Autumn Miller è una ragazza di 19 anni che, terminato il liceo, si iscrive all'università Fordham di psicologia di New York. Quest' università, una delle tre più prestigiose univerità di New york, è un campus privato, circondato dal verde e che sin dai suoi primi anni di storia ha ammesso studenti di grande successo, motivo per cui i genitori di Autumn hanno sempre spronato la loro bambina ad entrare in questa facoltà.
Lei ha dei lunghi capelli ramati che spesso lascia sciolti, dei grandi occhi color nocciola ed è alta poco meno di 1,70. Non ha affatto un carattere semplice e gestibile, bensì è sempre stata arrogante, tosta e amante delle sfide. Proprio per questa ragione non è mai stata circondata da tanti amici, al suo fianco però vi è sempre stata la sua migliore Georgia, che con i suoi profondi occhi color ghiaccio e il suo sorriso che sprigiona allegria è sempre stata in grado di mantenere la calma anche per Autumn.
I suoi genitori le hanno permesso di crescere in un ambiente benestante, ma ricordandole sempre l'importanza del duro lavoro, ragione per la quale subito dopo la fine del liceo, Autumn è andata a lavorare come receptionist nel grande hotel di famiglia "Cerberus". Suo padre è sempre stato una figura autoritaria e riservata che evita ogni tipo di discussione che non ritiene abbastanza utile, ma anche molto critico nei confronti altrui, probabilmente perché ha sempre creduto di essere superiore agli altri; a differenza della sua amata madre Brooke che, appena due anni prima è caduta in una forte malattia che l'ha vincolata a letto, privandola di ogni tipo di interazione con il mondo esterno. Prima di questa terribile malattia, la signora Miller era solare, frizzante e genuina. Era colei in grado di alleggerire ogni tipo di giornata grigia, ed è sempre stata una madre dolce e premurosa verso la sua adorabile Autumn.
Durante le sue giornate, terminate le lezioni, Autumn si reca al Cerberus, nonché l'hotel più famoso della città in possesso di suo padre Aron, e si prepara per il suo turno che dura fino le 23.30. Il Cerberus è una struttura sui toni del rosso scuro e del nero, con l'aggiunta di diversi dettagli oro. È un luogo dove il servizio si trova al primo posto, perché si considera importante che i clienti ricevano ogni tipo di trattamento affinché prolunghino i loro soggiorni e lascino ottime recensioni.
Proprio durante un lungo turno di un uggioso venerdì di novembre, al Cerberus si presenta un ragazzo sui 30 anni, con un ciuffo nero pece che quasi richiama l'inferno, occhi verdi come il colore di un fortunato quadrifoglio, alto 1 metro e 80 o poco più e vestito completamente elegante. Indossa infatti una camicia di seta nera, dei pantaloni colore blu notte che si abbinano perfettamente con la giacca e infine, delle scarpe anch'esse dello stesso colore della camicia.
Autumn
È il 22 novembre e fuori piove a dirotto. Mentre sistemo dei documenti sul tavolo da lavoro, vedo dalle porte entrare un ragazzo apparentemente scontroso che mi raggiunge in pochi passi al bancone. Mi accorgo che non riesce a distogliere lo sguardo dal suo smartphone contro il quale non fa altro che sbuffare. Appena me lo ritrovo davanti, gli mostro uno dei miei sorrisi più ammalianti e accoglienti come da copione e pronuncio la mia solita formula di benvenuto
A: Salve signore, ha una prenotazione a nome di? C: Salve.. Autumn dice il ragazzo fissando prima la mia targhetta al petto e in seguito incrociando il mio sguardo C: Ho una prenotazione a nome mio, Christopher Blake prosegue continuando a fissare la mia targhetta A: Posso, ehm, posso esserle d'aiuto in qualche modo? rispondo piuttosto imbarazzata, il modo in cui fissa quella dannata targhetta riesce a catturare il mio interesse e a distrarmi dal mio dovere C: Beh, dovresti dirmelo tu, è il tuo lavoro, non certo il mio ribatte in modo del tutto presuntuoso, e al sentire di questa frase mi rendo conto che emana un tremendo odore di tabacco e whisky A: Stanza numero 237, signor Blake, prego e buona serata A questo punto cerco di controllare quell' ingestibile voglia di rispondergli a tono per annullare il suo sorriso da sbruffone C: Non è un buon modo di accogliere gli ospiti, non credi Aumumn? scandisce il mio nome come se fosse un modo per intimorirmi A :Ripeto signor Blake, le auguro una buonanotte, e mi dia del lei, sono a lavoro gli ricordo visibilmente irritata.
Conosco bene i clienti come lui, sono quelli più ricchi e credono di poter umiliare noi lavoratori solo perché siamo cordiali.
C: Vorrà dire che dovremmo vederci fuori da qui. Buonanotte anche a lei, prenda una tisana prima di dormire, magari placherà i suoi toni acidi dice voltandosi di spalle, raggiungendo l'ascensore che lo porterà al secondo piano, dove si trova la sua camera.
Non ho potuto ribattere, ma forse meglio così, se mio padre lo avesse scoperto mi avrebbe fatto uno dei suoi soliti discorsi sull'etica lavorativa e sull'importanza del motto "il cliente ha sempre ragione". Giunte le 23.30 decido di andare in spogliatoio a levarmi la divisa per indossare dei vestiti più comodi e lasciare il Cerberus. Proprio mentre faccio per lasciarmi alle spalle l'enorme edificio incrocio il suo sguardo, di nuovo. Dannazione
commento Serenity: ciao a tutti! spero stiate bene e che la vostra permanenza al Cerberus sia delle migliori
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Hotel Cerberus
ChickLitAutumn è una ragazza pronta a distruggere il mondo, oltre che sé stessa, mentre Christopher è un uomo che oltre sé stesso non teme nessuno. Il loro incontro al grandioso hotel Cerberus sarà l'inizio della fine. Forse entrare in quest'hotel è davver...