Nell'Ottobre 1793 si vennero a creare ufficialmente Il Tribunale Rivoluzionario e il Comitato di Sicurezza Generale anche se per il primo si ha avuto l'idea già il 10 Marzo dello stesso anno, entrambe furono create per gestire la polizia e la giustizia rivoluzionaria cercando di contrastare gli oppositori interni ed esterni al paese. Il 6 Aprile 1793 venne istituito anche Il Comitato di Salute Pubblica formato inizialmente da 9 membri per poi essere allargato a 12 membri nel mese di Settembre dello stesso anno, la sede del loro potere era il palazzo della Tuileries e i loro deputati venivano tutti dalla Convenzione, il loro rinnovo avveniva mensilmente attraverso le elezioni, il più influente all'interno della Salute Pubblica era Danton. Anche se il comitato aveva un grande potere a livello militare, giudiziario e legislativo era sempre la Convenzione Nazionale a detenere il comando infatti i membri del Comitato di Salute Pubblica dovevano rendere a essa delle proprie azioni. In quel periodo per i Girondini le cose non andavano molto bene, da quando hanno proposto di avere clemenza per Luigi XVI si erano attirati addosso molti sospetti ma la goccia che fece traboccare il vaso fu il tradimento del generale Dumouriez il quale era stato scelto per comandare l'esercito in battaglia, Danton per cercare di salvarsi dai sospetti riuscì a far ricadere tutte le accuse sui Girondini i quali a loro volta cercarono di mettere in stato di accusa Marat ma la loro stessa tattica gli si ritorse contro e le opposizioni ne approfittò per guidare una manifestazione contro i Girondini. A peggiorare le cose fu l'omicidio di Marat avvenuto il 13 Luglio 1793 per mano di Charlotte Corday la quale ha dichiarato di averlo ucciso perché lo riteneva il principale responsabile della guerra civile in Francia, la donna era una sostenitrice dei Girondini e questo fu un altro tassello del mosaico che fu la rovina dei Girondini, i quali caddero definitivamente il 31 Maggio 1793. Le figure chiave e i rappresentati furono tutti arrestati e dal 24 al 30 Ottobre finirono tutti ghigliottinati. Per quanto riguarda Robespierre era entrato nel Comitato il 27 Luglio dello stesso anno la sua politica era rivolta ad alleviare la miseria che stava dilagando tra le classi più umili accogliendo cosi le linee guida indicatigli dai Sanculotti in oltre anche se era contrario alla guerre diede anche priorità al rafforzamento dell'esercito attraverso dei provvedimenti di controllo dell'economia. Il lato più oscuro della politica di Robespierre consisteva nello sradicare qualsiasi residuo dell'antico regime e della monarchia arrivando cosi a creare il periodo politico conosciuto come Terrore. Oscar era ormai stanca di tutta questa storia e sene stava nel suo ufficio a pensare quando qualcuno busso alla porta "chi è?" La persona dall'altra parte disse di essere Alain e cosi lo lascio entrare "dunque è stato fatto tutto come ordinato?" L'uomo rispose "si signore è stato tutto svolto come da lei richiesto. Ma se permette avrei una domanda" Oscar gli disse che poteva parlare liberamente "sei davvero sicura di quello che stai facendo Oscar?" La donna era stanca di sentirsi ripetere la stessa domanda "per la quindicesima volta Alain si." Ma Alain non ci credeva fino in fondo "io sono sempre convinto che devi restare, Parigi e il popolo ha bisogno di te!" A quelle parole Oscar si arrabbio "quale popolo Alain?! Lo stesso popolo che gioisce nel vedere il sangue dei suoi nemici grondare dalle proprie mani, lo stesso popolo che ha rinunciato alla sua volontà e si lascia manipolare come un burattino! Per non parlare di Parigi da città delle rose è diventata la città degli strumenti di morte e delle teste mozzate! No questa non è più la rivoluzione per la quale ho combattuto e questo non è il popolo che ho giurato di proteggere e per il quale ho rinunciato a vivere la mia vita." Alain non si sarebbe mai aspettato che Oscar si arrendesse pensava che dopo la morte di André niente e nessuno avrebbe potuto ferirla ma a quanto pare si sbagliava di grosso "so che quanto è successo a Maria Antonietta è stato terribile per te ma la Oscar che conosco non getterebbe mai la spugna in questo modo." Ancora una volta Oscar gli rispose con tono arrabbiato "la Oscar che conoscevi ha finalmente aperto gli occhi! Ho passato cosi tanto tempo a combattere e a salvare le vite degli altri che ho dimenticato di averne una anche io. Dopo tutto quello che ho passato avrò il diritto di riprenderla in mano e di viverla! Mettici pure che dovrò raccoglierne i cocci e provare a ricostruirmela." Alain stavolta decise di rimanere in silenzio, infondo sapeva che Oscar aveva ragione e per non peggiorare ulteriormente la situazione e in effetti si rivelo essere l'idea migliore dato che Oscar si rivolse a lui in maniera più calma rispetto a prima "Alain apprezzo che tu e gli altri mi siate fedeli e che la mia scelta di andarmene vi faccia soffrire. Ma non posso continuare cosi, non posso lasciare che l'uniforme e la spada condizionino per sempre la mia vita sento il bisogno di scoprire un modo diverso di vivere la mia vita, in oltre adesso devo occuparmi anche di Luigi Carlo e Maria Teresa. Ora più che mai hanno bisogno di una figura che li guidi e che si prenda cura di loro ma soprattutto non voglio farli crescere in mezzo a tutta questa violenza, hanno già perso la madre e il padre non voglio che assistano anche alla ghigliottina. La situazione qui è molto tesa ed io sono stata marcata come una traditrice dal popolo, se rimanessi non passerebbe molto tempo prima che qualche fanatico rivoluzionario o lo stesso Tribunale cerchi di mandarmi alla ghigliottina e di certo non risparmierebbero nemmeno ne Luigi Carlo ne Maria Teresa. Robespierre sta cercando di eliminare tutto quello che resta dell'antico regime e l'unico motivo per cui non ha ancora tentato di mandare i due alla ghigliottina è perché non ha prove concrete per incriminarmi di tradimento, ma dubito che sarà cosi ancora per molto per ciò meglio giocare d'anticipo." Nella sua mano destra teneva un fodero con all'interno la sua spada, la pose ad Alain e disse "da oggi in poi voi Alain Soissons siete il comandante di questa caserma, guidate i vostri uomini con coraggio e rendete onore alla Guardia Nazionale. Grazie per essermi stato accanto per tutti questi anni e addio." Alain ricevette la spada di Oscar e lascio l'ufficio. Quando fu tutto pronto Oscar usci ad attenderla oltre che alla carrozza con Maria Teresa e Luigi Carlo c'erano anche tutti i suoi uomini alla cui testa si era posto Alain che grido "attenti!" E subito fecero il saluto militare quando Oscar raggiunse la carrozza si volto verso di loro e ricambio il saluto prima di salire. Nel frattempo a casa di Rosalie, Georgette stava preparando le sue valigie "spero che vi siate trovata bene con noi madamigella Georgette" disse Rosalie, la donna le sorrise "si sono stata benissimo e vi prometto che un giorno saprò restituirvi il favore, ma Rosalie sento che sei un po' triste. Dirmi c'è qualcosa che ti turba?" La giovane rimase sorpresa a quella domanda ma decise comunque di rispondergli "in verità sono preoccupata per Oscar ultimamente è cambiata molto, nei suoi occhi non vedo più la forza di un tempo." Georgette le rispose "l'hai notato pure tu. In effetti è vero mia figlia è cambiata, ultimamente non ha visto altro che l'orrore che questa rivoluzione ha da offrire, è stata cresciuta perché imparasse ad essere un uomo e anche perché intraprendesse la vita militare ma non importa quanto una persona è preparata. Tutti noi abbiamo un punto di rottura e penso che Oscar abbia raggiunto il suo." Georgette percepiva che le sue parole avevano rattristato Rosalie cosi cerco di consolarla posandole una mano sulla spalla "ma non devi preoccuparti Rosalie. Mia figlia vuole solo riuscire a trovare la pace, in verità dopo tutto questo tempo passato a combattere e a mettere in pericolo la propria vita come madre sono felice che desideri una vita tranquilla lontano dall'esercito. Sono certa che una volta che avrà trovato ciocche cerca tornerà ad essere quella che era un tempo, in oltre non lo fa solo per se stessa ma anche per i figli della regina che ha giurato di proteggere, quei due poveretti ne hanno passate davvero tante. Parigi è diventata una città troppo pericolosa per crescerli, l'ala estremista della rivoluzione ormai ha preso il potere e non ci vorrà molto prima che decidano di eliminare gli ultimi membri sopravvissuti della famiglia reale nonostante abbiano rinunciato a qualsiasi diritto al trono, ne io ne mia figlia vogliamo vedere dei bambini essere mandati alla ghigliottina per ciò abbiamo deciso di giocare d'anticipo. Ma adesso usciamo la carrozza dovrebbe arrivare tra poco." Rosalie l'aiuto a sistemare le ultime cose poi insieme a Bernard scesero in strada per aspettare la carrozza, mentre attendevano Georgette si volto verso di loro e chiese "siete davvero sicuri di non voler venire con noi?" A rispondergli fu Bernard "mi dispiace madamigella Georgette ma noi abbiamo già preso la nostra decisione. Questa è la nostra città e la difenderemo a costo della vita, in oltre io e Alain siamo gli unici che possano tenere d'occhio la situazione senza destare sospetti, penso che ad Oscar farebbero comodo delle spie che tengano d'occhio Robespierre e i suoi amici almeno cosi se ci sono dei cambiamenti o il sorgere di problemi sarete i primi a saperlo." Georgette non approvava il fatto che la coppia mettesse in pericolo la loro vita per proteggerli ma rispettava la loro decisione "Bernard, Rosalie la mia famiglia vi sarà eternamente riconoscente. Vi auguro ogni bene ma vi prego state attenti." Poco dopo arrivò la carrozza dalla quale scese Oscar per salutare i suoi amici e aiutare sua madre a salire "vi ringrazio ancora per aver ospitato mia madre a casa vostra" ma la donna vedeva che all'appello mancava una persona "dov'è Giovanna?" A rispondere a questa domanda fu Georgette "ha chiesto di rimanere a lavorare per la signora Nicole la poveretta inizia a sentire il peso degli anni e non avendo più nessun familiare Giovanna mi ha chiesto se poteva rimanere a lavorare per lei." Avendo chiarito la situazione Oscar saluto i suoi amici per poi salire sulla carrozza. Il viaggio in carrozza duro 2 giorni nei quali Oscar cerco di avvicinarsi di più ai figli di Maria Antonietta con Luigi Carlo incontro qualche difficoltà ma il bambino si stava iniziando ad aprire sempre di più mentre Maria Teresa rimaneva chiusa in se stessa e spesso evitava di parlare con Oscar. Alla fine giunsero alla loro destinazione un villaggio nella campagna Francese vicino al mar Mediterraneo, ad un certo punto un contadino vide la carrozza arrivare e fece segno di fermarsi, Oscar ordinò al cocchiere di obbedire all'ordine. L'uomo che si affaccio alla finestra era un giovane sui 25 anni dalla pelle abbronzata e dagli occhi gialli, i capelli rossi quasi vicino all'arancione e indossava dei semplici abiti da campo un po' sporchi di terra. Il giovane domando "perdonatemi se vi disturbo ma voi siete Oscar Francois de Jarjayes?" Alla domanda la donna rispose "si sono Oscar Francois de Jarjayes ex comandante della Guardia Nazionale e voi dovete essere Etienne un vecchio amico di Alain." Il giovane dopo aver fermato 4 carrozze fu felice di sapere che finalmente aveva fermato quella giusta. Oscar ordino al cocchiere di farlo sedere accanto a lui in modo che potesse guidarli alla loro destinazione, appena la carrozza attraverso il villaggio attirò subito l'attenzione della gente alcuni la guardavano con curiosità mentre altri con sospetto. Quegli sguardi mettevano un po' a disagio Luigi Carlo e Maria Teresa anche se non erano gli stessi sguardi minacciosi che li avevano accolti a Parigi dopo il loro tentativo di fuga fallito riuscivano comunque a risvegliare brutti ricordi. Dopo un po' la carrozza si fermo davanti a una vecchia villa abbandonata dove alcuni rampicanti avevano invaso le mura di cinta e il giardino poco curato aveva assunto un aspetto un po' selvaggio, l'interno era pieno di polvere e ragnatele, i vetri erano cosi sporchi da non far entrare la luce del sole, la cucina era un mix di stoviglie e utensili sporchi, le camere da letto puzzavano di chiuso e le lenzuola ormai vecchie erano ricoperte di muschio mentre i bagni erano preda dell'umidità. Nonostante l'aspetto un po' trascurato la villa non era male bastava solo un po' d'olio di gomito e sarebbe tornata come nuova. Etienne decise di fargli fare un tour completo "dunque madamigella Oscar come potete vedere questa è la villa dove voi e la vostra famiglia alloggerete, mi scuso se la vedete ridotta in questo stato di solito gli abitanti del villaggio sene prendono molta cura ma siamo stati cosi impegnati a lavorare nei campi che non abbiamo più potuto prendercene cura. Ma nonostante l'aspetto vi assicuro che un posto bellissimo e tranquillo poco distante dal villaggio e anche dal mare e potete decidere se percorrerla a cavallo oppure a piedi ma vi assicuro che non c'è molta differenza dato che i sentieri sono facili da percorrere." Entrati nell'atrio Oscar noto il quadro di un uomo anziano sui 60 anni con addosso l'uniforme militare dell'esercito Francese "è il proprietario della villa immagino, ditemi per caso è possibile ringraziarlo per la sua ospitalità?" Etienne rispose con aria un po' triste "purtroppo no, quello che vedete raffigurato li è il generale Lucien, purtroppo è morto da 4 anni." Sentendo ciò Oscar immaginò quale fosse stata la sorte del pover uomo "i contadini del villaggio lo hanno ucciso?!" Sorpreso da quella domanda Etienne si affretto a rispondergli "assolutamente no! So che per voi potrebbe essere strana la cosa dopo quello che è successo agli altri proprietari terrieri ma il signor Lucien è morto di morte naturale. Che Dio lo abbia in gloria lui si che era una brava persona, non avendo ne figli ne moglie ha trattato gli abitanti del villaggio come fossero la sua famiglia, anche se per via del suo ruolo nell'esercito veniva spesso richiamato in servizio ogni volta che tornava lo accoglievamo sempre con grandi festeggiamenti chiedendogli delle sue battaglie e delle sue imprese. Spesso ne parlava con gioia soprattutto ai bambini ma sotto sotto i più anziani tra di noi sapevano che esperienze simili lo avevano segnato a vita, la peggiore fu quando parti per sostenere la Rivoluzione Americana. Quando è partito non abbiamo più avuto sue notizie per anni, tutti al villaggio pregavano per lui e per la sua salvezza, non immaginate che gioia quando lo vedemmo tornare sul suo destriero, gli corremmo tutti incontro e quella stessa sera organizzammo un bel banchetto per il suo ritorno. Purtroppo quando è scoppiata questa maledetta rivoluzione le cose sono molto cambiate, nelle campagne non passava un giorno che non si sentisse parlare o dell'assassinio di un Nobile per mano dei contadini o del probabile arrivo dei Briganti tanto vociferati ma il signor Lucien però non ci ha abbandonati ed è sempre rimasto al nostro fianco. Una notte dei una folla di contadini rivoluzionari venne nel nostro villaggio per cercarlo e ucciderlo secondo loro dovevano liberarci dalle catene del nostro signore ma noi tutti ci siamo opposti, vedendo che non riuscivano a convincerci a ribellarci contro il nostro signore se ne andarono via. Purtroppo il giorno dopo scoprimmo con dolore che il nostro padrone se ne era andato nel sonno per via di una malattia che lo stava logorando da un pezzo, l'ultima cosa che vedemmo prima di seppellirlo era il suo volto serene cosi sereno che non sembrava morto ma solo caduto in un sonno profondo dal quale speravamo di vederlo risvegliarsi." I quattro ascoltarono con interesse il racconto del giovane soprattutto Oscare e Georgette che riacquistarono speranza che tra i nobili oltre a loro ci fosse ancora qualcuno pronto a tendere la mano al prossimo e che indifferentemente dalla classe di appartenenza trattasse tutti gli uomini come suoi pari. All'improvviso si senti la voce di un uomo "già il signor Lucien che Dio lo abbia in gloria, quel vecchio testone avrebbe fatto rigare dritto chiunque" il gruppo vide che ad aver parlato era stato un prete dai capelli rossi e ricci con una lunga barba e gli occhi blu come il mare. Etienne si avvicino per salutarlo " Michel che gioia vederti qui, cosa sei venuto a rendere omaggio al signor Lucien?" Il prete ricambio il saluto "la mia intenzione era quella sperava di essere il primo ad arrivare ma invece sono stato sommerso dagli impegni, la Chiesa sarà anche la casa del signore ma di certo non si manda avanti da sola." A quella battuta i due scoppiarono a ridere, subito dopo si presento al gruppo "perdonate la mia intrusione, mi chiamo Michel sono il pastore della chiesa locale è un piacere fare la vostra conoscenza" ad attirare la sua attenzione fu soprattutto Oscar "dimmi Etienne è lei la donna nella quale André parla sempre nelle sue lettere" il giovane annui "per la miseria questo mondo riserva ancora delle sorprese e pensare che tutti al villaggio ritenevano impossibile che una donna fosse entrata nell'esercito ma ancora più incredibile è il fatto che avesse anche il grado di comandante. è un vero onore conoscervi Oscar Francois de Jarjayes." La donna ricambio la stretta di mano "anche per me è un piacere conoscervi, immagino di dover ringraziare anche voi per averci dato questa villa" Michel si fece serio all'improvviso "sappiate che una cosa, normalmente questa villa non la diamo al primo che passa, Alain avrà messo una buona parola per voi ma al villaggio non sono contenti che degli sconosciuti abbittino nella casa del signor Lucien. Non vi sto cacciando, voglio solo dirvi che se volete rimanere dovete guadagnarvi la fiducia della gente del villaggio, qui siamo tutti uniti e ci diamo sempre una mano, non vogliamo dipendere da qualcuno su cui non possiamo contare quindi se volete rimanere dovrete dare una mano, è la stessa cosa che avrebbe voluto anche Lucien. Accettate le condizioni?" Oscar rispose "giuro sull'onore della mia famiglia che saprò ripagare la generosità degli abitanti." Il prete non si fidava del tutto di lei dato che sapeva che una volta era la comandante della Guardia Nazionale ma per stavolta decise di concedergli il beneficio del dubbio cosi lascio la villa insieme a Etienne. Rimasti soli il gruppo si adopero per sistemare il posto: Maria Teresa si offri volontaria per sistemare le camere insieme a suo fratello, Georgette si sarebbe occupata della cucina e Oscar avrebbe dato una pulita alle finestre. Ci vollero un paio d'ore per sistemare tutto e anche se il lavoro non era stato terminato il risultato finale era soddisfacente almeno per oggi. Decisero cosi di fermarsi e di riprendere domani mattina per adesso si sarebbero goduti il resto della giornata, Luigi Carlo desideroso di vedere il mare chiese ad Oscar se poteva andarci "certo ma voglio che torni qui prima che il sole tramonti" dettata la condizione il ragazzo si incammino. Giunto a destinazione rimase affascinato dalla bellezza che il paesaggio aveva da offrire: il mare davanti a lui sembrava non avere confini e risplendeva come un diamante sotto la luce del sole e la sabbia d'orata nonostante avesse le scarpe ne percepiva il piacevole calore che emanava. Si sedette sulla riva per rilassarsi quando all'improvviso un frisbee non gli atterro vicino, da lontano vide un gruppo di bambini venirgli incontro "ehi celo passi" appena lo videro si fermarono sul posto "vi serve qualcun altro per giocare?" Chiese il principe. Il gruppo si raduno per discuterne dato che come pareva essere un nobile e in oltre non lo avevano mai visto da quelle parti prima d'ora. Ne discussero ma non giunsero a nessuna conclusione cosi una bambina di 8 anni dalle trecce bionde e dal viso lentigginoso gli si avvicinò "certo puoi venire a giocare con noi" Luigi ne fu felice. Il povero principe però non aveva mai giocato con il Frisbee per ciò i suoi lanci risultavano penosi e le sue prese disastrose facendo sbellicare dalle risate i suoi coetanei, dopo l'ennesima caduta di faccia sulla sabbia il poveretto se la stava togliendo dal viso quando la bambina gli si avvicinò e gli tese la mano "dovresti toglierti le scarpe magari cosi giocherai meglio" Luigi fece come gli era stato detto e quando i suoi piedi toccarono per la prima volta la sabbia senti come un solletico ai piedi oltre che a percepirne meglio il calore, muoversi risultava molto più facile e piacevole. Il tempo passo cosi in fretta che quando Luigi se ne accorse il sole stava cominciando a sparire all'orizzonte "cavolo è tardi, scusatemi ma devo andare" la bambina però lo fermo tenendolo per un braccio "aspetta non ti ho ancora chiesto come ti chiami?" l'educazione del bambino durante il suo periodo a Versailles consisteva soprattutto nell'imparare le buone maniere alla cui base c'era sempre il presentarsi prima di intrattenere una conversazione con uno sconosciuto, al solo pensare di essersi dimenticato di una cosa cosi semplice divenne leggermente rosso "mi chiamo Luigi Carlo di Borbone" dichiarando la sua appartenenza alla famiglia reale temeva che la bambina lo avrebbe allontanato e invece con sua grande sorpresa lei si limito a sorridergli "io invece mi chiamo Adelaide è stato un vero piacere giocare con te, ti va di unirti a noi anche domani?" Luigi con eleganza gli bacio la mano "non vedo l'ora di rincontrarvi domani madame" quel gesto cosi inusuale per lei la fece arrossire. Giunto a casa Oscar noto subito che i vestiti del ragazzo erano tutti ricoperti di sabbia dalla testa ai piedi "mi spieghi come hai fatto ha ridurti cosi?" Chiese con tono gentile, il bambino rispose "ho conosciuto una bambina e il suo gruppo di amici. Abbiamo giocato tutti insieme sulla spiaggia e diciamo che ho avuto un po' di difficolta iniziali" Oscar era felice del fatto che il principe avesse fatto subito amicizia temeva che dopo il trasferimento per lui sarebbe stato difficile fare nuove amicizie e invece le sue preoccupazioni alla fine si erano dimostrate infondate, era facile per i bambini a differenza degli adulti stringere legami di amicizia dato che l'unico interesse è godere della compagnia reciproca senza secondi fini. Sapendo ciò Oscar decise di chiudere un occhio sul fatto che fosse tornato a casa sporco dalla testa ai piedi "vai a farti il bagno e a cambiarti tra poco si mangia." Il bambino obbedì all'ordine mentre Oscar si recava in cucina per dare una mano a sua madre "non sapevo fossi capace di cucinare" le disse mentre la osservava tagliare le verdure "è stata la signora Grandier ha insegnarmi a cucinare di nascosto, dato che aveva una certa età non volevo che si affaticasse troppo cosi dopo una lunga discussione l'ho convinta almeno ad aiutarla in cucina quando potevo e stranamente ho scoperto di avere un talento naturale oltre che ha trovarlo un passatempo rilassante." Quella confessione lascio di stucco Oscar che pensava di conoscere ogni lato di sua madre. Quella notte Oscar e Luigi Carlo mangiarono una deliziosa minestra di verdure, tuttavia a tavola mancava ancora una persona "madre dov'è Maria Teresa?" Georgette si guardo intorno e rispose "probabilmente è in camera sua. Non è uscita più da li da quando abbiamo terminato le pulizie" venuta a conoscenza di ciò Oscar prese la scodella con il cucchiaio e si diresse verso la sua stanza, quando busso alla porta la fanciulla le diede il permesso di entrare e la trovo seduta sul suo letto intenta a leggere un libro "Maria Teresa ti ho portato da mangiare" la giovane non le rivolse lo sguardo limitandosi a rispondere "non ho fame grazie." Oscar non sopportava più che continuasse a tenerle il broncio ma cerco di mantenere la calma "senti Maria so quanto stai soffrendo in questo momento" Maria chiuse il libro di colpo "no voi non sapete come mi sento io in questo momento, non potete saperlo voi avete ancora la vostra madre mentre io no. Ed è tutto inutile che vi sforziate non sarete mai in grado di sostituirla!" Questa volta anche Oscar alzo la voce "credi di essere l'unica che ha perso qualcuno a cui teneva! Non avrò perso mia madre e questo è vero ma ho perso l'unico amore della mia vita e per quanto cerchi di andare avanti non riuscirò mai a dimenticarlo!" Rendendosi conto di aver alzato la voce cerco di tranquillizzarsi per poi sedersi accanto a lei "ascolta questa rivoluzione ha portato via qualcosa o qualcuno a tutti nessuno escluso e sappiamo entrambi che i pezzi che abbiamo perso lungo il cammino non possiamo più riaverli indietro. Se potessi tornare indietro nel tempo ti assicuro che farei tutto il possibile per salvare la regina, ma purtroppo nessun'uomo può cambiare ciocche il passato. Non ho mai cercato di rimpiazzare tua madre e mai avrò intenzione di farlo anzi siete voi che la state rimpiazzando, proteggere voi e vostro fratello non la vedo solo come una responsabilità o un giuramento ma la vedo come una possibilità di riscatto di riuscire dove ho fallito con vostra madre. Potete riversare su di me tutto l'odio del mondo poiché è quello che merito ma sappiate che qualunque cosa decidiate di fare io sarò sempre al vostro fianco." Dopo questo discorso Oscar lascio la stanza. Una volta certa di essere rimasta da sola guardo sotto il suo cuscino dove aveva nascosto una pistola che aveva rubato dagli oggetti di Oscar, guardava quell'arma con sguardo fisso quasi come se cercasse di comunicare con lei "madre so che probabilmente sarete delusa da me, ma non posso più vivere con questo peso sul cuore."
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Lady Oscar: L'Epoca della Rivoluzione
HistoryczneSalve cari lettori, ho seguito l'Anime di Lady Oscar e ho pensato a un What If: cosa sarebbe successo se Oscar François De Jarjayes fosse sopravvissuta il 14 Luglio 1789 durante l'assalto alla fortezza della Bastiglia e avesse visto l'evolversi dell...