La festa era un'esplosione di colori vibranti e suoni festosi. Le luci, accese da mille sfumature, si rincorrevano sui visi sorridenti della folla, mentre la musica avvolgeva ogni cosa in un abbraccio incalzante. Le risate e i brindisi si fondevano con il fruscio degli abiti eleganti e il tintinnio dei bicchieri levati al cielo in segno di giubilo. Ma, in mezzo a quel turbine di vitalità, Zoro e T/n si trovarono a vagare in un'altra direzione, quasi come guidati da una corrente sotterranea che li spingeva lontano dal clamore e dall'euforia.
I loro passi li condussero attraverso il giardino che circondava la villa, una zona più appartata, nascosta dalla vegetazione rigogliosa. Il sentiero lastricato di pietre, illuminato debolmente dalla luce della luna, si insinuava tra siepi curate e alberi ombrosi, dove il frastuono della festa si affievoliva fino a diventare un mormorio indistinto, un'eco lontana che non riusciva a disturbare la quiete che si respirava lì.
T/n si fermò, posando lo sguardo su una piccola panchina di pietra scolpita, posta sotto un albero imponente dalle foglie che sussurravano al ritmo del vento. Senza dir nulla, si sedette con grazia, lasciando che l'ambiente circostante la avvolgesse, mentre Zoro rimase in piedi a qualche passo di distanza, le mani infilate nelle tasche dei pantaloni. Il suo sguardo vagava verso l'alto, dove le stelle brillavano chiare in una notte che sembrava tessuta di quiete e mistero.
Il silenzio tra loro non era scomodo, anzi, possedeva una qualità rara, densa di comprensione tacita, di una vicinanza che non aveva bisogno di parole per essere percepita. Eppure, dopo qualche istante, T/n, senza voltarsi, ruppe quella pace delicata con una voce morbida, quasi sommessa: «Non sei mai stato un tipo da feste, vero?»
Zoro distolse lo sguardo dalle stelle per posarlo su di lei, scuotendo lievemente la testa. «Preferisco la quiete. La folla e tutto quel caos... non fanno per me.» La sua voce era bassa, ferma, con quella nota di pragmatismo che gli era propria, ma anche con una sfumatura di sincerità inattesa, come se in quel momento si permettesse di essere un po' più aperto del solito.
T/n sorrise appena, abbassando gli occhi sulle mani intrecciate in grembo. La sua mente correva tra pensieri inafferrabili, riflettendo su quella strana serata. «Nemmeno per me, a dire il vero. Ma c'è qualcosa di diverso stanotte,» aggiunse, lasciando che il suo pensiero sfumasse nell'aria, più per dar voce alle sue riflessioni che per attendere una risposta.
Zoro si girò verso di lei, curioso, sollevando un sopracciglio. «Cosa intendi?» domandò, con quella schiettezza che lo caratterizzava, privo di filtri o giri di parole.
«Non lo so,» mormorò T/n, la voce quasi un sussurro che si confondeva col fruscio delle foglie sopra di loro. «Forse... il fatto di non essere sola.» Il suo tono era lontano, come se stesse rivelando un pensiero che fino a quel momento aveva tenuto nascosto persino a sé stessa. Sentiva il cuore batterle più forte, in un ritmo che sembrava dissonante rispetto alla calma esteriore che cercava di mantenere.
Tra loro cadde un silenzio carico di sfumature non dette. Non c'era imbarazzo, solo un'intesa silenziosa che riempiva ogni spazio vuoto, come se entrambe le loro anime, solitarie e spesso in lotta col mondo, trovassero in quella pausa qualcosa di rassicurante e familiare. Nessuno dei due sentiva il bisogno di spezzare quel legame invisibile che si era creato, un filo sottile che li teneva uniti in quel momento sospeso, lontano da tutto e da tutti.
Poi, come seguendo un impulso improvviso, Zoro si mosse. Con passo lento e deciso, si avvicinò a T/n, la sua ombra lunga proiettata sulla pietra fredda dalla luce lunare. Si fermò davanti a lei e, dopo un attimo di esitazione, allungò una mano verso di lei, rompendo finalmente quel confine invisibile che avevano mantenuto fino a quel momento. «Ti va di ballare?» chiese con una semplicità disarmante.
T/n lo guardò, sorpresa e confusa. Per un attimo le parve quasi di non aver capito bene, ma la serietà nei suoi occhi verdi non lasciava spazio a dubbi. «Tu... balli?» domandò incredula, un sorriso incredulo affiorò sulle sue labbra.
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Memories (ZoroxReader)
Fiksi PenggemarQuando T/N si unisce alla ciurma di Cappello di Paglia, porta con sé un'aura enigmatica che subito attira l'attenzione di Zoro. Tra i due si instaura un rapporto intriso di tensione e sfida, alimentato da un reciproco rispetto per la forza e la dete...