Chapter 8

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Non ho ricordo di essere mai stata in questo posto, so che ci sono molteplici cascate e laghi nei dintorni ma questa non è una di quelle che ho visitato in passato. C'è una discesa tra le rocce, poco pratica ma fattibile dal momento in cui Zayn si precipita verso le grandi pozze che accolgono l'acqua della cascata. Fortunatamente ho messo le scarpe da ginnastica per uscire, ma il vestitino che indosso non è particolarmente adatto alla situazione. Mi accovaccio, mettendo giù un piede alla volta, roccia dopo roccia, in discesa verso quelle meravigliose piscinette naturali. Senza troppa fatica raggiungo la parte piana, l'acqua della cascata scende forte riempiendo l'aria di goccioline leggere e rinfrescanti. La roccia erosa crea delle vasche che scendono come scalini fino a valle, dalla forma più o meno circolare con l'acqua cristallina. Harry salta dall'ultima roccia in modo atletico e senza alcuno sforzo, lo guardo per un attimo mentre si gode la vista del paesaggio magnifico che hanno scovato.

Zayn si toglie scarpe, calzini e maglietta, prende la rincorsa e fa un tuffo a bomba dentro la pozza d'acqua. Molla un urlo di felicità mentre risale a galla, scuotendo la testa per rimuovere l'acqua in eccesso dai capelli. Mi levo le scarpe solo per posare i piedi nella specie di riva prima del grande buco nella roccia, l'acqua è freddissima ma piacevole vista la calda giornata. Sento delle mani poggiarsi sulla zona alta della mia schiena, ma il contatto è breve, il secondo successivo mi ritrovo a nuotare per tornare a galla.
È stato così inaspettato che non riesco a capire quale emozione provare. Sono decisamente infastidita perché non volevo bagnarmi i vestiti e tantomeno i capelli, sorpresa per l'impatto freddo ma rigenerante con l'acqua, arrabbiata con Harry perché ora dovrò vendicarmi con lui non due ma tre volte. Sento le risate dei ragazzi farsi spazio tra il rumore incessante della cascata. Tento in modo imbranato di uscire dall'acqua, la pozza è più profonda di quanto mi aspettassi, non tocco il fondo. Le pareti sono così lisce che è difficile trovare un punto di appoggio pratico per uscire, così decido di poggiarmi con la pancia e fare leva con le braccia per uscire.
Mi avvicino ad Harry con fare deciso, lui continua a ridacchiare divertito delle sue azioni. Lo afferro per le braccia nel tentativo di spingerlo nella pozza, lui mi prende gli avambracci facendo resistenza. Per un attimo credo che sta per cedere ma mette una gamba dietro la mia per farmi inciampare indietro e dalla paura mollo leggermente la stretta. Harry non mi lascia cadere, fa scivolare un braccio dietro la mia schiena e con l'altro avvolge le mie gambe, ritrovandomi sospesa. Mi aggrappo a lui, non mi farò lanciare in acqua una seconda volta.

"Molla la presa" mi sembra ovvio che non lo farò.

"Mettimi giù" controbatto.

Ci guardiamo con aria di sfida, nell'attesa che uno dei due ceda, ma non sarò io. Probabilmente Harry lo capisce, cammina in avanti e prima che possa chiedergli cosa sta facendo, salta dentro la pozza. Quasi ingoio l'acqua non riuscendo a trattenere le risate. Zayn compare da dietro Harry, gli poggia le mani sulle spalle e lo spinge in basso, decido di unirmi a loro imitando le azioni di Zayn contro di lui. Da sotto l'acqua una mano mi afferra la caviglia facendomi andare sott'acqua.
Non so quanto tempo passammo lì dentro, ridendo e scherzando come bambini. Non mi divertivo con così poco da chissà quanto tempo.

La festa finì troppo presto, Zayn esce per primo dalla pozza e controllando il telefono ci avvisa che è molto tardi e che dobbiamo correre a casa. Io ed Harry ci affrettiamo ad uscire, solo ora mi rendo conto che non abbiamo degli asciugamani, ma perché diavolo di motivo ci siamo buttati se non abbiamo con che asciugarci e nemmeno vestiti di ricambio? Non posso tornare a casa conciata così.
Non ho nemmeno il tempo per pensarci, dobbiamo muoverci o saremo tutti nei guai. Infilo le scarpe, Zayn ha già cominciato ad arrampicarsi per risalire, lo seguo a ruota. Non mi ero accorta, nella discesa, di quanto sono alte queste rocce. Faccio del mio meglio per sbrigarmi, ma con tale fretta metto male il piede e scivolo sulla roccia sottostante, sussulto dallo spavento e sento una mano fresca posarsi appena sopra la parte posteriore del mio ginocchio.

"Tutto a posto?" Harry dietro di me si assicura che non mi sia fatta niente. Annuisco e abbozzo un sorriso di ringraziamento.

Torno alla salita, Zayn allunga la mano per aiutarmi negli ultimi step. Il cuore comincia a battermi un po' più forte, l'adrenalina del ritardo, dell'aver mentito e della probabilità di cacciarsi nei guai si fa sentire, ma non riesco ad avere agitazione, mi sto divertendo così tanto che anche la possibilità di essere scoperta aumenta l'eccitazione. Anche se so bene che non sarebbe altrettanto spassoso prendersi parole da mio padre.
Quando saliamo in macchina non riesco a smettere di sorridere, non so che ore sono, non so se i miei genitori sono già arrivati a casa, se sanno che non sono li, che ho mentito, che non sono con un tassista ma con Harry e Zayn, non so nulla, ma non mi sono mai sentita più viva di così.
Mentre Zayn da le indicazioni ad Harry mi godo le sensazioni, il paesaggio, ogni tanto mi volto a guardare la strada e perdo qualche secondo a guardare il ricciolino di fianco a me.

Ad un certo punto si gira anche lui, i nostri occhi si incontrano per qualche secondo, il mio sorriso stampato in volto lo coinvolge, ricambia, mostrando delle piccole fossette ai lati della bocca. Abbasso lo sguardo, sentendo come un lieve imbarazzo.

Merda!

Vedo del sangue sul mio ginocchio destro, il piede che era scivolato dalla roccia, non mi ero accorta di essermi sbucciata. Anche i palmi delle mie mani sono leggermente graffiati, il sangue scorre solo dalla ferita al ginocchio e cola fino alle scarpe, macchiandole. Questa non ci voleva.
Il rumore del ghiaino mi fa capire che siamo arrivati, da qui fuori sembra tutto calmo, spero non ci sia nessuno a casa, devo disinfettarmi prima che mi vedano. Il problema è che non ho la minima idea del dove si trova il kit di soccorso. Ma perché non riesco ad arrangiarmi nemmeno tra le mura di casa mia? Dannazione!

Quando scendiamo dalla macchina i ragazzi prendono le buste della spesa, rimango impalata non sapendo cosa fare, ora comincio a sentire quella lieve agitazione che prima era sovrastata dalla gioia.

"Merda Jenna" Harry impreca vedendo il mio ginocchio.

Lo guardo con l'espressione disperata di una che non sa cosa fare, lui si guarda intorno come per controllare la situazione e mi fa cenno con la testa di seguirlo. Mi conducono verso l'entrata del personale, porta che non avevo mai usato in vita mia, Harry lascia a Zayn le buste della spesa e prosegue diritto verso un corridoio della cucina. Prende il kit di pronto soccorso da un armadietto e mi conduce infondo, oltrepassati i grandi frighi dove c'è una sedia.

"Siediti" ordina, gentilmente.

Lo ascolto, semplicemente, lui si inginocchia davanti a me, con cotone e acqua ossigenata, comincia a pulire la ferita dal basso, dove il sangue si era asciugato lasciando delle scie. Quando arriva alla ferita principale sussulto per il bruciore, lui si ferma un attimo, dandomi la possibilità di fare un respiro profondo prima di continuare a pulire. Cambia cotone per assicurarsi di fare un lavoro fatto bene. Sono felice di sapere che non è semplicemente uno stronzo arrogante, ma che sa divertirsi e scherzare tanto quando sa prendersi cura delle cose e delle persone. Di me, in questo momento. Sto davvero apprezzando queste premure anche se penso siano dovute al semplice fatto che tema io possa spifferare a mio padre che la colpa delle mie ferite è a causa sua. Non saprò mai qual è la motivazione ma sono comunque felice di quello che sta facendo per me, sarei nei guai anche io se si venisse a sapere.
Dev'essersi accorto delle piccole sbucciature dal momento in cui mi prende una mano alla volta per disinfettare anche i palmi. Non posso fare a meno di osservare la cura e delicatezza con cui disinfetta le mie ferite, avrà fratelli o sorelle per i quali era abituato a fare cose di questo genere? O forse una fidanzata della quale ha tanta premura.

Alza lo sguardo una volta finito, mi guarda negli occhi con quel viso dal quale non riesco a leggere le emozioni e i pensieri.

BLUE || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora