15. La grande rinascita

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- Come facciamo ad aiutarti se non sappiamo in che cosa e come? - chiese Noah confuso.

- Non lo so di preciso, non posso dirti niente... spero solo che capirai, troveremo un modo - rispose Annabeth.

- Non ci sto capendo niente, l'unica cosa che so è che non farò più nessun accordo con voi due - disse scocciato Rick.

- Ma con me sì - disse Crystal arrivando insieme a Lizzie.

- Aspettate un attimo... come facevate voi due a sapere che eravamo qui? - chiese Annabeth.

Rick fulminò Crystal con uno sguardo.

- Beh, eravamo qui per un altro motivo - disse la mora mostrando la testa della Moyasamu.

- Siete... siete state voi a prenderla! - esclamò Annabeth.

- Non esattamente - intervenne Lizzie - Siamo state noi.

- Noi... noi due? Io e te? Mi sa che hai sbagliato persona, io non sapevo neanche l'esistenza di questo posto - replicò Annabeth.

- Nemmeno io - aggiunse la bionda - Ma la Moyasamu sì. E pare che i nostri corpi siano andati a farsi una passeggiatina mentre le nostre menti erano...

- All'interno del buco nero - concluse Annabeth cominciando a capire.

- Aspettate un attimo, non è possibile - intervenne Noah - Siamo stati tutto il tempo accanto a voi, non vi siete mai mosse.

- Pure durante la notte? - lo incitò Lizzie.

- Beh no, i dottori non ce lo consentivano... - ammise il fratello.

- E così, durante la notte, la Moyasamu vi ha guidate in questo posto, e ha fatto in modo che portaste la sua testa... dove l'avete trovata? - chiese Rick.

- Nel punto in cui ho lasciato la vita. Nella mia stanza all'orfanotrofio - rispose Lizzie.

Noah trattenne un respiro.

- Ma non ha alcun senso, perchè avrebbe dovuto fare una cosa del genere? - continuò Rick.

- Lei sapeva che sarei tornata in quel posto, voleva che capissi. Che ricordassi... sta cercando di convincermi a... - le si strozzarono le parole in gola e non riuscì a finire la frase.

- È lei, lo ha fatto anche con me. Ci impedisce di parla... - Annabeth rimase nelle stesse condizioni di Elizabeth, stringendosi la gola con le mani.

- Non ho idea di cosa stia succedendo, ma penso sia chiaro che dobbiamo aiutarle - disse Crystal, poi guardò Rick che si stava allontanando - E tu sei compreso.

Lui tornò indietro e sbuffò:

- Non conosco nessun modo per aiutarvi...

- Però sembra che tu abbia qualcosa da dirci - lo incalzò Crystal - Non mentirmi, sai che non ci riusciresti!

- Va bene, vi racconterò quello che posso, ma non vedo come questo potrà esservi d'aiuto... È cominciato tutto quando tua nonna ha dato la Moyasamu a tua madre - cominciò guardando Annabeth - Lei era troppo piccola, aveva 12 anni, e non era molto amica con mia madre... spesso litigavano e si tiravano brutti scherzi a vicenda, quando un giorno tua madre prese la mia per i capelli durante una lite e gliene strappò alcuni. Mia madre non avrebbe mai pensato che gli servissero per un altro scopo, molto più crudele. Penso che sapete cosa le fece: prese possesso del suo corpo e si vendicò in tutti i modi in cui una ragazza armata di una bambola voodoo può vendicarsi.

- M-mia madre? Mi sa che stai sbagliando persona, lei non farebbe nulla di crudele a nessuno! - ribatté Annabeth - Ma tu come sai queste cose? Non eri ancora nato...

