<<Per cortesia, è per il bene del popolo, del regno. Regina Seraphine, liberi quel principe e lo faccia ritornare dalla sua famiglia>> mi prega il consigliere, <<Sta smuovendo troppo le acque>> aggiunge, <<Non lo libererò e basta>> ribatto, <<Allora cosa sto qua? Allora cosa le faccio da consigliere?>> sbotta, è la prima volta che mostra cenni di rabbia e soprattutto di esaurimento nervoso.
<<Appunto, me lo sto chiedendo da un anno anche io>> ribatto, <<Allora... Allora io...>> farnetica, <<Allora tu, cosa? "Allora me ne vado", finiresti morto o di intossicazione o di fame>> ricordo, <<Sei qua perché ho pietà di te>> dico, <<Dovresti ringraziarmi che non ti lascio là fuori con la guerra civile>> dico con un cipiglio infastidito.
<<Perché non pone fine alla carestia e alla guerra civile?>> domanda, <<Non ho nessun esercito, e soprattutto ho perso totalmente le redini. Sai cosa vuol dire amministrare tutto un popolo a diciannove anni dopo la morte del re?>> rispondo, <<Mi scuso con lei>> dice e fa per uscire, <<E non fare il depresso>>. È l'ultima cosa che sente prima di chiudere la porta.
'Chissà come sta Drystan.'
<<D'accordo, perché non mettere un po' di benzina sul fuoco?>> dico tra me e me.
<<Buongiorno, cerco il Re>> annuncio a una guardia, mi guarda confuso e mi squadra in malo modo, <<Che c'è?>> chiedo infastidita, <<Chi sei?>> domanda, <<Vorresti dire "chi è lei". La Regina Seraphine>> mi presento, <<Oh, sicura che non si è persa?>> ribatte con pregiudizio.
<<Coglione, levati e fammi passare>> sbuffo e lui rimane spiazzato, <<Lei è davvero volgare, dubito che sia la Regina Seraphine>>.
<<Arwan, lasciala passare. È davvero la Regina Seraphine>> mi difende una voce e io rivolgo alla guardia uno sguardo che urla: "Deficiente".
Però poi sento un peso gravare sulla mia spalla. Mi tocca una cosa ruvida e umidiccia.
Mi volto per vedere cos'è e mi imbatto in Drystan. È vestito con una specie di armatura in pelle. E quella che tocca la mia pelle nuda della spalla è la sua mano avvolta in un guanto, sudato e sporco.
<<Se vuoi proprio toccarmi levati quei guanti luridi>> butto fuori tutto di un colpo. <<Oh, scusami>> mi prende in giro e gli rivolgo subito uno sguardo truce.
Vi ricordate quando ho detto che l'avrei mandato all'Eden con un solo sguardo? Ecco adesso lo spedirei prima che accadesse il Big Bang.
<<Io e te dobbiamo fare una bella chiacchierata non amichevole>> lo incenerisco. La guardia in tutto ciò si sta godendo il momento come il miglior film, <<In quanto a te. Se esce qualcosa da quella boccuccia che ti ritrovi, ti distruggo>> lo minaccio e impaurito si sposta per lasciarci passare.
Spalanco il grande portone del castello e non mi ritrovo davanti "un castello qualsiasi", ma una vera e propria opera d'arte.
Affreschi sulle pareti, sul pavimento, quadri pittorici, e statue... Un infinità di statue per lodare il re. 'Egocentrico.'
<<Stupita?>> sorride, <<Sì, vi immaginavo tanto sfarzosi ed egocentrici, ma non a questi livelli>> dico e lui ride.
<<Ah, e non ti azzardare mai più di parlarmi come se fossi tua sorella davanti a delle persone>> lo redarguisco, <<Okay, me ne ero totalmente dimenticato>> sorride, <<E levati quel sorrisetto sfacciato e da strafottente quando ti correggo>> lo fulmino seria.