L'incontro era finito e io ero più confusa che mai.
Dopo che i ragazzi longobardi avevano messo in mostra i loro poteri, Gisulf aveva ripreso la parola ma non vi avevo badato minimamente. Quello a cui avevo appena assistito mi aveva sconvolto e stavo ancora cercando di trovare una giustificazione sensata alla mirabolante apparizione delle teste azzurrine.
L'aula si era lentamente svuotata nel chiacchiericcio generale. Io, invece, non riuscivo proprio ad alzarmi dalla sedia. Continuavo a tenermi aggrappata al banco e non riuscivo a staccare gli occhi dai quattro camfi ancora sulla pedana, intenti a parlare animosamente con Ulfari.
Costanza era al mio fianco, stranamente silenziosa, e fino a quel momento non aveva cercato di dissuadermi in alcun modo dal lasciare l'aula.
Ulfari si voltò improvvisamente verso la nostra direzione e anche i quattro longobardi fecero lo stesso.
"Azaria, hai qualche domanda?" il sopracciglio dell'uomo si sollevò e tornò a incrociare le forti braccia sul petto.
"Mi sembra più pallida del solito, forse ha visto un fantasma!" sogghignò il Cinghiale ma questa volta nessuno davanti al professore Ulfari ebbe il coraggio di appoggiarlo in quelle battute.
Essere interpellata dal professore mi fece riscuotere dallo stato di torpore e sconvolgimento in cui mi trovavo. Mi guardai intorno e mi resi conto solo in quel preciso istante dei banchi vuoti attorno a me, eravamo le uniche rimaste.
"Mi dispiace, io... non capisco."
"Questo mi sembra abbastanza chiaro." Stranamente le labbra di Ulfari si piegarono in un sorriso, dettato però da un gongolante senso di orgoglio. "La nostra magia ti ha lasciato senza parole..."
"Perché sono comparsi quegli animali sulle loro teste?" trovai il coraggio di rivolgere quella prima domanda, interrompendo bruscamente il professore, e poi continuai come un fiume in piena. "E che lingua era quella? Chi sono i longobardi? E che cosa..."
"Un momento... un momento!" Gisulf intervenne, sorridendo divertito. "Così si creerà una confusione immane se poni solo le domande senza ascoltare le risposte!"
L'uomo mi fece cenno di raggiungerli sul palco e io e Costanza, come un unico corpo, ci sollevammo e abbandonammo i banchi all'istante. La curiosità mi divorava e cercai di tenere a bada il cuore che fino a diversi minuti prima mi batteva all'impazzata mentre assisteva a quel prodigio.
"Iniziamo dal principio." Gisulf si accarezzò la barba con aria meditativa e Ulfari alzò gli occhi al cielo, palesemente scocciato.
"Ecco che inizia..." commentò sconfitto e si abbandonò su una delle sedie della prima fila, pronto a subire i discorsi del collega.
"Le origini del popolo longobardo sono molto antiche. Inizialmente non era altro che un gruppo di nomadi-guerrieri che si spostavano continuamente alla ricerca di una terra accogliente in cui stabilirsi e quando approdarono qui, in Italia, crearono dei domini in cui si stanziarono definitivamente. Il ducato longobardo di Benevento ti dice qualcosa?"
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FOEDUS
FantasyNapoli, 1821. Nel ventre della città, sotto la superficie, si nasconde un'Accademia che forma streghe e guerrieri da sempre impegnati nella faida contro i seguaci del culto micaelico. Azaria, una giovane di salute cagionevole, cresciuta in una famig...