- È stata mia madre a raccontarmele, o almeno prima che... - Rick deglutì - Ci arriveremo, non ho ancora finito, anzi... è solo l'inizio. Dopo molti anni, dopo che sono nato io, mia madre cominciò improvvisamente a essere strana: parlava di vendetta, di una nuova vita, di un nuovo... corpo. Io ero troppo piccolo per capire qualcosa, ero solo spaventato. Le cose peggiorarono sempre di più, farfugliava qualcosa a proposito di una grande rinascita, sembrava essere diventata totalmente folle. Un giorno eravamo in salotto, io, lei e mio padre, all'improvvisò si immobilizzò e le si illuminarono gli occhi di una luce innaturale, cominciò a parlare con una voce non sua, dicendo che finalmente, dopo tanti anni di confinazione, la Moyasamu aveva una nuova erede umana e si sarebbe vendicata di coloro che l'avevano sfruttata per tanti anni, avrebbe avuto la sua ricompensa uccidendoci tutti. Poi mio padre, preso dallo spavento, prese un coltello dalla cucina, le si avvicinò e... glielo conficcò nel petto. Io ero solo un bambino, cominciai a urlare, a piangere, a prendere a calci mio padre dandogli del mostro, dell'assassino. Non che non avesse fatto una cosa orribile, aveva pur sempre ucciso mia madre. Ma dopo essere morta il suo corpo non cadde a terra insanguinato, si rimpicciolì e cambiò forma e materiale, fino a che sul pavimento del mio salotto non comparve una bambola di porcellana, mentre un lungo capello scuro planava verso terra lentamente. 

Nessuno aprì bocca, calò un silenzio tombale. Tutti guardavano Rick scioccati.

- Ora, dopo tanti anni, ho capito che la Moyasamu non si fermerà finché non avrà trovato una donna degna di ospitarla nel suo corpo. È per questo che sono venuto a Wellington: ho sentito dire che in questa scuola sono avvenuti degli episodi alquanto strani e mi è bastata qualche ricerca per capire che si trattava della Moyasamu. Qualche mese dopo la morte di mia madre, mio padre fu trovato morto in macchina, con una bambola di porcellana nel sedile affianco. Nessuno l'aveva mai arrestato, perchè il corpo di mia madre non era stato trovato e l'avevano data solo per "dispersa". Avevo 11 anni e sono rimasto orfano da allora, vagando da un orfanotrofio all'altro. Molte morti si sono ripetute sempre allo stesso modo in quel periodo e le vittime erano sempre degli uomini. La Moyasamu vuole eliminare tutti gli uomini, è convinta che siano crudeli e che abbiano come unico scopo quello di uccidere o ferire le donne. Usa le ragazze che hanno già ricevuto tante delusioni dagli uomini, istigandole a ucciderli - concluse Rick.

- Ora tutto è più chiaro - intervenne Elizabeth - Qualche anno fa, sul giornale è uscita una notizia orribile: nostro zio, Paul Anderson, aveva violentato sua sorella, nostra madre. Qualche giorno dopo la notizia, all'orfanotrofio è arrivato un pacco per me, il postino disse che era un regalo di alcuni parenti per confortarmi. È da allora che la Moyasamu è entrata nella mia vita. Continuava a ripetermi quanto gli uomini fossero crudeli e voleva che uccidessi mio fratello, perchè diceva che anche lui sarebbe diventato così, un mostro.

- Ecco perchè mi hai ignorato per mesi e ti rifiutavi di parlarmi - disse Noah affranto.

Elizabeth annuì cupa:

- Io continuavo a rifiutarmi di crederle e, un giorno, stufa delle sue prediche, l'ho buttata giù dalla finestra, ma dovevo immaginare che ne avrei pagato le conseguenze: mi ha trascinata giù con lei ed è allora che sono morta.

- Così... tu non ti sei buttata - disse Noah, come se un pezzo spezzato del suo cuore si fosse improvvisamente ricomposto - Tu volevi solo difendermi, proteggermi. Avrei dovuto farlo io per te.

Il ragazzo si avvicinò alla sorella e la strinse in un abbraccio.

- Perdonami Liz.

- Mi dispiace interrompere il momento, ma abbiamo altro di cui occuparci adesso - intervenne Rick - Mi sembra chiaro chi voglia come sua erede la bambola: dobbiamo impedire che Lizzie diventi la prossima Moyasamu.

Moyasamu 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora