La luna pendeva alta e pallida, un'eterea sentinella in un cielo altrimenti privo di stelle. La Thousand Sunny ondeggiava dolcemente sulle acque nere, il suo dondolio ritmico contrastato dall'irrequietezza che s'agitava nell'animo di T/n. L'aria della notte era carica di tensione, simile a quell'istante sospeso prima di un temporale, quando ogni cosa tace, trattenendo il fiato in attesa del fragore inevitabile.
Camminava per il ponte con passi silenziosi, ma dentro di sé sentiva l'impeto di un uragano, pronto a scatenarsi. Ogni respiro era un atto forzato, ogni pensiero un affilato promemoria del tradimento subito. L'oscurità avvolgeva la nave come un mantello, ma nulla di ciò che la circondava era più oscuro della delusione che la consumava. La sua fiducia, quella fragile e preziosa cosa che aveva imparato con tanta fatica a concedere, era stata frantumata.
Eccolo lì, Zoro, stagliato contro il cielo notturno, con lo sguardo rivolto verso l'orizzonte. La sua postura, solida e impassibile come sempre, appariva adesso quasi ironica agli occhi di T/n. Quel che un tempo le sembrava una roccia su cui poter contare, adesso le pareva solo un muro invalicabile, dietro cui lui celava le sue menzogne.
«Zoro.» Il suo tono era gelido, un taglio netto che attraversava il silenzio come la lama di una katana. Il solo pronunciare il suo nome le faceva male, come se evocare quell'intimità fosse un tradimento verso se stessa.
Zoro si voltò, il suo sguardo confuso cercò il volto di T/n nell'ombra. «T/n... che succede?» chiese, ma il suo tono rivelava già una nota di preoccupazione. Sentiva che qualcosa era profondamente sbagliato, ma non era preparato per l'ondata di rabbia che stava per abbattersi su di lui.
«Cosa succede?» ripeté lei, con una risata amara che non aveva nulla di divertito. «Succede che ho scoperto tutto. Le pillole. Le bugie. Il modo in cui hai manipolato ogni cosa tra di noi solo per farmi smettere di prenderle.»
La sorpresa e il rimorso balenarono negli occhi di Zoro, ma si tramutò rapidamente in una maschera di difensiva compostezza. «Aspetta, lascia che ti spieghi. Non era mia intenzione manipolarti. Ho fatto quello che ho fatto perché mi preoccupavo per te.»
«Preoccupazione?» La parola suonò vuota e fredda sulle labbra di T/n. «Non osare travestire la tua ipocrisia con la scusa della preoccupazione. Non puoi capire cosa significhi convivere con questo dolore costante, questa voglia di autodistruggersi, di volersi spegnere lentamente... E tu hai usato tutto questo contro di me, come se fossi solo un progetto da aggiustare!»
Zoro strinse i pugni ai lati del corpo, sentendo il peso delle sue azioni gravare sulle spalle. «Non ti ho mai considerata un progetto. Ti ho visto soffrire e ho voluto aiutarti. Non ho mai voluto usarti...»
«Usarmi? È esattamente quello che hai fatto! Ogni parola che mi hai detto, ogni gesto, ogni volta che hai cercato di starmi vicino... tutto finto, tutto calcolato per farmi smettere di prendere quelle maledette pillole! Come hai potuto? Come hai potuto pensare che fosse giusto giocare così con i miei sentimenti?»
Zoro cercò di avvicinarsi, ma T/n indietreggiò con uno sguardo pieno di disprezzo. «Non ti avvicinare! Non osare toccarmi!» La sua voce tremava di rabbia, ma sotto quell'ira si celava un dolore profondo, un dolore che lacerava il suo cuore ogni volta che pronunciava quelle parole. «Mi hai ingannata, Zoro. Mi hai fatto credere che ci fosse qualcosa di vero tra noi, che potessi fidarmi di te. Ma ora vedo quanto mi sbagliavo. Sei esattamente come tutti gli altri, forse peggio.»
Le parole di T/n colpirono Zoro come pugni nello stomaco. Sentiva che la stava perdendo, e la paura di questo lo divorava dall'interno. «Non dire così,» implorò, la sua voce spezzata da una disperazione che raramente gli apparteneva. «Non volevo farti del male. Ho agito nel modo sbagliato, lo so, ma tutto quello che ho fatto è stato perché... perché ci tengo a te.»
«Ci tieni a me?» ribatté T/n con sarcasmo tagliente. «Se ci tenessi davvero a me, non avresti avuto bisogno di mentirmi. Mi avresti detto la verità sin dall'inizio. Avresti avuto rispetto per me, invece di trattarmi come una bambina che non può gestire la realtà. Hai fatto la tua scelta, Zoro, e ora ne vedrai le conseguenze.»
L'atmosfera tra loro era elettrica, come se una singola scintilla potesse far esplodere tutto. Il respiro di Zoro si fece più pesante, il suo cuore martellava nel petto. Non sapeva come riconquistare la fiducia di T/n, come farle capire che i suoi sentimenti erano reali, nonostante gli errori commessi. «Cosa vuoi che faccia, T/n? Dimmi cosa posso fare per rimediare, per farti capire che non è stato tutto finto.»
T/n lo fissò con occhi colmi di lacrime e furia. «Non puoi fare nulla. Hai già rovinato tutto. Non posso più fidarmi di te, non dopo questo. Non posso...»
Il silenzio che seguì fu assordante. Zoro sapeva che qualsiasi cosa avesse detto a quel punto non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione. Ogni parola che usciva dalla sua bocca sembrava solo scavare un solco più profondo tra loro. Alla fine, fu T/n a rompere il silenzio, la sua voce ridotta a un sussurro intriso di tristezza. «Non posso più guardarti. Non posso più restare qui.»
Con quelle parole, si voltò e si allontanò, lasciando Zoro solo con la sua colpa. La guardò mentre si allontanava nel buio, sentendo che ogni passo che lei prendeva era un passo che li separava sempre di più. Non riusciva a muoversi, non riusciva a seguirla. Tutto ciò che poteva fare era fissare il vuoto davanti a sé, chiedendosi come fosse possibile che l'avesse persa, come avesse potuto rovinare tutto con la sua stoltezza.
T/n si rifugiò nella sua cabina, chiudendo la porta con un colpo secco. Le sue mani tremavano mentre afferrava il bordo del letto, cercando di riprendersi. Non voleva piangere, non voleva concedere a Zoro la soddisfazione di sapere quanto l'avesse ferita. Eppure, le lacrime iniziarono a scorrere, incontrollabili, macchiando il cuscino mentre si lasciava cadere sul letto.
Non avrebbe più permesso a nessuno di avvicinarsi così tanto a lei. Quella notte, in preda alla disperazione, prese di nuovo la bottiglia di pillole che aveva nascosto per giorni. Con le mani tremanti, ne afferrò alcune e le ingoiò, sperando che l'ottundimento le concedesse un po' di tregua dal dolore lancinante che la stava dilaniando. Non era una soluzione, lo sapeva, ma in quel momento non riusciva a vedere altro modo per anestetizzare il suo cuore spezzato.
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Memories (ZoroxReader)
FanfictionQuando T/N si unisce alla ciurma di Cappello di Paglia, porta con sé un'aura enigmatica che subito attira l'attenzione di Zoro. Tra i due si instaura un rapporto intriso di tensione e sfida, alimentato da un reciproco rispetto per la forza e la dete...