Cap 25

66 2 0
                                    

Due settimane dopo...

Sono passate già due settimane da quando Leo comunicò a Cris che il cancro era tornato. In questi ultimi giorni però stava migliorando sempre di più, tanto che la Lisandri si fidò ancor di più a mandarlo in viaggio con noi questi cinque giorni.
In fin dei conti erano circa tre i giorni che passavano sull'isola dato che il primo giorno avremmo passato metà della giornata sul traghetto, stessa cosa per il ritorno.

Il giorno prima io e Davide avevamo preparato i due zaini con dentro i vestiti, per la sera, se c'è qualche festa, e per il giorno; ovviamente anche i costumi e una felpa per sicurezza.

Stamattina ci siamo svegliati verso le 5:00. Ci siamo alzati, abbiamo fatto colazione e poi ci siamo cambiati. Io mi sono vestita comoda, con un paio di jeans e una maglia:

Poi aspettammo Vale che passò a prenderci verso le 6:30 per andare in ospedale

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Poi aspettammo Vale che passò a prenderci verso le 6:30 per andare in ospedale. Decidemmo di andare con una sola macchina, così da lasciarla direttamente lì nel parcheggio e prendere il pulmino che ci aveva lasciato Nicola.
Arrivammo in ospedale verso le 6:45 e avevamo il traghetto alle 7:30.
Leo era già lì davanti al pulmino, pronto a partire.
L: ehi ragazzi!
Disse salutandoci con un gesto della mano mentre dava un bacio a Cris.
L: pronti a partire?
Tutti annuimmo e salimmo sul pulmino.
N: io metto la musica!! Che nessuno osi rubarmi il posto, io guido io comando
Tutti si misero a ridere e come prima canzone misi "il bene si avvera", poi "io non ho finito" e poi "conta"; dopo partì un mix tra Vasco e Tiziano Ferro. Io ovviamente le cantai tutte.
Arrivammo al porto dopo circa mezz'ora, puntuali alle 7:30.
Ci fecero salire e non appena parcheggiamo il mezzo all'interno della nave, raggiungemmo il punto più alto e ci posizionammo lì per avere una vista spettacolare.
Parlammo per un po' e poi ci sdraiammo tutti sopra il telo di Cris e Leo, che era il più grande tra quelli che avevamo.
T: Nicki comunque sei bravissima a cantare sai?
N: no io-
D: no ha ragione, ti avevo sentita anche il primo giorno che ci siamo incontrati in ospedale sai? Stavi cantando sotto la doccia e io ero rimasto sul letto ad ascoltarti..
Io mi imbarazzai leggermente e abbassai lo sguardo.
L: ehi non devi vergognarti, in effetti è vero che hai una voce stupenda; non te lo dico solo perché sei ma mia migliore amica!
Tutti ci mettemmo a ridere e chiacchierammo ancora un po'.
Dopo alcuni minuti di silenzio, io mi addormentai tra le braccia di Davide.

Due ore dopo...

D: ehi nanetta...
Sentì dire da Davide mentre mi scuoteva leggermente il braccio.
D: siamo arrivati, dobbiamo scendere
N: mmm
D: ti prendo in braccio?
N: mhmh
Dissi mentre annuivo con la testa. Così lui mi prese in braccio e mi portò in macchina.
D: rega è mezza addormentata, non la faccio guidare così
C: ehi guido io non preoccuparti; Leo fammi da navigatore però, altrimenti come ci arriviamo alla spiaggia
Dopo qualche minuto Cris partì e io non dormì più, avevo dormito abbastanza.
N: amore...
D: dimmi
N: scusa se mi sono addormentata
D: tranquilla, almeno ti sei riposata
N: siamo quasi arrivati?
D: si tranquilla
Passammo qualche minuto in silenzio, a romperlo fu Vale.
V: ragazzi non abbiamo pensato a dove dormire
T: cercheremo un hotel o se mai in spiaggia, non ricordi?
V: ah giàaaa scusate!
Tutti ci mettemmo a ridere e poi dopo neanche due minuti arrivammo in spiaggia.
Scendemmo dal pulmino e ci incamminammo verso la spiaggia.
N: ehi ragazzi, c'è l'avete già su il costume?
Tutti: si perché?
N: bagno?
Tutti: bagno!
Lasciamo giù gli zaini e i vestiti e poi ci prendemmo per mano e corremmo verso l'acqua. Ci buttammo tutti insieme e ci divertimmo un mondo. Uscimmo dopo circa quindici minuti.
Ci sdraiammo sulla sabbia e ci mettemmo a ridere come dei pazzi. In spiaggia non c'era nessuno, era deserta. Solo dopo poco vedemmo passare un signore con una specie di carrello; vendeva vestiti! Noi ne approfittammo dato che eravamo tutti bagnati.
I ragazzi presero tutti un pantalone e una camicia.
Cris prese questo vestitino:

Un amore che credevo impossibile - Davide di Salvo - braccialetti rossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora