I. Minho

33 4 4
                                    


Tutto era decisamente troppo.
Le luci imputate su di loro, in attesa che parlassero. Lee Know, solitamente giocoso e malizioso, era in silenzio, chiaramente a disagio con la situazione.
Avevano cercato di avvisare lo staff che per Minho era difficile parlare fluidamente in inglese. Ma non potevano esserci discussioni, lo staff voleva così, JYP voleva così; gli Stay (in cui maggior parte di loro parlavano in inglese) volevano così, un video dove finalmente potessero tutti capire senza aver per forza bisogno dei sottotitoli per comprendere cosa uscisse dalla loro bocca.
Per Jisung in realtà, era uguale. Potevano parlare in inglese così da accontentare tutti e intanto esercitarsi con la lingua straniera, o in coreano, in modo che magari Minho sarebbe stato più partecipe.
Ma lo staff era egocentrico e così girarono l'intera intervista in inglese.
Jisung alla fine si era anche divertito, i suoi compagni a volte sparavano scemenze (soprattutto Seungmin) che facevano piegare in due tutti i presenti, o almeno.. quasi tutti.
Il rapper più piccolo cercò sempre di stabilire un contatto visivo con Minho, che sembrava invece perso nel suo mondo.
Inizialmente non ci fece nemmeno tanto caso, erano molte le volte in cui Minho spariva dalla terra e si rifugiava nel mondo dei sogni, dei pensieri felici, come li definiva lui. Ma questa volta sembrava diverso. Lee Know aveva uno sguardo perso, si dondolava avanti e indietro, come se si stesse confortando da solo, e soprattutto, notò Jisung verso alla fine dell'intervista, Minho aveva gli occhi lucidi.
Erano rare le volte in cui il suo amico piangeva, aveva pianto durante il survival show, quando era stato eliminato, sulla spalla di Chan, ma furono poche lacrime, qualche singhiozzo, nella speranza di non far stare peggio gli altri membri.
Oh dolce Minho, quel ragazzo tende sempre più spesso a rinnegare i suoi sentimenti pur di non far stare male le persone vicino a lui. Può sembrare meschino agli occhi di un estraneo, troppo sarcastico, ma per Jisung, Minho era la persona più dolce che avesse mai incontrato. Vederlo in quello stato infatti, il suo cuore si spezzò in un milione di pezzettini.

Finita l'intervista, senza nemmeno avvisare il loro leader, Minho si chiuse nella sua cabina, incurante che Jisung lo avesse seguito.
Si sedette sulla sedia più vicina, prendendosi la testa tra le mani, ingoiando le lacrime. No. Non doveva assolutamente piangere, non qui, non dove avrebbero potuto sentirlo tutti.
"Lee Know never cry" aveva detto Changbin, ma allora perché stava facendo costanti respiri profondi per darsi una calmata.
"Lee Know never cry" lo aveva detto in inglese, maledetto inglese e maledetto lo staff che aveva deciso di girare l'intervista in quella lingua. Certo, tanto chi non sa l'inglese, pure i bambini piccoli sanno qualche parola.
La cosa più struggente era che Lee Know lo capiva abbastanza bene l'inglese, ma non riusciva a formulare una frase complessa e ricco di significato, figuriamoci un video di 8 minuti e 40 secondi.
Aveva cercato di essere partecipe, ma era abbastanza evidente quanto fosse a disagio. Chan continuava a guardarlo, offrendogli un sorriso confortante, persino Jeongin, il suo maknae preferito, lo guardava dispiaciuto e intento a sollevargli un po' il morale.
L'unica volta in cui si sentì un goccio meglio, fu quando sentì niente meno che la risata di Han Jisung. La sua risata, così come il suo esserci, faceva sempre bene al suo cuore. Pensando a ciò il suo panico iniziale placò, e riuscì nuovamente a prendere un respiro profondo.
Ma la calma non durò granché, poiché sentì bussare leggermente la porta chiusa a chiave, « Jagi..sono io. posso entrare » era Jisung.
Se fosse stato qualsiasi altra persona, non l'avrebbe fatta entrare, ma con Jisung era un rapporto diverso, dal survival show, dal primo giorno, la vita di Minho ha preso una piega diversa, migliore, con più calore nel suo cuore, qualsiasi cosa volesse fare Jisung, Minho non riusciva a dire di no. Con Jisung lui riusciva ad essere Lee Minho, non Lee Know.
Prese un ultimo profondo respiro e girò la chiave, in modo che Han potesse entrare, lo fece immediatamente, togliendo il grosso muro che li stava dividendo. Senza dire una parola, si sedette accanto a lui e gli prese la mano. Era un gesto così spontaneo, così dolce e sicuro che fece sopraffare Minho.
Sempre in silenzio, Jisung portò la testa di Minho sulla sua spalla, disegnando cerchi confortanti nella sua schiena. I singhiozzi di Minho erano piccoli, silenziosi come un coniglio, ma abbastanza forti da far sopraffare anche il suo migliore amico.
Si allontanò pochi minuti dopo, e notando che anche l'altro piangeva, Minho gli accarezzò delicatamente le guance paffute. Jisung era un ragazzo emotivo, molto sensibile e ansioso. Non era ai livelli emotivi di Hyunjin o Felix, lui sceglieva con chi piangere, con chi mostrare il suo lato debole, e la prima persona che scelse fu proprio Minho.
Durante il survival show, dopi una litigata furibonda con Hyunjin, Han si era nascosto in bagno, e Minho aveva deciso di sua spontanea volontà di andare a confortarlo. Gli raccontò della sua infanzia a Malaysia, di come sia sempre stato una persona molto sola, senza tanti amici attorno. Quella notte Minho promise a se stesso che Han Jisung non sarebbe mai più rimasto solo. E dopo quella promessa i due sono diventati inseparabili, trovando ogni giorno sempre più punti in comune, fino ad arrivare a fidarsi ciecamente dell'altro.
Anche Minho sceglieva a chi mostrare i propri sentimenti, e fin dall'inizio aveva anche lui scelto Jisung. Nell'ultimo periodo Lee Know si era trovato più e più volte a cercare Han con lo sguardo, come se non riuscisse più a stare senza di lui. E puntualmente Jisung arrivava, con il suo sorriso a forma di cuore, che lo faceva sempre sciogliere.
E anche in quel momento, ritrovandosi incantato ad asciugare le guance di Jisung, egli gli sorrise e il cuore di Minho perse un battito.

Ma che cosa stava succedendo?

Mai nella sua vita si era ritrovato così, con Jisung che lo guardava come se fosse un oggetto prezioso, Minho si ritrovò senza fiato, per poi togliere le mani dal suo viso.
Il suo amico sembrava deluso, ma si riscosse poco dopo, come se fosse stato tolto un incantesimo « vuoi andare dagli altri?» chiese con tono dolce.
E incredibilmente si ritrovò ad annuire, anche se la sua mente gli urlava di no.
Jisung tese la mano, aspettando che la prendesse subito, ma Minho rimase imbambolato sul gesto, come se non lo avessero fatto per gli ultimi 4 anni. Poi, quando Jisung stava per chiedergli qualcosa, la prese, e il suo cuore scoppiò come se fosse una cascata di fuochi d'artificio.
Tornati nei dormitori, Minho si concesse un momento per riflettere sul quanto accaduto.

Perché ogni volta che Jisung lo guardava si ritrovava senza ossigeno?

Perché quando era venuto a consolarlo era felice fosse lui, mentre se fosse venuto qualcun altro si sarebbe sentito deluso?

Perché gli ci era voluta un'ora per prendere la sua mano?

Perché si sentiva il cuore a mille ogni volta che lo vedeva, sentiva la sua voce o semplicemente erano vicini?

Gli ci vollero delle ore, ma alla fine capì. Ciò che sentiva per Han Jisung era sempre stato forte, ma in quel momento si rese conto che era ciò di cui aveva più paura ad ammettere, soprattutto a se stesso, ma sapeva anche che, per quanto avesse provato a respingerlo, non si sarebbe mai spento il sentimento per lui, e preferì farlo in silenzio, anche se avrebbe comportato diversi crepacuori nel corso della sua vita.

Lui, Lee Minho, si era innamorato di Han Jisung, e questo sentimento non sarebbe scomparso tanto facilmente nel suo cuore.

salve a tutti! dopo mesi sono tornata a scrivere! stavolta però con qualcosa di diverso, quest'anno infatti mi sono appassionata molto al mondo del kpop e soprattutto sono diventata una super fan degli Stray Kids (sono anche riuscita ad andare agli IDays a Milano). Leggendo e rileggendo delle ff su di loro, ho deciso di sperimentarmi anche io con questa! Spero vi piaccia davvero❤️

Realisation [Minsung]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora