Avete presente la sensazione dell'aria dopo tanto tempo in apnea? È come se qualcosa che ci mancava riapparisse, come se il peso sul petto diventasse meno opprimente.Mi capita spesso di essere in apnea, e quando succede l'aria mi sembra qualcosa di raro, da non dare per scontato.
L'unico rumore che percepisco è quello del battito accelerato, che tambureggia sulla cassa toracica, mentre tutto sembra incontrollabile e la forza di gravità pesa sul corpo.
Provo di nuovo quella sensazione quando la voce di Jack mi distrae, e il pensiero che Francesco non fosse solo mi appare come una boccata d'aria riapparsa dopo una lunga assenza.
Ed ecco che il mondo riprende a essere limpido, come il riflesso sull'acqua.
"Ehm-ehm," ci interrompe Vince con un colpo di tosse.
Jack distoglie lo sguardo dal mio e si gira verso di lui, alzandosi in piedi. Fa per parlare, ma Vince lo precede.
"Sta bene, per oggi resta qui in ospedale, giusto per tenerlo sotto controllo."
Lo guardo e faccio per chiedergli se possiamo vederlo, ma lui sembra capire prima che io possa parlare.
"Ora sta dormendo, rimandiamo le visite a quando starà meglio." Mi sorride, come per rassicurarmi.
"Jackson, per oggi stai a casa di Moon... Ho già avvisato sua zia, sa già."
Si scambiano uno sguardo d'intesa che mi lascia abbastanza perplessa.
Sa già? Sa già cosa?
Jack mi guarda e io ricambio lo sguardo, poi torno a guardare Vince. Cosa sta succedendo? Cosa non so?
Non mi piace non essere al corrente di qualcosa... qualcosa che sembra importante.
Mi alzo e seguo Jack fuori dall'ospedale, in silenzio... un silenzio che sembra soffocarlo.
Lo guardo cercando di capire cosa gli passa per la testa, ma è come se uno scudo lo avvolgesse, e non sembra voler cedere tanto facilmente.
Cammino, cammina anche lui, ma è come se fossimo in due mondi diversi.
Che hai, Jack? Cosa ti tiene in apnea?
In un gesto istintivo gli prendo la mano. Lui si irrigidisce; non gli è mai piaciuto il contatto fisico. Faccio per arrendermi e mollare la presa, ma lui non me lo concede.
A volte, l'unica cosa di cui abbiamo bisogno quando siamo in apnea è una persona che ci riporti a galla. Perché, in fondo, abbiamo tutti bisogno di quella luce nel buio, capace di scacciare le ombre.
Certo! Ecco il testo con solo la punteggiatura aggiunta e le correzioni grammaticali:
Arrivati al parcheggio, ci aspetta Lucas, il ragazzo di zia Carol.
"Ragazzi, salite, vi porto a casa."
Ci sorride e noi saliamo.Il viaggio è silenzioso, finché Lucas non rompe quel silenzio.
"Avete mangiato?"
"No," rispondiamo in coro io e Jack.Quando arriviamo a casa, ci accoglie mia zia con quel classico sorriso materno che ha ogni volta.
Mi abbraccia, per poi porgerci delle tazze di cioccolata calda. Dio, quella cosa è soporifera.
È un classico: le notti invernali davanti al camino, con fuori la neve e queste gigantesche tazze con marshmallow e cioccolata.
Un Natale da film, insomma.
Guardo Jack avvicinarsi al camino e guardare le foto incorniciate... era una mia foto con un cappello da Babbo Natale con stelline che si illuminavano.
"Avete un sacco di foto," mormora con una nota di invidia, ma non quell'invidia cattiva, più quella di qualcosa che ti manca...
Come se vedere quelle foto di una bambina sorridente gli ricordasse qualcosa che a lui mancava.
E dal suo sguardo sembrava mancargli tanto."Io non ricordo quel giorno, in realtà... non ne ricordo molti."
"Non ricordi la tua infanzia?" mi chiede confuso.
"Perché, tu la ricordi?"
Gli chiedo curiosa, ma me ne pento quando noto che lui si incupisce."Sì..."
Non dice altro, solo quella sillaba, ma posso notare che zia Carol per un attimo mi pare più triste.Perché tutti sembrano sapere qualcosa che non so?
E perché sembra essere tanto importante?Rimane ancora a guardare quelle foto per un altro momento, prima di sorridere.
"Scusate, non ho molto appetito. Credo che andrò direttamente a dormire," dice Jack in un tono assente, e mia zia sembra comprendere.
Poi fa una risata nervosa.
"Scusate, non ho avuto il tempo di liberare la camera degli ospiti dagli scatoloni. Non vi dispiace condividere il letto, vero?" chiede con un sorriso supplichevole.
Mi irrigidisco. Io dovrei condividere il letto con lui? Con Jackson Wilson? Lo stesso che ho davanti?
Con Jack? Jack Jack?
No, no, no, no, no... sì?
NO MOON! NUH UH!
Non è un'opzione, no? Deve essere un brutto sogno, giusto?
Dio, non può essere vero, non può!
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Don't Leave Me Again
Romance"non credo nel "felice e contenti" a mala pena credo nel vero amore ma è mentre lo guardo ngli occhi che spero che non mi abbandoni di nuovo" Moon Black è una ragazza forte con piccole debolezze. Odia il suo nome, ma non sa ancora il suo significato...