Quando Manuel ha accettato di andare a dormire a casa di un suo compagno con tutta la classe, non si sarebbe di certo aspettato di risvegliarsi il giorno dopo con delle mani che gli strappavano via Dino dalle braccia – il dinosauro di peluche che Jacopo gli ha regalato quando si sono conosciuti – per poi vedere quegli stupidi provare a decapitarlo con un paio di forbici.
Manuel aveva trattenuto le lacrime per minuti che gli erano parse delle ore, e gli altri bambini avevano continuato a prenderlo in giro per questo, a ripetere quella stupida cantilena "Manuel dorme con un peluche" come se fosse ridicolo a sette anni dormire accoccolato ad un peluche.
Il piccolo Dino rotola sul pavimento e finisce ai piedi di qualcuno in piedi davanti alla porta, e le risate vanno a scemare quando i bambini si accorgono di Jacopo che è appena tornato dal bagno.
"Cosa sta succedendo qui?"
Nessuno osa rispondere, e Manuel si asciuga le lacrime mentre sente il cuore nel petto gonfiarsi di orgoglio. Ha solo sette anni e già può dire di avere l'amico migliore del mondo.
Jacopo si abbassa per recuperare il peluche, e tutti approfittano di questa sua momentanea distrazione per sgattaiolare fuori dalla stanza. non bada a loro, non gli interessa ora - e si concentra piuttosto sul suo migliore amico, che sembra davvero ferito. "Cavolo, povero Dino. Si sarà fatto male."
Manuel accenna un sorriso tra le lacrime e si passa una mano sulle guance arrossate per asciugarle. "Mi piaceva dormire con lui..."
Jacopo poggia il peluche sul letto accanto a lui e, proprio quando a Manuel sta per scappare un singhiozzo, si precipita su di lui per abbracciarlo.
"Non devi vergognarti, Manu, lo sai?", cerca di rassicurarlo, quando il suo amico nasconde la testa nel suo petto. "Se vuoi dormire con Dino, puoi farlo. Cosa te ne frega, quegli stupidi sono solo invidiosi perché al contrario tuo non hanno nessuno."
Manuel si accoccola ancora un po' nell'abbraccio del suo amico, ed è così bello che entrambi siano ancora tanto innocenti da non spaventarsi per un gesto del genere.
"Jà?"
"Mh?"
"...Tu sarai sempre amico mio, vero? So che sembro diverso dagli altri e che neanche io capisco capisco cos'ho che non va, ma io ho bisogno di sapere che tu ci sarai ancora quando lo scoprirò."
Jacopo sorride e gli scompiglia i ricci con affetto.
"Te lo prometto, Manu."
***
Manuel Ferro si sveglia con la testa di un ragazzo poggiata dolcemente sul suo petto. Non se ne accorge subito, ma quando riconosce la massa di capelli ricci che ha criticato per anni capisce subito che si trattava di Simone Balestra.
Dio, Simone.
Simone sta dormendo su di lui.
È strano avere qualcuno che ti stringe in questo modo, e che dorme su di te – su di te, e non su un cuscino! – con un'espressione tanto rilassata, ma in un certo senso non è così male come si aspettava. Avere qualcuno che ti sta così vicino senza che tu debba aver paura che questo ti faccia del male è una cosa totalmente nuova per Manuel, ma per niente orribile.
Non lo ammetterà mai neanche sotto tortura, ma... lui si fida di Simone.
Insomma, come può essere altrimenti? Simone è così piccolo e indifeso, e sa essere anche forte quando vuole, ma Manuel sa che comunque con lui non ha niente da temere. Nessuno gli aveva mai detto che con Simone si sarebbe sentito tanto al sicuro, ma in un certo senso lo sapeva e basta.
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Fix a heart
FanfictionJacopo e Manuel, migliori amici da sempre, partono dopo il liceo, lasciando un Simone 15enne col cuore a pezzi. Prima, però, Manuel trova il modo di farsi ricordare. Jacopo e Manuel tornano dopo 3 anni. E ci sarà più di un cuore da aggiustare.