𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐕𝐈𝐈𝐈

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I could do this with my eyes closed
I'm back from the dead, from the back of my head
Been gone and facin' horrors that should never be said
The wrath and the grit from the pit of despair
Been takin' every whip and word, I've never been spared
They say tomorrow's never promised, honest
They say that angels are among us
Lock me up in a maze (oh)
Turn out, turn out the lights (oh)
I was born, I was raised for this (oh)
Turn out, turn out the lights (oh, turn out the lights)
                   
                      (Eyes Closed- Imagine Dragons)






Black Veil

«I suoi servigi presso la Corona non sono più richiesti signorina Velkov. Ah, e naturalmente, dal momento che non avremmo più bisogno di lei, la presenza di Dominik qui non è necessaria. Lo Tsaverich vuole il suo Comandante a Palazzo... al suo fianco per meglio dire,com'è sempre stato» disse Zoya mentre giocava con una ciocca dei suoi capelli,ignornado completamente la sua interlocutrice, la cui vita era stata nuovamente scossa. Ksenyia si sentì avvampare, il sangue scorreva come ferro fuso nelle sue vene. Una delle lampade ad olio scoppiò improvvisamente, facendo spaventare Matthias, che da quando era arrivato non aveva tolto gli occhi di dosso da Nina. Il sospetto non sarebbe cessato facilmente nel suo cuore.La reazione di Dominik alla notizia fu altrettanto brusca. Prima l'aveva mollato in quella città infernale, lasciandolo alla mercé di Brekker che l'aveva usato per i crimini più efferati ed ora lo richimava a Palazzo come se fosse il suo cagnolino. Aveva sacrificato la sua morale per i suoi piani. Non poteva mandare tutto all'aria cosìall'improvviso. La rossa mosse rapidamente qualche passo, fino a raggiungere la Grisha e si piegò avanti sul tavolo, come a volerla intimorire. Ma Zoya non era una facile da spaventare, e l'avrebbe scoperto ben presto. «E questo cosa significa? Io e il biondino avevamo un'accordo!» «Oh sì, il vostro accordo da mercenari... Sua Altezza intende rispettarlo ovviamente. Si scusa per avervi fatto scomodare e promette che a guerra finita avrete la vostra ricompensa ». La teatrante stava per controbattere, ma Dominik la tirò delicatamente per le spalle e si posizionò davanti alla Squaller. Doveva andare in fondo alla questione e capire perché Nik avesse cambiato di punto in bianco le sue intenzione. Nonostante gli anni e le promesse, continuava a comportarsi come un bambino, senza pensare alle conseguenze o ai danni che arrecava alle persone che lo circondavano. «Nikolai non ha scomodato Ksenyia, le ha stravolto la vita! Hai idea di cosa ha passato per adempiere alla promessa fatta al tuo caro Tsaverich ? Ha rivelato a mezzo mondo i suoi poteri, ha affrontato a viso aperto un malvivente mettendo a rischio la sua vita e quella della sua famiglia... Famiglia che tra l'altro ha dovuto lasciare all'improvviso per Nikolai. E ora tu vieni qui, e mi dici che "la Corona non richiede più i suoi servigi?" Ma che storia è questa Zoya? Ed io poi? Cosa dovrei fare ? Abbandonarla? Si è fatta nemici molto potenti pur di arrivare fino in fondo, ed io non posso e non voglio lasciarla da sola. Non ora. Ha bisogno della mia protezione ora più che mai» disse  Dominik con tono imperioso. Nya, che aveva avuto gli occhi chiusi per cercare di calmare la rabbia che cresceva dentro di lei, li aprì di scatto e spostò lo sguardo sul soldatino. Ebbe la sensazione di guardalo per la prima volta da quando si erano conosciuti. Il suo cuore fece una capriola quando si soffermò sui lineamente rudi, ma allo stesso tempo gentili, di quel ragazzo che si atteggiava ad uomo. Era la prima volta, da quando Jordie era morto, che qualcuno la difendeva con tanta animosità. Era la prima volta da quando il suo Jordie non c'era più, che  desiderava baciare qualcuno. Dominik parve accorgersi dello sguardo di Ksenyia, e dopo averle sfiorato la mano con le dita, le sorrise. Quel momento così strano ed intimo venne interrotto da Tolya Yul-Bataar, che avanzò e posizionò una mano sulla spalla del soldato, per poi scambiare uno sguardo d'intesa con la Squaller.«Il Darkling è vivo... così come l'unica che può  sconfiggerlo davvero. Alina Starkov. Nikolai non vuole esporre ad un ulteriore pericolo la tua amica. Sa di averla messa in un sacco di guai, ed è per questo che ha deciso di aumentare la somma pattuita. Deve solo aspettare un pò. Le casse di Ravka devono essere mantenute intatte per un eventuale guerra». La notizia che l'Oscuro fosse ancora in vita colpì il gruppo come un pugno allo stomaco. I giorni bui sembravano terminati, ma i Corvi lo sapevano bene: le difficoltà si trovano sempre dietro l'angolo e le malvagità sono sempre pronte ad assalire le persone quando meno se lo aspettano. «Ma... com'è possibile?» chiese Inej, gli occhi che le brillavano al pensiero che la sua adorata Sankta era ancora viva. « È una storia complicata, sappiamo solo che ora il  Darkling si serve di un esercito di mostri ombra» rispose Tolya, lo sguardo dolce posato con interesse sulla Suli. Kaz Brekker lo notò, e irritato si avviò verso Zoya, assicurandosi di dare una poderosa spallata  al Yul-Bataar.« Qualcosa mi dice che non sei venuta qui solo per comunicare la notizia a Ksenyia. Il nostro principino avrebbe potuto scriverle . C'è qualcos'altro dietro, mi sbaglio?» Zoya sorrise, felice nel costatare che Kaz Brekker era furbo come gliel'aveva descritto il Principe. « Esatto Signor Brekker, lo Tsaverich ha una missione speciale per voi Corvi» «Sarebbe?» «Recuperare il Neshyenyer». Un espressione di totale confusione si dipinse sul volto di Jesper, il quale non perse tempo a chiedere cosa fosse quella diavoleria. Inej portò le mani al viso, fino a coprirsi la bocca per trattenere un urletto di emozione. «Potremmo gioire anche noi di questa cosa? Anche perché sono abbastanza sicura che si tratterà di un'altra missione in cui rischieremo di rimetterci la pelle» affermò Nina, lasciando uno sguardo a Matthias, che pareva essersi estraneito da tutto e da tutti. « È una spada leggendaria forgiata da Sankta Neyar. Quando Neyar combatteva, la sua lama brillava così intensamente che chiunque la osservasse giurava che avesse dei fulmini nelle mani.» spiegò Inej mentre Tolya annuì soddisfatto per la spiegazione esaustiva. «Quindi, il brillante piano di Nik consiste nel rubare una spada, leggendaria, che quindi potrebbe non esistere, per sconfiggere i mostri ombra dell'Oscuro? E voi siete d'accordo?» quasi urlò Dominik, l'esasperazione sempre più crescente . « Lo so DomDom, sembra assurdo, eppure credo che potrebbe funzionare. Abbiamo provato di tutto per sconfiggerlo...ma quel bastardo non muore mai. Tanto vale affidarci ai Santi e alle leggende». Kez Brekker sorrise beffardo, poi posò lo sguardo truce sulla Grisha. Avrebbe accettato la missione, ma solo dopo un giusto compenso. «Credo che il tuo Tsaverich sappia che il Neshyenyer che si trova a Ahmrat Jen è un falso» . Tolya e Zoya sembravano sorpresi dalla notizia, cosa che Ksenyia sapeva che Kaz avrebbe usato a suo vantaggio per aumentare la posta. « No, né noi né il Principe eravamo a conoscenza di questa cosa» ammise con fastidio la Squaller. «Si ritiene che la spada, quella vera, l'abbia rubata il Discepolo, come mi è stato riferito da delle fonti sicure. Ne converrete che ciò implica una ricompensa molto generosa» «Ovvio, verrete ricompensati con molta generosità». Kaz guardò la sua banda, per capire se fossero d'accordo nell'intraprendere l'ennesima rischiosa missione. Wylan e Jesper si presero per mano, e annuirono all'unisono. Nina gli fece l'occhiolino, mentre Inej semplicemente lo guardò negli occhi. Kaz sapeva che ovunque sarebbe andato lei l'avrebbe seguito. Discreta come un ombra, intelligente come un Corvo, fedele come nessuno al mondo. Eppure,nonostante tutto, Kaz anche per un solo momento aveva desiderato che lei si opponesse, che una volta ogni tanto rifiutasse di aiutarlo. Per il suo bene. Non poteva fare a meno di lei, ma da quando aveva capito di amarla, non faceva altro che preoccuparsi continuamente per lei. Quel turbinio di pensieri venne interrotto da Ksenyia, la quale con voce dura affermò : «Vengo anch'io. Voglio darvi una mano». Dominik abbassò il capo, poi lo scosse con incredulità prima di ridere tra sé e sé.  Quella donna senza guai non sapeva minimamente stare. Quando Zoya aveva comunicato la decisione di Nikolai, lì per lì si era arrabbiato, più per il comportamento dall'amico che per la questione in sé. Ma sarebbe stato ipocrita da parte sua se avesse ammesso di non essere contento di ciò. Ksenyia era andata incontro a troppi problemi nell'ultimo periodo. Senza tralasciare quanti ne aveva ancora di irrisolti alle sue spalle. Era cresciuta covando odio e rancore, poi se n'era liberata ed un tratto eccolo di nuovo, forte e prepotente. Aveva lottato contro Pekka e ottenuto la sua vendetta . Ma a che prezzo? Si era irrimediabilmente esposta. Ed inoltre aveva scoperto di essere destinata a qualcosa di enorme. Una dannata profezia che per quanto ne sapeva avrebbe anche potuto ucciderla. Tenerla fuori dalla missione sarebbe stato l'ideale, ma capiva anche la sua necessità di scoprire se stessa.  Dunque non gli rimaneva che starle accanto, ancora, e proteggerla a tutti costi. Anche con la sua vita. «Se Ksenyia andrà con loro allora la seguirò. Nikolai capirà» affermò di getto il soldato.  Zoya si alzò e si posizionò davanti al tavolo, poggiandosi con le natiche ad esso. Poi incrociò le braccia al petto e con fare derisorio guardò Ksenyia. « Lei può fare quello che vuole, non mi importa, ma tu no. Lo Tsaverich ha espressamente richiesto la tua presenza » «Ed io ti ho espressamente detto che non mi muovo da qua» «Ma perché ti ostini a rimanere in questo postaccio, a proteggere lei anziché il tuo Principe e la tua patria? Ti credevo un integerrimo servitore dello Stato... E poi, se la tua amica è così potente come si ostina a far credere,perché non si protegge da sola?».  Dominik divenne rosso dalla rabbia e fece per rispondere, ma Ksenyia lo precedette, scegliendo i fatti rispetto alle parole. Una potente ventilata d'aria gelida spostò il tavolo con forza, facendo cadere rovinosamente a terra Zoya . Prima che la Squaller potesse anche solo pensare di agire, venne ricoperta da dei rampicanti, che erano spuntati all'improvviso dal pavimento sottostante. Le radici iniziarono a stringersi intorno al corpo della donna, e da quelle ai piedi di quest'ultimo, prese ad uscire del fumo. Tuttavia quel piccolo fuocherello venne spento da una nuvola che si formò sul corpo della donna.Zoya Nazyalensky, per la prima volta mella sua vita, si sentì sconfitta. Impotente. Incredibilmente sorpresa. Allora era vero, quella donna era davvero così potente come affermava lo Tsaverich. Ksenyia si chinò lentamente sulla donna, poi le prese il volto con le dita e fece in modo che la guardasse con attenzione. «Certo che posso proteggermi da sola. Forse non ho avuto la tua rigorosa educazione Grisha, ma non sono da meno. Non so perché io abbia questi poteri e forse non so nemmeno gestirli a dovere. Ma una cosa la so: sfidami ancora  e mi assicurerò che la prossima volta quei rampicanti ardano con tutta la rabbia che ho in corpo ». Lentamente quel groviglio di elementi lasciò il corpo di Zoya, la quale venne aiutata da Tolya a rimettersi in piedi. Nonostante l'umiliazione cocente non poteva negare quanto fosse stupita da quella donna. Quella dimostrazione di forza l'aveva positivamente stupita e chissà, magari un giorno sarebbero diventate amiche, proprio come era successo con Alina Starkov.  Ksenyia bevve un sorso d'acqua e poi uscì da quella tomba, in cerca di un pò di aria fresca. Dominik le corse dietro, ma prima di lasciare definitivamente la stanza si voltò ancora una volta verso Zoya. « Io non mi muovo da qui. Ho promesso di proteggerla e così farò. Forse hai ragione, lei è capace di farlo da sola, ma come hai ben visto è un tantino impulsiva. Ed è qui che entro in gioco io. Devo tenerla al sicuro da sé stessa», poi uscì fuori in cerca della rossa. Nina in quel momento sorrise raggiante. Il cuore di Dominik, mentre parlava di Ksenyia, aveva battuto con una tale forza che sembrava stesse per uscirgli fuori dal petto.

