capitolo 14

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Sento uno strano odore che riesco a percepire subito, un misto di cibo, plastica, medicina e detersivo. L'odore nauseante dell'ospedale.

Apro gli occhi e vedo un soffitto bianco con delle luci che mi danno subito fastidio agli occhi. Mi guardo intorno, ma in camera non c'è nessuno. Avevo quasi dimenticato l'ambiente dell'ospedale, tutto così ordinato, sembra quasi che in estetica vogliano rendere tutto perfetto, mentre quando si va in ospedale non c'è mai niente di perfetto tranne se si tratta della nascita di un bambino. Ma io, perché sono qui? Cerco di pensare, ma niente mi viene in testa che mi possa far collegare il motivo per cui sono in questa camera. Qualcuno muove la maniglia della porta, e vedo entrare Giorgia la madre di Rossella

- " oh piccola. Sei sveglia! Come ti senti"?

- " ho un leggero mal di testa e una sensazione strana al fianco sinistro".

Lo sguardo della madre di Rossella cambia, sembra malinconico.

- " perché mi guarda così "?

- " prima di tutto smetti di darmi del lei, ti guardo così perché il fianco ti dà noia perché sei stata ferita e la testa"...

Inizio ad essere spaventata:

- " cioè la testa cosa"?

- " hai battuto la testa in terra quando sei svenuta".

- " svenuta"?

- " si, ma ora riposati, a tuo padre ci ho pensato io e le tue sorelle ora sono a casa a prendere della roba per te, inoltre c'è un ragazzo che vuole parlare con te".

- " un ragazzo? Chi"?

- " vedrai, penso che sia stato avvisato da Rossella".

- " Rossella? ma come sta"?

- " sconvolta ma bene".

Perché è sconvolta? Che è successo, non riesco a ricordare.

- " si può ".
Sento una voce suadente, che mi fa andare le emozioni al massimo dei sensi. È lui, il mio professore.

Entra e corre ad abbracciarmi in modo delicato.

- " piccola".

mi dice con affetto,

- " ma... Cos'è successo, perché sei qui"?

- " non ricordi il perché sei qui"?

- " no".

Mi accarezza,

- " l'importante è che ora riposi, poi piano piano ricorderai".

- "no, voglio sapere"

- " Hilary, saprai solo tu cos'è successo io... Io non ero con te"

Dice in modo triste, quasi come se si sentisse in colpa.
Entra il dottore, con un lungo camice bianco, i capelli bianchi e gli occhiali che coprono i suoi occhi celesti.

- " vediamo come sta questa ragazza, io sono i Dottor Franchino".

- " buongiorno "

dico mentre il professore si allontana, in modo triste, malinconico.

- " ricordi come ti chiami"?

- " Hilary monte".


Dico mentre guardo il professore che, nemmeno mi guarda negli occhi come fa solitamente.

- " bene, quanti anni hai"?


Mi chiede il dottore con un bel sorriso, come se volesse farmi capire che non c'è niente di cui aver paura.

innamorata di un professoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora