Prologo

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Quando in quella calda mattina di fine giugno i genitori di Camilla la chiamarono in veranda per parlare, lei pensava volessero decidere dove andare in vacanza quell'estate, come facevano ogni anno. Da una parte però aveva un leggero presentimento che si trattasse di altro, ma nonostante ciò non gli diede tanto peso.

«Tesoro» disse sua madre «Papà ha una notizia da darti»

Camilla non sapeva a cosa pensare. Un viaggio alle Hawaii? Due settimane in Canada? Passare l'intera estate sul loro yatch, con i loro amici?

«Mi hanno proposto un ottimo lavoro a Montecarlo: un'agenzia immobiliare» disse inizialmente suo padre. L'aria divenne tesa, soprattutto quando lui riprese poi il discorso.«C'è però un ma...»

«E quale sarebbe questo ma?» rispose Camilla sempre più curiosa. Ormai l'ansia aveva preso possesso del suo corpo, come ogni volta che riceveva una notizia, e in quel momento non stava più nella pelle di scoprirla.

«Dobbiamo trasferirci lì, Camilla» Suo padre buttò fuori queste quattro parole tutte d'un fiato. Tutto d'un tratto nella terrazza risuonò il silenzio, l'unico rumore che si riusciva a percepire era quello del mare, la melodia che le onde creavano quando si andavano ad infrangere sulla riva della spiaggia di fronte casa Garcia.

«Non è vero...» Camilla disse queste parole quasi con il fiato spezzato. Non voleva lasciare tutto. Amava quel posto, la sua casa, i suoi amici, le giornate passate in spiaggia. Quell'isola, quella cittadinella sul mare, l'avevano vista crescere. «E come faremo con la casa?»

«Tesoro, non preoccuparti Questa casa rimarrà nostra, d'altronde tutti abbiamo dei ricordi associati ad essa, e non sarà di certo un trasferimento a portarcela via» La mamma aveva ragione. Quella casa era stata costruita dai suoi nonni e da sempre custodisce storie del passato che la loro famiglia ha incise nel cuore. «A Montecarlo poi già abbiamo trovato una splendida sistemazione con l'aiuto di Pascale. Fidati di noi, ti troverai benissimo lì.»

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Quella notte Camilla dormì male, se non per niente. Dopo aver parlato con i suoi genitori, si era organizzata con le sue amiche ed aveva passato l'intera giornata al mare. Aveva raccontato loro dell'offerta di lavoro che aveva ottenuto suo padre, del trasloco a Montecarlo e di quanto sentirà la loro mancanza.
Sara e Diletta l'avevano però consolata dicendole che ogni volta che avrà bisogno di loro, queste prenderanno il primo aereo e andranno da lei; che appena avranno dei giorni liberi potranno riunirsi lì a Porto Vecchio e fare uno dei loro pigiama party, proprio come facevano da bambine; che appena tornerà l'estate potranno stare nuovamente insieme ogni giorno, come se lei non si fosse mai trasferita.

Vista la mancanza di sonno, Camilla decise di alzarsi e andarsi a preparare qualcosa da bere. Scese quindi in cucina e prese da uno dei scaffali della dispensa la prima bustina di tisana che le capitò. Lesse un momento cosa ci fosse scritto, era quasi luglio e non aveva assolutamente voglia di una tisana calda: "tisana fredda frutti di bosco e menta", andava più che bene. Prese così dell'acqua fresca dal frigo, la mise in un bicchiere e ci buttò dentro anche la bustina. Mentre aspettava che tutti gli aromi venissero rilasciati, andò a sedersi sul dondolo in terrazza. Erano quasi le tre e venti e la luna splendeva in tutta la sua bellezza lì alta nel cielo, immersa tra le stelle.

Camilla bevve un sorso di tisana, e proprio in quel momento il suo sguardo andò a cadere sulla cornice presente sul piccolo tavolino davanti al dondolo. Era una foto di lei da piccola, che giocava in spiaggia insieme ai suoi cuginetti. A quel ricordo le scese una lacrima, poi un'altra, e un'altra ancora, dando via così ad un leggero pianto. Quelle lacrime però non erano lacrime di tristezza, o per lo meno non tutte, ma erano lacrime di nostalgia. Una nostalgia che si porterà con lei a Monaco, con la speranza di creare tanti bei ricordi quanti ne ha di questi anni passati nella sua amata casetta lì in Corsica.

Camilla si asciugò con il palmo della mano le guance inumidite dal pianto, per poi prendere un altro sorso dal bicchiere e rimettersi comoda sul dondolo. Rimase seduta li fuori con lo sguardo perso verso l'orizzonte un'altra oretta, immersa nei suoi pensieri. Quando però la stanchezza iniziò ad arrivare e gli occhi si facevano sempre più pesanti, decise di alzarsi per andare a sdraiarsi nel suo letto.

«Dai Camilla, è arrivato il momento di ricominciare tutto da capo» La ragazza pronunciò queste parole quasi sottovoce. Nel mentre guardò per un un'ultima volta la luna, la quale, rispetto a prima, aveva affievolito un po' la sua luce.

Entrò poi in casa, posò il bicchiere nella lavastoviglie e tornò su, in camera sua, dove qualche minuto dopo essersi messa a letto cadde beatamente nelle braccia di Morfeo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 04 ⏰

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