Ksenyia raggiunse il salice e poggiò una mano contro la sua corteccia secolare, mentre con l'altra reggeva lo stomaco in subbuglio. Troppi eventi assurdi erano succesi quella giornata. Era esausta. Voleva solo riposare ed essere felice. Voleva rivedere i suoi genitori e  recitare al Belladonna. Dei passi attirarono la sua attenzione. «Ti rendi conto che hai appena incatenato al terreno con delle erbacce che andavano a fuoco il Generale della Seconda Armata?» «Se lo meritava... Non credi DomDom?» disse Ksenyia rimarcando il nomignolo con cui la Grisha aveva chiamato il soldatino. Le aveva dato fastidio, doveva ammetterlo. Quella confidenza e tutte quelle moine le avevano dato sui nervi. Cosa aveva condiviso quei due in passato? « Sì se lo meritava, ma non puoi agire così, senza pensare alle conseguenze » « Ma quali conseguenze suvvia... non fare l'esagerato. Non mi dire che ti sei preoccupato per la tua preziosa amichetta DomDom», il soldato alzò gli occhi al cielo e poi si avvicinò alla teatrante, poggiando un braccio sulla corteccia, al di sopra della testa di lei. «Ksenyia Velkov è gelosia quella che sento nella tua voce?» «Io, gelosa? Ma fammi il piacere... Non sei nemmeno il mio tipo » «Ah davvero? E quale sarebbe il tuo tipo?», Ksenyia con fare civettuolo iniziò a giocherellare con una ciocca dei suoi capelli rosso fuoco. « Un uomo gentile, intelligente e premuroso» «Come quell' Ilbenz?» «Ilbert... Si chiama Ilbert. Comunque sì, più o meno. E invece, qual è il tuo tipo?» « Una donna forte, determinata e che sappia il fatto suo» «Come Zoya?» «Più o meno». Un silenzio pesante calò tra i due, che rimasero a fissarsi, godendosi un pò di vicinanza fisica. «Perché hai deciso di rimanere con me soldatino? Potevi tornare a casa» chiese di gettò la Grisha, dando voce ai suoi pensieri. «Perché per quanto i tuoi poteri siano incredibilmente forti, una pistola è più veloce di qualsiasi altra arma. E poi l'ho promesso ai tuoi genitori», lo sgaurdo di Ksenyia si addolcì. In quel momento si rese conto di quanto Dominik fosse una brava persona. Quest'ultimo distolse lo sguardo imbarazzato. Non aveva avuto il coraggio di dirle la verità. Di dirle che era rimasto non solo per la promessa fatta ai suoi genitori,  ma anche perché non voleva lasciarla, non subito. Voleva conoscerla meglio, scoprire tutto quello che le passava per la testa. Darle una mano a superare tutte le sue paure e ad affrontare i fantasmi della sua vita. Voleva starle accanto perché, nonostante tutto,lei lo divertiva. Lo faceva star bene, quasi gli aveva insegnato a prendere la vita con più leggerezza. E poi, per quanto lei cercasse di nasconderlo, era chiaro come il sole che aveva bisogno di qualcuno che si prendesse cura di lei, che l'aiutasse ad andare avanti. E lui era disposto a farlo. Preso com'era dai suoi pensieri non si rese conto delle esili braccia che gli cinsero il collo. «Grazie mille Dom...» disse Ksenyia stringendo la presa . Dominik le prese il viso tra le mani e l'accarezzò con estrama delicatezza, quasi avesse paura di farle male. Il cuore gli batteva all'impazzata. Non sapeva bene cosa provasse in quel momento, sapeva solo che avrebbe tanto voluto baciarla. Sapere il sapore delle sue labbra. Tuttavia ciò non avvenne. Ksenyia si scostò dalla presa di Dominik e con il volto in fiamme si allontanò. « È meglio che io vada...» «Sì, forse è meglio così». Mentre la Grisha ritornò verso la cripta, il soldato si avvicinò al salice e con l'indice ripercorse la J incisa sopra. «Tranquillo Jordan, terrò Nya al sicuro...tu però liberala dal tuo fantasma o non sarà mai capace di amare nuovamente». Detto ciò,  Dominik Vertov fece un grosso sospirò e si diresse verso la cripta, pronto a scrivere a Nikolai, per avvisarlo che non sarebbe tornato così presto a Ravka.







Spazio autrice

ECCOMU QUI FINALMENTE. È quasi passato un anno dall'ultimo aggiornamento, e mi dispiace moltissimo, ma è stato un periodo davvero incasinato. Avevo poca voglia e poca ispirazione. Più di una volta ho pensato di cancellare la storia, ma non ce l'ho fatta. Amo troppo Ksenyia per lasciare la sua storia inconclusa.

Immagino che molti di voi abbiano ormai perso interesse nella storia, purtuttavia, spero di farvi riappasionare con i prossimi capitoli.

Ho deciso di scriverli più corti na cercando di pubblicarli più spesso.

Detto questo, fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo e non dimenticatevi di seguirmi su Tiktok (lady_writer1).

Alla prossimaaaaa🫶🏻🫶🏻🫶🏻🫶🏻

𝐈𝐥 𝐌𝐢𝐫𝐚𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐁𝐚𝐫𝐢𝐥𝐞 // 𝐒𝐡𝐚𝐝𝐨𝐰 𝐚𝐧𝐝 𝐁𝐨𝐧𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora