Narra Karol
Dopo quel giorno di "vacanza", il lavoro cominciò sul serio: la sveglia per ogni mattina era all'alba e per le cinque dovevamo presentarci nello stadio del nostro primo vero concerto, lo Zénith.
La prima mattina svegliarsi così presto non era stato per niente facile: non riuscivo proprio ad aprire gli occhi e mi riuscii a svegliare solo dopo quattro sveglie ma alla fine mi ero costretta ad alzarmi.
Ogni alba avevo pochi minuti per farmi una doccia, mettere la mia tuta e scendere al ristorante del hotel per fare colazione insieme agli altri colleghi.
Verso le cinque del mattino, si fermava davanti al nostro palazzo il van, che ci portava al grande stadio le cui mura erano dipinte di rosso fuoco.
Le giornate erano piene di lavoro intenso e di prove infinite che si ripetevano e ripetevano di continuo, l'unico momento in cui ci concedevano un riposo era l'ora della pausa pranzo, che passavamo tutti insieme ridendo e scherzando.
Ormai eravamo diventati come una grande famiglia, Ruggerito aveva proprio ragione!
La settimana passò lentamente, ma finalmente arrivammo al grande giorno: è il pomeriggio del concerto, il van ci ha appena accompagnato a casa ed io sono salita in stanza.
Le prove di oggi si sono svolte solamente le prime ore del mattino e ci è concesso riposarci un po' in più così da essere carichi per il concerto di stasera.
Entro in camera, chiudo la porta e metto il mio pigiama.
Dobbiamo essere pronti e quindi presentarci giù per le quattro del pomeriggio, quindi metto la sveglia una mezz'oretta prima, giusto il tempo per farmi una doccia e rimettermi la mia tuta.
Metto allora la sveglia e cerco di addormentami: nonostante l'emozione e l'ansia, sorprendentemente, ci riesco.
Al suono della sveglia, salto dal letto e corro sotto la doccia.
Per le quattro, puntualissima come un orologio, sono giù e aspetto con gli altri ragazzi l'arrivo del van dentro il qualche, durante tutto il tragitto, c'è un'emozione percepibilissima da tutti.
Parliamo tra di noi, confidandoci ansie ed aspettative per quella serata tanto magica e speciale per ognuno di noi.
Per me, lo è più di tutti: il mio primo concerto in uno stadio, da vera protagonista... un momento che aspettavo da tutta la vita e che finalmente, dopo tanti anni di lavoro, è arrivato... non potrei essere più fiera di me e di tutto quello che sono riuscita a raggiungere.
Stavolta, essendo che dall'altro lato ci sono i fans in fila, dobbiamo entrare dal retro.
Emozionatissimi, entriamo nel backstage e cerchiamo i nostri camerini dove le nostre truccatrici si occupano del makeup ed intanto i parrucchieri preparano le nostre pettinature.
Anche se, essendo la protagonista, ho il camerino tutto mio, chiedo di farmi trasferire del camerino delle altre ragazze, almeno per il primo show: voglio vivermi al cento per cento il backstage del concerto, voglio godermi i momenti dietro le quinte e condividere con le ragazze ogni ansia ed emozione pre-concerto.
Cinque minuti prima dell'inizio del concerto, alle diciannove e cinquantacinque, usciamo con pronte dal camerino e ci riuniamo con i ragazzi ed il resto dello staff giusto dietro il palco.
Apriamo il nostro rito.
Ci uniamo quindi urlando:
"Mierda! Mierda! Mierda!"
STAI LEGGENDO
Tra sogno e realtà - Ruggarol history
FanficLa storia di due giovani attori, Karol Sevilla e Ruggero Pasquarelli, che si innamorano dietro le telecamere della serie Disney Channel "Soy Luna". Un racconto pieno di difficoltà che i due protagonisti cercheranno di superare con tanto coraggio. T...