Capitolo 23

47 6 3
                                    

2 ottobre 2024

«Siete pronti?» urlo sbuffando. Io, Martina ed Igna stiamo aspettando i gemelli sul divano.
«Eccoci!» scendono in fretta le scale. Mattia indossa i jeans e la camicia bianca, leggermente sbottonata, un orologio al polso, i capelli ricci e neri spettinati, con le sneakers ai piedi; mentre Lucrezia indossa un vestitino nero corto e attillato, piuttosto semplice in realtà, se non fosse che esce dal mio armadio.
«Quello è mio!» le indico il vestito che le lascia le gambe nude, slanciate ancora di più dai tacchi vertiginosi che indossa.
«Grazie zietta di avermelo prestato!» esclama.
«Io non ti ho prestato proprio un bel niente!» mi alzo in piedi.
«Non è un po' troppo corto per te?!» chiede Ignazio dubbioso.
«Sei entrato in modalità zio geloso?» chiede Luli correndogli, per quanto i tacchi glielo permettano, incontro. «Sei il mio zio preferito!» fa la svenevole gettandogli le braccia al collo.
«Sono l'unico zio che hai!» la abbraccia. «Guarda come siete belli...» li guarda entrambi. «E grandi. Così tanto grandi...» mormora.
«Okay amore, possiamo rimandare la crisi di mezza età a dopo? Siamo in ritardo.»
«Non ho nessuna crisi di mezza età!» mi guarda, dalla testa ai piedi. «E comunque mi sembra normale che lei si metta questi vestiti se tu ti vesti così!» punta il dito contro il mio vestito blu scuro, attillato, lungo fino al ginocchio e con una profonda scollatura a V.
«Non ti piaccio vestita così?» gli rivolgo uno sguardo malizioso.
«Sempre, bambolina.» mi passa un braccio intorno al fianco e mi stampa un bacio sulla bocca. Apre le labbra contro le mie e infila la lingua nella mia bocca, dando vita ad un bacio piuttosto osceno.
«Basta per favore.» mi sento piazzare delle mani sulle braccia e tirarmi via dal mio uomo. «Fate schifo.» Mattia simula un conato di vomito. «Senza considerare che avevo più fiducia in te zio... anche tu schiavo della f...»
«Mattia!» urlo incredula con le guance rosse dall'imbarazzo.
«Della finestra... schiavo della finestra! Le vuoi sempre pulitissime.» alza le spalle come se niente fosse.
«Sentimi bene ragazzino. Vedi di moderare le parole perché poi vedi cosa succede a farmi incavolare!» sta decisamente passando il limite! Si crede nel diritto di dire qualunque cosa voglia.
«Andiamo amore.» Ignazio mi piazza la mano sulla schiena e mi spinge verso la porta di casa. «Vieni piccola.» tende la mano verso Martina che gliela stringe immediatamente. C'è qualcosa che li connette quei due, qualcosa che non riesco a spiegare a parole.
Prendiamo ognuno la propria giacca e finalmente andiamo a questo benedetto ristorante.
«La prossima volta lo scegliamo noi il ristorante eh.» sbuffa quando parcheggia e scendiamo di fronte ad uno dei ristoranti più chic di tutta Bologna.
«Fosse stato per te saremmo andati in un posto in cui nessuno ti guarda strano se ti presenti in tuta da ginnastica.» scendo dall'auto e intreccio le nostre dita, nell'altra mano prendo quella piccola di Martina ed entriamo.
«Salve!» salutiamo il cameriere che ci accoglie e raggiungiamo un tavolo appartato, dove troviamo Gianluca e suo fratello, insieme a Piero.
«Eccoci! Scusate il ritardo.»
«Asia!» Ernesto si alza e mi abbraccia.
«Quanto tempo!» esclamo ricambiando l'abbraccio.

*POV Ignazio*

«Sisi... tanto tempo, tanto bello ma ora metti giù quelle manacce.» scherzando – ma neanche troppo – gli sposto le mani dal corpo di Asia.
«Certo che tu non la smetti mai di essere geloso eh!» mi guarda ridendo. «Questi sono i gemellini?» li osserva, scrutandoli per bene, soprattutto Lucrezia.
«Si, sono i gemellini! E hanno 7 anni meno di te! Entrambi.» poso una mano sulla spalla e poi mi chino sul suo orecchio. «È mia nipote. È una ragazzina.» sibilo facendomi sentire solo da lui. «E ti spezzo le gambe se continui a guardarle il culo e le tette!» concludo. Va bene che si è lasciato, va bene che abbia voglia di farsi tutto il mondo, ma cazzo, mia nipote non rientra nel "mondo".
«Io non...» si blocca.
«Non mentirmi! Ti conosco da quando non avevi nemmeno 10 anni.»
«Che succede?» chiede Gianluca che arriva appena mi vede parlare fitto fitto con suo fratello.
«Succede che è una ragazzina!» spiego senza alzare la voce.
«Ernesto!» persino il mio amico–collega lo guarda male. «Ha 17 anni.»
«Tranquilli! Non la tocco nemmeno con un dito.» sbuffa guardando male sia me che suo fratello.
«Se vuoi averli ancora tutti tra dieci anni ti conviene.»
«Amore, che succede?» il corpo sinuoso di Asia fa capolino di fianco a me.
«Niente amore.»
«Allora sediamoci.» annuisco intenzionato a sedermi accanto a Lucrezia ma per qualche caso strano della vita finisco di fianco ad Asia, ma soprattutto quanto più lontano possibile da Lucrezia che ha invece – con mio enorme dispiacere – al suo fianco Ernesto.
Ginoble in miniatura, stai attento perché ti osservo, e ti spezzo le gambe!
Asia mi distrae appoggiando la testa sulla mia spalla «Tutto bene, amore?»
«Si.» affermo senza distogliere lo sguardo da Ernesto e Lucrezia. Lo conosco, e il modo in cui la guarda riesco a capirlo.
«La smetti di guardarlo come se volessi staccargli la testa da un momento all'altro? Stanno semplicemente parlando.» sussurra al mio orecchio.
«Non stanno parlando!» controbatto. «Lo vedi il modo in cui si stanno comportando? Lui le scocca certe occhiate che fanno schifo, e tua nipote si avvolge i capelli intorno all'indice.» digrigno i denti. «Lo conosco il trucchetto che sta attuando Ernesto! Gliel'ho insegnato io anni fa e Lucrezia fa le stesse cose che fai tu quando flirti, sei in imbarazzo ma ti piacciono quelle attenzioni...»
«Io non faccio così!» ribatte piccata.
«Non ora forse, ma quando ci siamo conosciuti facevi esattamente così.» affermo. Io me la ricordo benissimo, il sorriso sbarazzino e vergognoso allo stesso tempo, le labbra intrappolate tra i denti, il modo in cui si stropicciava le dita quando le dicevo qualcosa che la imbarazzava. Sono queste piccole cose che mi hanno fatto perdere la testa, anche se è stato tutto il resto che mi ha fatto innamorare perdutamente.
«Che volete da mangiare?» chiedo, notando il modo in cui Lucrezia si gira verso Ernesto... le piace! Cazzo, le piace!
«Io voglio le lasagne! Qua le fanno buonissime, dovresti provarle!» ammicca Ernesto.
«Gianluca!» alzo la voce.
«Sisi. Tranquillo!» Gian da uno schiaffetto in testa al fratello.
«Anche io voglio le lasagne!» Mattia mette un braccio sulle spalle della gemella. Finalmente cazzo! Alla buon ora! Sono due ore che questo ci prova con tua sorella e tu ti svegli solo ora?!
Il cameriere interrompe la mia voglia di uccidere il mini Ginoble, prende le ordinazioni e sparisce da dove se ne è venuto, lasciandomi libero di continuare a testare se i miei occhi possono uccidere a distanza oppure dovrò ricorrere alle mani.

«Non ci credo!» esclama Asia sobbalzando seduta sulle mie gambe.
«Cosa?» le chiedo stranito, con le mani sempre arpionate sulle sue cosce.
«Senti che canzone c'è!» si volta a guardarmi e poi punta l'indice verso la cassa da cui risuona "Ti amo" di Umberto Tozzi.
«Ti amo
Un soldo, ti amo
In aria, ti amo
Se viene testa vuol dire che, basta, lasciamoci.
» immediatamente scuoto la testa mentre le canto queste parole all'orecchio.
«Ti amo
Io sono, ti amo
In fondo un uomo
Che non ha freddo nel cuore e nel letto, comando io.
» annuisco compiaciuto mentre un sorriso stupido le impenna le labbra.
«Ti piacerebbe.» sussurra senza distogliere lo sguardo dal mio viso.
«Ma tremo davanti al tuo seno.» le scocco un'occhiata maliziosa verso lo scollo.
«Ti odio e ti amo
È una farfalla che muore sbattendo le ali
L'amore che a letto si fa.
» le mordicchio una guancia, che successivamente bacio, anche se mi perdo qualche strofa della canzone.
«E dammi il tuo vino leggero
Che hai fatto quando non c'ero
E le lenzuola di
raso.» sostituisco la parola "lino" con "raso", la sua stoffa preferita.
«Dammi il sonno di un bambino
Che fa, sogna cavalli e si gira
E un po' di lavoro
Fammi abbracciare una donna che stira cantando.
»
«Stiri tu da oggi in poi.» sorride con la bocca e gli occhi.
«E poi fatti un po' prendere in giro
Prima di fare l'amore
Vesti la rabbia di pace
E sottane sulla luce.
» muove la bocca e canta – sottovoce – quest'ultima strofa insieme a me.
«Io ti amo, ti amo, ti amo
Ti amo, ti amo
Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo
Ti amo, ti amo, ti amo
Ti amo, ti amo
Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo
Ti amo, ti amo, ti amo.
» le ripeto ad oltranza finché la canzone non finisce.
«Mi fate venire il diabete!» Mattia fa scoppiare la nostra bolla.
«Sei noioso!» lo guardo da sopra la spalla di Asia, senza farla scendere dalle mie cosce. Fosse per me la terrei in braccio a vita.
«Io sarò anche noioso ma vedere come ti stai scopando mia zia con gli occhi è abominevole.»
«Mattia!» Asia lo guarda a bocca aperta, sconvolta.
«Cosa vuol dire scopare?» chiede Martina curiosa facendoci calare tutti in un silenzio imbarazzato.
«Ehm...» mormoro, cosa dovrei dirle?
«Vuol dire spazzare con la scopa, ma è una parola brutta in bocca alle principesse come te.» la fa breve Piero. Sono bravo a scegliermi gli amici! Molto bravo.
Lo ringrazio con un accenno di sorriso e cerco di cambiare discorso. «Marti, lo vuoi un bel dolcino?» le chiedo.
«Si zio! Voglio il tortino al cioccolato.» le si accendono gli occhi.
«Bene.» mi guardo un attimo intorno e poso gli occhi su Lucrezia che continua a fare la sgallettata con Ernesto. «Lucrezia!» la richiamo. «Vai a chiedere al cameriere un tortino per tua sorella.»
«Ma zio...» sbuffa.
«Vai!» esclamo. Almeno si staccano un po'. Ma tu guarda se devo vedere uno che ci prova con mia nipote...!
«Vado.» esclama scocciata e si alza.
«Ernesto!» lo richiamo alzando la voce. «Ti faccio arrestare per circonvenzione di incapace.»
«Incapace? Non ti sembra di esagerare?!» mi guarda con un sorrisino ebete sulla bocca. Ora te lo tolgo io quel sorriso.
«Se non vuoi che ti renda incapace di camminare, vedi di piantarla!»
«Amore basta!» Asia si volta ancora verso di me e mi accarezza una guancia. «Non stanno facendo niente di male.» sussurra posando le labbra sulla mia guancia, mi schiocca un bacio e poi mi abbraccia.
«Ora te lo porta Marti.» Lucrezia torna e si siede di nuovo senza risparmiarmi uno sguardo corrucciato.

________________________________________________________________________________

Eccomi con un nuovo capitolo! Che ne pensate? Spero che vi piaccia!
Aspetto le vostre opinioni!
Buona domenica, baci.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 08 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora