Lenti a contatto cosmetiche
per contemplare l'inesorabile asfissia del mio universo,
nel tuo abbraccio da Venere di Milo.
Di te che regalavi monocoli
per saziare la tua fama
ma ti ritrovavi nei coriandoli
di meschini sguardi taglienti.
E sfumavi le mie carni
con i lapilli del brodo di giuggiole
decantato dai miei versi,
quelli di una civetta in agonia
nella paura del tuo buio.
In cui ora sprofondo.
Vivremo come fantini disarcionati da cavalli di Troia:
imbizzarriti
nel nostro ippodromo in fiamme.
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Pensieri disallineati di una mente stanca e diversamente creativa
PoetryUna storia d'amore come tante. Ma raccontata meglio, forse. Il racconto in versi di un amore distratto, disperso nelle soffitte di un futuro trapassato.