<<Seraphine... Seraphine>> ansima Kieran, <<Dimmi, per una notte sono tua>> rispondo sulle sue labbra.
<<È proprio per questo. Sei mia una notte>> ribatte dispiaciuto.
<<Sempre meglio di guardarmi e non avermi mai. Almeno hai avuto il mio amore una volta, sai cosa significa>> mormoro e lui scuote il capo.
<<Se ci dovesse vedere qualcuno?>> chiede. <<Sei un cumulo di nervosismo, rilassati. Nessuno ci vede, nessuno ci scopre>> sussurro e riprendo a togliergli il fiato con i miei baci.
Cerco di aprire la porta ma... 'Merda, non si apre.'
Dal nervoso sbatto la testa contro la porta.
<<Ehi. Cosa succede?>> dice Kieran al mio orecchio.
<<Questa cazzo di porta non si apre>> anisimo.
Mi volto e lo bacio con fervore.
'Sono fottuta. Non capisco un cazzo. Si può ridursi così?'
<<Buonasera, Regina Seraphine>> irrompe una voce che conosco fin troppo bene.
<<Porca troia>> impreco... La dama.
<<Vedo che hai trovato il moroso>> commenta. <<No. Lui non è il mio fidanzato... Lui è... È...>> le parole mi muoiono.
<<Seraphine, che è?>> domanda lui e io gli sferro una gomitata.
<<Quanti anni hai?>> chiede a Kieran. <<Venti, sono un nano... Lo so>> risponde sicuro e la dama si mette a ride. Spero per la frase finale.
<<E sei?>> continua con l'interrogatorio. <<Un magistrato>> ribatte vago.
'Che risposta del cazzo.'
<<Seraphine... Un magistrato? Potresti finire nei casini, lo sai?>> mi avverte e io annuisco.
<<È stato un caso eccezionale. Lo ospito in camera mia da sei mesi... Beh, lui mi piace davvero tanto>> spiego con una bugia e spero se la beva.
<<Hm... E quanto resterà qua?>> chiede. <<Forse per altri cinque mesi>> mento e lei annuisce.
<<Bene, sono venuta per guardare come procede. Posso pure andarmene>> mormora, <<Scusi, ci può aiutare ad aprire la porta>> la fermo prima che se ne vada.
<<Certo... Sì, certamente>> risponde un attimo disorientata dalla mia richiesta.
<<Grazie>> dico sperando che la mia voce risulti normale e non ansimante.
Estrae una blocco di chiavi e ci apre la porta.
Gira i tacchi e se ne va svelta.
<<Sono risultata uno schifo, vero?>> cerco conferma.
<<Sicuramente non perfetta. Pazienza, avrai modo di dimostrare che non sei così male>> risponde schietto, <<Molto rassicurate>> commento.
<<Senti, tu mi hai chiesto e io rispondo. Adesso>> allude indicando il letto. <<Ragazzo tappo, con calma. Se no rischi che mi irriti e te ne vai a dormire>> lo avverto.
<<Aspetto quanto vuoi>> cambia idea subito.
Le iridi cristalline son offuscate dal desiderio. Non sono luminose come al solito... O almeno, sono illuminate da questa luce che mi fa intendere quanto ha aspettato questo momento.