Capitolo 2- Conosciamoci di più

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Prendemmo le mie cose dall'hotel e ci recammo a casa sua

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Prendemmo le mie cose dall'hotel e ci recammo a casa sua. Per il viaggio di ritorno chiamammo un altro taxi, sembrava che il tassista conoscesse anche molto bene Alastor .

Appena entrammo Alastor lo salutò e mi presentò a quello che a quanto pare sembrava il suo amico. Si chiamava James, aveva più o meno l'età di Alastor, o almeno era quello che pensavo io a metterli a confronto. Sembrava una persona simpatica per la maggior parte. Per tutto il viaggio non mi permisi di anche solo guardare Alastor, tranne con la coda dell'occhio.

Il suo modo di fare, era così ovvio solo a guardalo. Seduto con le gambe incrociate in silenzio, il modo calmo in cui parlava dava una figura di sé così elegante ed estremamente misteriosa. A pensarci bene era così misteriosa che mi eccitava leggermente...

...Charlie ma a che cazzo pensi? Non lo conosci nemmeno...

La coscienza che parlava nella mia mente aveva ragione, non avrei fatto lo stesso errore che feci in passato. Altrimenti avrei tradito là me più ingenua. Arrivati a casa Alastor mi fece entrare. Rimasi in silenzio a osservare il salone di quella casa senza emettere nessun suono, dopotutto non sapevo neppure cosa dire tranne un banale 'grazie per avermi ospitato'

"Scusa per il disordine cara, col lavoro non riesco a dedicarmi alle pulizie" non mi guardava neanche in faccia "Vive da solo signor Alastor?" Si girò di scatto come se avesse appena sentito un rumare assordante " Ti prego cara dammi del tu ormai sei in casa mia". Mi sentivo così in imbarazzo, non avevo mai fatto così tante figure di merda in vita mia "Comunque se ti riferisci al fatto se avessi relazioni non sono da solo"

... Porca puttana ora che cazzo dico?!...

Mi squadrò dalla testa ai piedi con lo stesso sguardo che uso nel circolo di quel bar "Io- No! Veramente- " "Hahahahah... Tranquilla cara stavo scherzando...". Quello stronzo si stava veramente prendendo gioco di me?! Nemmeno lo conoscevo bene e mi prendeva in giro. In quel momento cercai di capire perché avevo detto sì a quel ragazzo, ma avevo altra scelta? Dopo un po' di tempo ci sedemmo sul divano e cominciammo a parlare per conoscerci un po' meglio. A quanto pare Alastor come lavoro era un radiofonista molto famoso a New Orleans, mi raccontò della sua passione per la radio che aveva sviluppato sin da quando era bambino e a quanto ci teneste a espandere sempre di più il "potere" della radio.

"Vedo il mio lavoro come una missione..." "In che senso signo-... scusa, Alastor" si girò con il collo verso di me avvicinandosi " Be non tutti proteggono questo patrimonio umanitario. Soprattutto alcuni che conosco..." lo sentii sussurrare qualcosa come "...Vox...". Forse non si era reso conto che lo avevo sentito ma fatto sta che io conoscevo quel nome"Vox? Il conduttore televisivo?" "Guardi davvero quelle pubblicità in scatola con foto?" il tono che usò era disgustato da ciò che avevo appena detto "No è che i miei genitori se la potevano permettere quindi la presero, ma non gli facevo neanche il filo a quella roba"

"Una cosa tipo a sfregio?" Mentre parlavamo sentivo di nuovo quella sensazione di piacevolezza e agitazione, si interessava a ciò che dicevo come se fosse interessato per davvero a me. Ero così tentata ad avvicinarmi di più a lui...

...No non lascerò agire di nuovo la mia impulsività...

Non feci in tempo a parlare che l'orologio a pendolo davanti al divano scoccò notte piena mentre saltavo dallo spavento. "Be credo che sia proprio ora di dormire mia cara. Vieni ti faccio vedere la tua camera". Inaspettatamente era davvero carina e assomigliava molto a quella che avevo a casa dei miei; certo molto più grande ma comunque molto simile "Domani mattina ci sveglieremo alle sei e mezza, se vuoi puoi rimanere qui fino a quando non torno" mi prese la mano e mi salutò come quando mi conobbe al bar "Buona notte mia cara ~Charlotte" se ne andò lasciandomi con la mano sospesa nell'aria

...Mio Dio...

Quel gesto è quel tono mi fece venire un brivido di freddo lungo la schiena, e mentre entravo in camera le sue parole mi rimbombavano nella testa. Ma la cosa peggiore è che sapevo che la mattina dopo mi sarei svegliata e l'avrei rivisto...


Spazio autrice

Hey miei cari lettori! Nel capitolo scorso non ho potuto prendermi questo spazio per parlare con voi. Spero che la storia fino ad ora possa cominciare a piacere, ditemi se dovrei aggiungere o togliere qualcosa nella scrittura o se vi piace o meno; sono sempre disponibile per consigli!

Diecimila battiti [ Charlie x Alastor ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora