultima frase la urlò mentre camminava verso una ragazza di scuola, facendoli ridere.