14. A Ognuno le proprie condizioni 🌘

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Non riuscivo a comprendere come mai Mason, che voleva nascondere al mondo il fatto che stessimo per sposarci, avesse deciso di farmi entrare in gran segreto nella Campbell Industry.

Potevano esserci soltanto due ragioni.

La prima era che non voleva che nessuno sapesse che si sarebbe sposato con me, una nullità, mentre la seconda era che non voleva che i giornalisti si fiondassero su di noi quando non c'era nulla di ufficiale.

E io, per una volta, proprio non volevo essere li quando sarebbe successo.

La sua guardia del corpo, che scoprii chiamarsi Coop, fu la persona che mi scortò all'entrata segreta della Campbell Industry

Nessuno potrebbe mai immaginare dove sia.

Un'idea davvero geniale

Ci stavamo dirigendo verso la sala riunioni dove avrei incontrato il suo avvocato e io continuavo a ripetere tra me e me il mantra che mi dava il coraggio di continuare a muovere le gambe.

Sono coraggiosa.

Sono coraggiosa

Sono coraggiosa

Stavo proprio per farlo, stavo per dare il bacio d'addio alla mia vita per un intero anno

Era spaventosissimo soltanto a pensarci. Non sarei diventata solo la moglie di un uomo potentissimo, ma i giornalisti avrebbero avuto tutti gli occhi su di me

Quel pensiero era terrificante, non avrei più avuto privacy e non sarei più uscita all'aria aperta come un tempo. Non sapevo come avrei fatto ad affrontare quel cambiamento.

Gocce di sudore scesero sulla mia fronte quando ci fermammo davanti alla sala riunioni.

Contai fino a dieci e Coop apri la porta, quindi si fece da parte, per permettermi di entrare

Lo vidi subito.

Se ne stava accanto alla finestra, che mi dava le spalle. Aveva la schiena larga e, quando senti il rumore della porta chiudersi, si voltò per sorridermi.

Salve, signorina Hart", mi salutò, attraversando la stanza per porgermi la mano, "

"Eun piacere incontrarla, finalmente Max Wynward".

Gli strinsi la mano dura e lasciai ricadere la mia al mio fianco.

"Salve, ti prego, chiamami Lauren. Tu devi essere l'avvocato del signor Campbell"

"Penso che sarebbe più saggio iniziare a chiamarlo con il suo nome, dato che state per sposarvi. Non voglio che nessuno sospetti nulla."
Cioè, che nessuno scoprisse che il matrimonio era una truffa.

Quindi chiunque eccetto l'avvocato. Aveva ragione

Avrei dovuto chiamare Mason con il suo nome.

Arrossii e sedetti.

"Vogliamo procedere con il contratto?" Io annuii e lui mi passò una cartellina nera

"Leggilo e dimmi se c'è qualcosa che vorresti cambiare".

Io lo lessi cinque volte e il signor Wynward aspetto pazientemente che analizzassi ogni frase.

Tutto sembrava in ordine e ben scritto.

Diceva che il matrimonio sarebbe durato soltanto un anno e specificava la somma che avrei ottenuto una volta finito tutto, una cifra che mi fece strabuzzare gli occhi per quanti zeri aveva

"È tutto in regola?"

Alzai lo sguardo così velocemente che pensai di rompermi il collo.

Mason sedeva di fronte a me, accanto al signor Wynward, con il suo completo perfetto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 10 ⏰

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