Sei il mio grande angelo

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<<Re Gregor, è inutile che continui a contrastare. Fortunatamente non viviamo più nel Medioevo dove l'uomo era considerato superiore. Lei ha errato a rivolgermi parole poco fiorate e spregevoli, invece suo figlio, Altezza Reale il Prince Kieran, mi ha mancato pienamente di rispetto>> espongo sicura. Attorno a me c'è un vociare di "Sì, è giusto", "Che discorso azzeccato", "Sì, concordo", "È davvero una giovane donna con dei valori", "Ci eravamo sbagliati, merita il potere".

<<Quindi qua nessuno è d'accordo con me?>> sbraita il re dall'altra parte degli spalti.

<<Davvero?>> urla contro il microfono.

<<Non li vogliamo i vermi nella società!>> esclama una donna, <<Già, è vero>> le dà ragione un'altra, <<Sire, non sono giuste le sue idee>> dice un uomo.

<<Figlio mio, dì alla Regina Seraphine che erano solo battutine per scherzare e dille anche che tuo padre non voleva assolutamente offenderla>> ordina nervoso a Kieran che tiene il capo chino.

<<Figlio mio! Dille che...>> sbraita ma io lo interrompo, <<Non serve che qualcuno le faccia da avvocato>>.

<<Pertanto, capisco la voglia di scherzare del principe, ammetto che qualcuna delle sue battute mi ha fatto sorridere. Non voglio addossare la colpa a un ragazzino, ma la mia punizione è servito a redarguirlo>> inizio, <<La cosa che mi ha fatto inorridire di più, sono le risposte insensibili che mi ha dato. Segno di grande debolezza e ignoranza>> concludo.

<<Direi che Sua Maestà Gregor, riceverà il primo richiamo. Al terzo verrà bandito da ogni forma lavorativa, governativa e sociale>> dichiara un magistrato.

Gregor emette un ringhio animalesco e furente.

<<Io e mio figlio, il Principe Kieran ci assentiamo per pochissimi minuti>> annuncia e fa segno al ragazzo di uscire dalla porticina che ha ogni balconata.

Un particolare che non mi sfugge assolutamente: Gregor si sfila impaziente la cintura nera...

'Oh no. No caro mio, non toccherai Kieran.'

<<Mi assento anche io per pochi minuti, sento l'esigenza di andarmi a rinfrescare>> annuncio cortese.

Appena esco dalla porta del mio lato, mi metto a correre nonostante i tacchi alti e nonostante la fatica.

Sento dei colpi provenienti da uno sgabuzzino. 'È troppo tardi...'

Spalanco la porta di scatto e rivela l'immagine di Kieran in un angolino e suo padre che lo sta per colpire con la cintura.

<<Verme bastardo, fermo!>> urlo, si blocca e si volta a guardarmi.

Mi avvicino a Kieran, lo aiuto ad alzarsi e lo stringo a me come una mamma farebbe con il figlio.

Carica il colpo con l'intenzione di colpire anche me.

<<Fermati e rimetti quella cazzo di cintura, se no vado di là e rivelo a tutto quanto sei schifoso e marcio>> ordino gelida e miracolosamente si intimorisce.

<<Ehi, vieni con me>> invito dolce Kieran che mi stringe come se da un momento all'altro potessi scomparire e dissolvermi nel nulla cosmico.

Ha gli occhi sbarrati e il viso nascosto perché è appoggiato sul mio addome.

Muovo un passo all'indietro per intimargli di seguirmi, ma lui non si muove di un millimetro.

Infilo una mano nei suoi capelli e cerco di fargli una specie di massaggio, misto alle carezze.

<<Stronzo, adesso vai di là e digli che lui non sta bene e vi siete imbattuti in me, e adesso sto provvedendo a portalo in una camera per poi chiamare un dottore>> ordino, anche lui rimane cristallizzato.

Il Regno delle RoseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora