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Sento la tensione nell'aria addensarsi mentre mi avvicino quasi in punta di piedi alla porta chiusa dell'ufficio dove si nasconde Angela. I singhiozzi soffocati che provengono dall'altra parte mi strattonano il cuore ed esito per un attimo, sentendomi impacciata e insicura.

Decido di spingere delicatamente la porta, scoprendo la sua forma tremante rannicchiata in un angolo. È a pezzi, respira affannosamente e ha gli occhi sbarrati: "Ange, stai bene?" Sussurro, facendo un passo avanti e avvicinandomi a lei con cautela.

I suoi occhi si aprono di scatto al suono della mia voce, la vedo combattuta tra il sollievo e l'imbarazzo. È l'ultima persona che vorrei vedere in questo stato, ma è anche l'unica che vorrei avere in questo momento tra le mie braccia.

"Sarah, io... non ce la faccio", riesce a far uscire tra un singhiozzo e l'altro. "È tutto veramente troppo faticoso, non mi sarei mai aspettata una scelta del genere...".

Le sue parole mi colpiscono come una tonnellata di mattoni. Non ho mai visto Angela così...così vulnerabile e spaventata. Mi si spezza il cuore, ma so che devo essere forte per lei: "Dimmi cosa c'è che non va..." dico dolcemente, avvicinandomi e avvolgendo le mie braccia intorno alle sue spalle tremanti.

"È il nuovo progetto", mormora, vedendo le sue lacrime affiorare di nuovo: "Non so se riuscirò a gestirlo. È così... importante, e ho così paura di deludere tutti, perché il capo l'ha assegnato proprio a me? Con tutti voi, siete più competenti di me, in tutto...".

Gli occhi di Angela si allargano con preoccupazione davanti a me, sfiora con le sue mani il mio corpo accanto al suo, il suo tocco gentile, so che ama il contatto fisico: "Non deluderai nessuno, Ange. Sei la persona più capace che conosca. Cos'è che ti spaventa tanto?".

Il suo corpo ora si rilassa leggermente nel mio abbraccio, lei mi stringe: "Contano su di me, e... non so se riuscirò a reggere la pressione". Ripete nuovamente, è in pieno panico e questa situazione mi stringe forte il cuore dal dolore.

Annuisco empaticamente, accarezzando dolcemente i suoi capelli: "Ma hai già affrontato sfide difficili in passato e ne sei uscita vincitrice. Ricordi quando hai salvato da sola il conto di quel cliente? Il capo si è complimentato per un mese intero!".

Annuisce lei ora, un piccolo sorriso le sfiora le labbra mentre ricordo quella vittoria: "Quello era diverso. Questo è... più grande. È una squadra completamente nuova, con nuove aspettative".

"Ma è anche una nuova opportunità per te di brillare. Ci sei, Ange. Possiamo affrontarlo insieme". Quasi la interrompo, non voglio che le sue parole scalfiscano la sua essenza. 

Angela si appoggia definitivamente a me, fa un respiro profondo e tremante dopo tante lacrime ormai uscite: "Ma se fallissi?".

La mia presa si stringe intorno a lei, nuovamente, e sussurro in modo rassicurante: "Non lo farai. Ti conosco, Ange. Sei una roccia nella tempesta. Anche se succedesse, non sarebbe la fine del mondo. Lo affronteremo insieme, io ci sono per te, sempre".

ATTIMO - SAJOLIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora