Il Corvo si trovava nei pressi di Flamegrove, un villaggio immerso in un aspro e formidabile terreno roccioso che si trovava nella sezione tre, The Solitary Cliffs, vicino al confine con The Lowland. Ogni edificio si ergeva magnificamente, costruito con pietre e mattoni robusti. Passeggiando per i tortuosi sentieri di ciottoli, si provava un senso di atemporalità che risuonava con le ricche radici storiche di quel luogo straordinario. Gli edifici in pietra, esposti alle intemperie del passare degli anni, emanavano un'aura di resilienza e forza, integrandosi perfettamente con il paesaggio naturale circostante. Le robuste mura di pietra, che avevano visto innumerevoli storie di gioia e dolore, sussurravano segreti di generazioni passate.
Era arrivato in quel posto perché un suo informatore gli aveva riferito che da quelle parti vi erano stati problemi con un Anomalo.
Il Gran Consiglio gli aveva ordinato di indagare sui disordini avvenuti in quella zona e cercare informazioni sui rifugi dei Dotati.
Le rivolte si erano temporaneamente e improvvisamente spente senza l'intervento dell'Agenzia e le persone responsabili si erano dileguate come neve al sole.
Qualcun'altro aveva fatto le pulizie e lui sospettava che fossero stati gli stessi Dotati. Solo qualche Anomalo sembrava essere rimasto a dare problemi alla gente comune e in realtà non solo. Alcuni di loro erano difficili da gestire anche per persone come i Detentori. L'unica cosa che, per ora, gli rimaneva da fare era cercare di scoprire dove si nascondevano i Dotati e magari infiltrarsi nella loro organizzazione. Naturalmente, anche se quello era uno degli scopi dell'Agenzia, non lo avrebbe fatto per loro o per suo padre, ma per le sue ragioni personali. Ai membri dell'Agenzia avrebbe riferito solo quello che riteneva necessario o che sarebbe stato utile per sé stesso.
Lui voleva la verità sugli Anomali. Voleva sapere cosa era realmente la Struttura di Riabilitazione, cosa facevano lì dentro e soprattutto se esisteva veramente. Voleva capire se i Dotati fossero solo degli altri fanatici, invasati o se c'era dell'altro, magari avevano notizie di cui lui era all'oscuro e che avrebbero chiarito la situazione in cui si trovavano.
Nella folla ammassata lungo la via principale di Flamegrove, dove quel giorno si stava tenendo il mercato, Kieran intravide una chioma ramata a lui ben nota.
Lei non si era accorta della sua presenza o forse faceva finta di non essersene resa conto. Sembrava molto impegnata a raccogliere informazioni; le stesse che stava cercando lui. Mentre era impegnata a fare uno scambio, indicazioni per l'acquisto di un gioiello, con un mercante furbo e all'apparenza losco, Kieran le si avvicinò.
<<Per questo gingillo pago io. Ora dille quello che devi e leva le tende se non vuoi finire rinchiuso da qualche parte. Vediamo, le prigioni dell'Agenzia ti potrebbero andare bene?>> disse minaccioso.
Il mercante divenne bianco come un lenzuolo appena lavato. Gli informò che, in effetti, vi era un Anomalo che negli ultimi giorni aveva creato un bel po' di scompiglio nei paraggi e che l'ultima volta che lo avevano avvistato si stava dirigendo a nord verso la sezione due. Dopo di che raccolse le sue cose e sparì veloce come il vento.
<<Ti piace spaventare la gente?>> chiese lei acida.
<<Non particolarmente. Ma quel tipo era un furfante. Tra non molto lo potrai andare a trovare in qualche cella. Stava vendendo roba rubata>> rispose calmo.
<<E tu lo sapevi perché...>>
<<Non aveva la licenza di vendita appesa in vista, si guardava troppo nervosamente in giro, aveva i polsini della tunica macchiati di sangue, e ha cercato di fregarti. Probabilmente è anche un assassino>>.
<<Come mai qui da sola? Dov'è il Grigio?>> domandò con tono insinuante ma ancora tranquillo.
<<Aveva delle cose urgenti da sbrigare>> rispose lei diffidente.
STAI LEGGENDO
Gli Anomali
FantasiaIn un imprecisato futuro nel quale alcuni esseri umani hanno sviluppato capacità magiche, la società è divisa tra quelli che possiedono il potere, la magia, chiamati streghe o stregoni e quelli che sono definiti conformi, 'normali'. Con il tempo s...