Per tutta la vita mi avevano insegnato a non cercare risposte. Quando ero morto, avevo imparato quali domande avrei dovuto porre.
"Venerdì 17 aprile 2009, ore una e zero uno del mattino. Numero identificativo 3751. Paziente numero 888. Diario registrato a posteriori per prestare assistenza immediata al paziente.Vengo contattata alle ore ventitré e quattordici di giovedì 16 aprile per inaspettato peggioramento del quadro clinico del paziente.
Al mio arrivo si presenta vigile, disorientato nello spazio tempo, violento ed in grave stato di agitazione psicomotoria.
Nonostante gli stimoli verbali, continua a pronunciare con tono di voce estremamente elevato frasi e parole senza alcuna connotazione logica apparente, tentando di sfogare contro qualsiasi oggetto riesca ad afferrare la rabbia e la frustrazione che traspaiono chiaramente da ogni atteggiamento fisico, verbale e non verbale.
Dopo un breve colloquio in cui si recupera con fatica la relazione di fiducia precedentemente instaurata, il paziente appare più tranquillo e collaborante, e acconsente a sottoporsi ad una visita di controllo pur non sembrando comprendere la gravità della situazione né riconoscere il luogo in cui si trova.
Durante l'esame obiettivo si assiste ad un rapido peggioramento del sensorio con comparsa di convulsioni per una durata totale di diciassette minuti.
Dopo qualche secondo dalla risoluzione dello stato convulsivante, il paziente non è più responsivo ad alcuno stimolo, né verbale né doloroso.
Parametri vitali non rilevabili.
Si inizia assistenza ventilatoria e si monitorizza, osservando rapidamente l'insorgenza di una bradicardia spinta fino all'asistolia.
Ore ventitré e trentasei si iniziano manovre rianimatorie e si procede all'intubazione oro tracheale del paziente.
Si somministra adrenalina come da protocollo, e dopo tre fiale si osserva presenza di tracciato cardiaco che indica un blocco di branca destra e un tratto ST sovraslivellato in D3.
Rilevata anomalia cardiaca.
Si continua a ventilare il paziente.
Ore zero zero e zero nove, si osserva comparsa di nuova ed improvvisa asistolia, per cui si riprende la rianimazione.
Infuse ulteriori otto fiale di adrenalina.
Ore zero zero e ventisei, ritorno di ritmo cardiaco sinusale.
Al momento di questa registrazione, il paziente è ancora intubato e sedato. Parametri vitali nella norma. Attività cerebrale nella norma.
Clinicamente non più in pericolo di vita.
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𝚩𝐋𝚨𝐂𝚱𝐎𝐔𝐓
Romance«Adesso sei mia, piccola fenice. E non potrai mai dimenticarlo. Hai il mio cuore inciso nella carne, e non puoi più scappare da nessuna parte. Ti ritroverò ovunque seguendo il profumo della tua pelle scottata, e quando ti divorerò tu non potrai fare...