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Dal diario "Casi incompresi" del Dtr. Benaldi, primario ospedale Serristori, Firenze.

Paziente stanza n°78, dal 16 aprile al 21, anno 2013.

La paziente Erin Leugeni è arrivata in ospedale priva di sensi, coperta da numerose lesioni occupanti almeno l' 80% del corpo. Dopo un'accurata pulizia dal suo sangue, abbiamo potuto apprendere che i tagli sono stati medicati e chiusi da suture chirurgiche, inoltre si trovano lungo ogni vena del suo corpo e sottolineo ogni. Nessuna vena esclusa; chiunque sia stato oltre a essere un'eccellente chirurgo, è dotato di una precisione quasi maniacale.
Attraverso l'esame del sangue risulta che la paziente abbia dieci volte più ferro rispetto a un uomo sano, infatti si nota a vista d'occhio il suo colore anomalo: le vene sono di un colore quasi grigiastro. Mi domando ancora come faccia a non soffrire di alcuna malattia, mi domando come faccia anche solo a rimanere in vita. L'organismo di questa paziente è qualcosa di strabiliante, sovrumano, ma questo non è nulla in confronto a quello scoperto in seguito.
Io e i miei colleghi abbiamo creduto si trattasse di un errore, uno scherzo, ma dopo ulteriori analisi ciò che aveva in corpo ci ha lasciati più che increduli. In tutti i casi più disparati che ho potuto conoscere, quello di Erin Leugeni mi ha lasciato più sconcertato.
Le macchine non mentono e il suo corpo neppure.
Voglio rivelare che una parte di me non ci crede ancora, perché non c'è alcuna spiegazione medica, logica in tutto questo. Eppure la vedo, ogni giorno lei è nel suo lettino assegnatole ancora sotto shock. E quando non riesco a capacitarmi dell'assurdità di questo caso entro nella sua stanza, mi dico che se la vedo lì, dinanzi a me, allora è tutto reale.
La sua situazione, ormai, è di dominio pubblico, nonostante abbiamo cercato di rispettare la privacy della paziente, le voci girano e, la notizia che in ospedale soggiorna una ragazza con le ossa di metallo, sta creando grande scompiglio. Scienziati da tutto il mondo arrivano nella nostra sede a verificare con i propri occhi ciò che fino a poco tempo fa nemmeno io credevo possibile.
Perché le voci non mentono; le ossa della paziente sono interamente ricoperte di un materiale simile all'acciaio, non ancora identificato, che le rende praticamente indistruttibili. Alle palme delle mani e dei piedi, questo metallo, si estende formando un unico osso che ricopre tutta la palma.
I motivi per i quali siamo così esterrefatti sono, in primo luogo che qualsiasi metallo di una resistenza simile non può essere soggetto a deformazione da freddo. Il metallo che ricopre le ossa della paziente è resistente e allo stesso tempo flessibile e leggero come un foglio di carta. Quindi la ragazza non ha alcun problema nei movimenti e non dovrà preoccuparsi di alcuna frattura o distorsione in futuro.
In secondo luogo, l'ostacolo è restare in vita: per ricoprire le ossa di uno strato di metallo è necessario staccare i muscoli dall'osso e poi procedere. Non è umanamente possibile resistere a una simile tortura.
Le stranezze non sono ancora finite.
Il terzo giorno della sua permanenza, la paziente si risveglia nel cuore della notte. Un risveglio totalmente inaspettato. Da quanto mi hanno raccontato la ragazza è riuscita ad arrivare al bagno senza che nessuno del personale se ne accorgesse. Sono accorsi in suo aiuto quando hanno sentito le sue urla: sosteneva che i suoi occhi non fossero dello stesso colore. Prima erano marroni. Ora sono grigi, come se privati di qualsiasi colore. Un'operazione simile non è ancora riuscito a sostenarla nessun chirurgo di questa terra. Risucchiare i pigmenti dell'iride... sembra un film di fantascienza.
Si tratta di tecnologie all'avanguardia, molto all'avanguardia.
Ci siamo collegati con l'America, l'Inghilterra, la Germania, la Cina e così via. Abbiamo consultato medici su medici, scienziati su scienziati, chirurghi su chirurghi, più per curiosità che per dovere, ma nessuno riconosce questa tecnologia.
Il caso della paziente Erin Leugeni è unico.
Se solo la polizia riuscisse a scovare i suoi rapitori, a scoprire a quale sorta di setta appartengano, i loro covi, case... qualsiasi cosa che ci porti a questa sorta di geni. Sono talmente provveduti a non farsi scovare che nemmeno la paziente ricorda qualcosa riguardo il suo rapimento e non si tratta della perdita di memoria solita allo schok subito. Non so come, non so perché, ma io sospetto che i suoi rapitori le abbiano cancellato volutamente qualsiasi ricordo possa ricondurre a loro. Senza prove, senza uno straccio di indizi loro sono simili a fantasmi. Agiscono nell'ombra totalmente indisturbati.

Se solo noi medici avessimo le loro tecnologie, la loro tecnica, allora, sarebbe la rivoluzione della storia della medicina. Cambierebbero molte cose; molte malattie sarebbero debellate, l'essere umano sarebbe praticamente indistruttibile. Ma in questo modo gli ospedali andrebbero falliti, di conseguenza sarebbe futile qualsiasi medicinale e la maggior parte del personale nel mondo della medicina perderderebbe il lavoro. L'economia subirebbe un cambiamento drastico e non sono sicuro che questo sia un bene.
Sono combattuto. Desidero sapere con tutto me stesso cosa diamine è accaduto alla paziente Leugeni, ma sono consapevole che se mai verrei a scoprirlo non potrei farne parola a nessuno.
Ho studiato, ho studiato come un forsennato per laurearmi in medicina, ci ho impiegato anni e sacrifici per arrivare dove sono ora senza imbrogli e corruzione. Mi dicevo che lo facevo per un bene maggiore, per il bene della mia comunità, che se le mie ricerche avrebbero condotto a qualcosa, allora, non avrei perso tempo a guarire le persone. Ma ora che sono a un passo dalla mia meta sono inciampato e un mare di dubbi mi impedisce di raggiungere il traguardo. Se riuscissi a scoprire anche solo un frammento di quello che ha in corpo questa ragazzina, allora me lo terrei per me o lo urlerei ai quattro venti? Non so proprio quale sia la risposta più giusta.
Ora sono qui, a scrivere questo stupido diario per riordinare le idee e sto ridendo. In questo momento rido di me stesso e capisco che ho ancora più dubbi di quanti ne avessi prima.
Mi chiedo se anche i miei colleghi si sentano nel mio stesso modo. Spero solo che la paziente continui a non ricordare nulla, per il bene della mia sanità mentale e per la libertà di questi scienziati prodigiosi.

Data: 23/04 /2013 ; ore: 1:45.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 24, 2016 ⏰

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